La porta sul buio

Noia a non finire

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  1. Varre
     
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    Quattro episodi:
    "Il vicino di casa" di Luigi Cozzi: due giovani coniugi si trasferiscono con il figlio appena nato in una nuova abitazione sul litorale laziale, ignorando che il loro vicino di casa ha appena assassinato la moglie.
    "Il tram" di Dario Argento: Un commissario di polizia indaga sul misterioso omicidio di una ragazza, assassinata nel vagone di un tram durante una corsa notturna.
    "La bambola" di Mario Foglietti: la polizia è alla ricerca di uno psicopatico evaso dall’ospedale psichiatrico, il quale sembrerebbe essere responsabile dell’omicidio di una donna. Intanto una ragazza, impegnata nel furto di una bambola, viene avvicinata da un misterioso individuo.
    "Testimone oculare" di Dario Argento: Una donna racconta alla polizia di aver assistito ad un omicidio, ma nessuno le crede perché dell’accaduto non è stata rinvenuta alcuna prova.

    Quattro storie molto diverse le une dalle altre, dirette da quattro differenti registi ma tutte percorse da un filo, un'atmosfera comune…e cioè l'angoscia, la paura, l'inquietudine e la divina suspence. Sono dei gialli, ma dei gialli alla maniera nuova: dei gialli diversi. Quanto a 'La porta sul buio', che intitola la serie, vi chiederete cosa vuol significare. Ebbene, vuol dire molte cose: aprire una porta sull'ignoto, su ciò che non conosciamo e che perciò ci inquieta, ci fa paura. Ma per me vuol dire anche altre cose. Può capitare, ed è capitato una volta, anche una sola volta nella vita di una persona, di chiudersi una porta alle spalle e trovarsi in una stanza buia…cercare l'interruttore della luce e non trovarlo…provare ad aprire la porta e non poterlo fare. E dover restare lì, al buio…soli…per sempre. Ebbene, alcuni dei protagonisti delle nostre storie si sono chiusi questa fatale porta alle spalle.
    L'incipit di Argento è impressionante ma ingannevole: se sulla carta ogni episodio ha una storia interessante e/o un ottimo finale, la messa in mostra è pessima. La paura è pochissima, alcuni dialoghi o scene sono imbarazzanti e la recitazione complessiva è decisamente mediocre se non peggio. Da condannare in particolare: nel primo episodio i dialoghi idioti e i due protagonisti ebeti (dopotutto è scritto e diretto da Cozzi); nel secondo le scene "comiche" imbarazzanti; nel terzo la recitazione di Mara Venier e il plot hole nel manicomio (non viene mostrato come il pazzo riesca ad uscire dalla clinica, ma viene suggerito che sia uscito normalmente nell'indifferenza degli infermieri; ma si può?!); nel quarto le scandalose recitazioni di Marilù Tolo, del suo fidanzato e di ... (per non spoilerare). Nota di merito comunque per le musiche di Giorgio Gaslini e per le recitazioni del vicino di casa nel primo episodio e del grande Glauco Onorato nel quarto.
     
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  2. Lorenz1990
     
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    Può darsi che passò su RaiUno qualche mese fa? Mi pareva d'averlo visto sulla guida tv!
     
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  3. Varre
     
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    Non lo so, comunque come film è abbastanza raro.
     
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  4. PresidenteMarchiño
     
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    Varre ma la parte in corsivo è presa da qualche parte?
     
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  5. Varre
     
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    Sì, è l'introduzione al primo episodio fatta da Argento.
     
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4 replies since 2/1/2010, 18:43   116 views
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