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figlionumero1.
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"Milano odia, la polizia non può sparare" è forse la vetta più alta toccata dal poliziesco italiano, un film atipico per il genere, una riflessione dura e violenta sulla criminalità, probabilmente il più grande film di Umberto Lenzi. La storia sembra abbastanza semplice: un criminale di bassa lega (un grandissimo Tomas Milian), mentalmente squilibrato, decide di fare il colpo della vita sequestrando la figlia di un industriale per chiedere un grosso riscatto, da questa vicenda si scatenera un'incredibile spirale di violenza che vedrà il commissario Grandi (Henry Silva) e la polizia completamente impotenti. Lenzi usa questo plot non molto complesso per fare una riflessione sul crimine, sul comportamento della polizia e del mondo politico nei suoi confronti, sull'impunità di molti delitti e tratteggia magistralmente l'abisso più oscuro della depravazione e dell'assoluta mancanza di valori (primo fra tutti quello della vita) a cui sono portate persone cresciute ai margini delle città in luoghi in cui il crimine sembra l'unica via per il riscatto sociale. Tomas Milian fa la parte del mattatore in tutta la pellicola, ogni istante sullo schermo è una grande prova di recitazione; Lenzi fa la scelta difficile di mettere l'intera ottica del film dalla parte del criminale e non del poliziotto, come solitamente avveniva, lo fa con una grande umanità, con un desiderio profondo di capire e farci capire le ragioni che creano un mostro, noi da spettatori lo leggiamo nei dialoghi, nei monologhi di Milian e nelle semplici, ma incisive immagini delle periferie Milanesi, luoghi troppo spesso dimenticati anche oggi in cui la polizia entra raramente e il crimine è forse l'unica vera legge. Il film è inoltre arricchito da una meravigliosa colonna sonora di Ennio Morricone. Questo film non è un film brutto, ma uno dei migliori esempi di come il nostro cinema abbia offerto negli anni '70, anche in un circuito commerciale e con pochi mezzi, degli ottimi prodotti che non hanno nulla da invidiare (anzi..!) alla concorrenza americana di quel periodo; in più dimostra come anche il genere poliziesco non si sia sempre limitato a convogliare idee qualunquiste o a intrattenere con della vuota azione, ma che abbia saputo affrontare anche tematiche tremendamente serie con uno stile piacevole e coinvolgente.
voto: 5
Consigliato a: tutti, in particolar modo agli appassionati del genere
Se ti piace guarda anche: Milano calibro 9; La polizia accusa, il servizio segreto uccide. -
Memnone.
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Certo che senza poltica ne litigate fra utenti il filone non tira! 
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figlionumero1.
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in effetti io ho fatto la mia parte rimettendo la recensione, ma nessuno torna a parlare del film...! 
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jeangrey.
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già messo (dalla fase politica) in scarico, ma è un pò lento
appena lo vedo vi dico
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Varre.
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Ripeto ciò che avevo detto: il miglior poliziottesco ed il secondo miglior noir (dopo Milano Calibro 9). . -
sad007.
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il migliore su tutta la linea! . -
IlNiko.
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CITAZIONERipeto ciò che avevo detto: il miglior poliziottesco ed il secondo miglior noir (dopo Milano Calibro 9).
Concordo sul miglior poliziottesco. Ma dissento su Milano Calibro 9, non può essere un Noir... non c'e nemmeno un marsigliese!!
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Torgo.
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CITAZIONE (IlNiko @ 4/9/2009, 14:47)[...] non c'e nemmeno un marsigliese!!
...in compenso c'è l'Americano.... -
sad007.
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[s]cult voto 5! mettiamo questa perla, dove essa merita! . -
GiganticTager.
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Milano Odia: La polizia non può sparare
Tomas Milian(i) ed Henry Silva assieme? Decisamente un compendio vantaggioso sia per i registi che per gli appassionati di polizieschi all'italiana.
Ambientazione: la Milano vera, quella dei sobborghi, dove la gente muore di fame nonostante l'ostentata opulenza di quell'ammennicolo lì o quel palazzo imponente laggiù.
Il protagonista villano: Tomas Milian(i), un viscido uomo in tutto e per tutto, vigliacco e pedissequo, ma estremamente astuto e viscerale.
Il suo antagonista - secondario protagonista della storia: Henry Silva, un indignato ispettore stanco di vedere la sua amata città lordata da criminali efferati.
Personaggi di supporto: da gente qualunque, per bene, alla teppa della teppa.
Cosa ci si aspetta da un film simile? Un sacco di scene criminali ben strutturate, innanzitutto, e qui possiamo porre un label positivo, sebbene il Miliani, nella sua interpretazione, sia leggermente "over the top", ovvero "eccessivo" in alcuni comportamenti, dando delle volte l'impressione di non prendere sul serio il suo ruolo.
Balle.
Egli interpreta uno psicopatico sociopatico maniacale privo di qualunque scrupolo e strafatto delle peggiori droghe.
C'è una giustificazione dietro tutto.
Un macellaio vero e proprio: un traditore vero e proprio: un ipocrita vero e proprio.
La storia ruota intorno questo personaggio maligno, perché tutto quello che vedremo sarà praticamente una continua sequela dei suoi impietosi operati, dal primo fatale errore sin l'ultimo caso mortae.
Come segue la storia? Sempre più a scapito della giustizia e a vantaggio dell'astuto criminale e dei suoi solo inizialmente fortunati due complici: il rapimento della vittima, una giovane signorina figlia di un magnate, è di troppo persino per un "collega" del caporione Miliani, e non per il solo rapimento, ma per tutti gli interludi che vi si pongono prima e durante.
Come finisce? Henry Silva e Miliani faccia a faccia. L'esito? Tragico. A danno di chi?
Di entrambi. Detto al dettaglio?
Niente da fare: guardate la pellicola.. -
Old(Boy).
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C'è già anche questo sul forum! 
Comunque concordo con te, un gran film..
Milano odia, la polizia non può spararetopic depoliticizzato sul capolavoro di Umberto Lenzi! |
