Fratelli di sangue

Un poliziesco di razza...bastarda

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  1. figlionumero1
     
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    L'altra sera sono incappato in questa piccola perla del brutto italico e, attirato dalla presenza di Karim Capuano, non ho potuto esimermi dalla visione immediata!

    Da anni si va ripetendo che il cinema italiano sia morto e, salvo rarissime eccezioni, è davvero difficile contraddire tale affermazione. Tuttavia esiste un sottobosco di infime produzioni, realizzate con due lire e mezza idea, che sembra fiorire sempre più dall'avvento del digitale; un sottobosco di cui fanno parte le perle del cinema napoletano, perlopiù commedie e musicarelli con protagonista il neomelodico di turno, ma anche filmetti di genere e non che riciclano cadaveri del piccolo schermo e non sempre in ruoli principali. Fratelli di sangue di Pietro Tamaro rientra a pieno in quest'ultima categoria, a cui aggiunge l'aggravante di essere un'opera prima di cui nessuno (a parte noi) sentiva il bisogno.
    La trama, originalissima e con una complessità degna di Charlie Kaufman, ruota attorno alle gesta di Antonio "Er Camaleonte", un duro di strada tristemente simile a Ugo Dighero, che dopo anni passati "ar gabbio" esce convertito e assetato di vendetta..."Come???" direte voi, certo perché in fondo "Er Camaleonte" è fondamentalmente un buono...ma anche no. Come Carlito Brigante, il buon Antonio torna nel quartierino e finisce invischiato di nuovo con la vecchia banda, nonostante per quasi cinque minuti cerchi di resistere strenuamente; le cose sono cambiate mentre stava dentro e i suoi due compari sono diventati, a detta loro, i padroni di Roma (il come rimarrà un mistero, visto che la banda è composta letteralmente da loro due!), controllano tutta la città tranne un quartiere che è in mano al temibile don Ferdinando, boss della 'ndrangheta di cui non riescono a sbarazzarsi. Er Camaleonte prende in mano la situazione e inizia a reclutare la sua armata Brancaleone per eliminare il calabrese: dal truce vagabondo "Pittebull" all'hacker (ciccio) Bomba; la banda non scherza e inizia a danneggiare le economie di don Ferdinando, ma la situazione si complica quando la strada di Antonio si incrocia con quella dell'altra protagonista del film: Teresa, commissario di polizia che indaga su don Ferdinando, contro il volere del questore palesemente corrotto; la ragazza è in realtà la sorella der Camaleonte da cui fu separata anni prima in seguito all'omicidio del padre, guarda caso per mano di don Ferdinando! Quando il boss prenderà di mira Teresa, Antonio dovrà mollare i suoi intenti criminosi per proteggerla.
    Mettendo da parte la trama, che abbiamo capito essere di un certo livello, il nostro Tamaro dà lezioni di regia donando al film un ritmo tra il soporifero e il post-mortem, condito da alcune delle sparatorie più dimenticabili della storia del cinema e la peggiore notte americana mai girata. Maurizio Mattioli viene usato per due tristi siparietti in stile Cesaroni che non riescono a smorzare l'insopportabile seriosità che permea tutto il film (questa è forse il crimine peggiore commesso da Tamaro nei confronti del pubblico).
    Il povero spettatore è tenuto in vita solo grazie alla scoppiettante recitazione di una serie di dilettanti allo sbaraglio il cui piattume eleva "i divi" Maurizio Mattioli (presente solo in tre scene per sua fortuna) e Karim Capuano a veri e propri mattatori. Sull'interpretazione di quest'ultimo è bene spendere due parole, visto che il nostro beniamino riesce nell'impresa titanica di cambiare il personaggio che interpreta da sempre (che sia buono o cattivo è ininfluente, sempre quello fa) grazie a una ricerca linguistica da attore navigato, donandogli l'accento che potrebbe avere uno zingaro col mal di gola che prova a imitare un calabrese.
    Menzione speciale poi al reparto tecnico: dalla fotografia degna di una telenovela da tv locale, alle musiche più invasive della storia, fino al peggior montaggio di sempre, con tutta probabilità realizzato con iMovies da un bambino di quinta elementare, non scherzo quando dico che ogni singola scena è chiusa da una dissolvenza. Proprio il reparto tecnico e il cast impediscono a questo film di raggiungere i livelli di un cagolavoro come Bastardi, forse il filmbrutto che più si avvicina a Fratelli di sangue, ed è quasi un peccato vista la trama e i personaggi, non fosse stata un'opera prima si sarebbe potuto pescare nel calderone di cadaveri cinematografici e televisivi per rendere questa cacata italica davvero memorabile; ma, come sempre, "se mio nonno avesse tre palle sarebbe un flipper".

    Voto: 1
    Consigliato a: appassionati del brutto italico e dei film di serie z
    Se ti piace guarda anche: Bastardi, Il latitante, Al destino non chiedere quando
    Reperibilità: si trova in streaming
     
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    bella recensione, mi hai convinto, lo vedrò.
    tu parli di un moderno "sottobosco di infime produzioni", puoi dirci di più a riguardo?
     
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  3. figlionumero1
     
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    Con i mezzi attuali è diventato più semplice girare film e, per fortuna o purtroppo, si sono anche moltiplicate le produzioni. In Italia spuntano fuori ogni due per tre filmetti terrificanti come questo, Parentesi Tonde o i tre che ho citato a fine recensione. Volendo ci si potrebbe buttare pure la serie di Lori Del Santo. In generale si tratta o di emergenti in grana che possono permettersi di sostenere i costi di tasca propria (ma non una molto più utile visita da uno psichiatra) o di piccoli intrallazzoni tipo quello di Dreamland oppure di gente che becca soldi a livello locale per le balle della valorizzazione del territorio o per spudorate marchette turistiche.
    Di principio l'abbattimento dei costi sarebbe una gran bella cosa e ci sono anche pochi esempi virtuosi di film fatti con due lire negli ultimi anni che avevano un valore, ma che purtroppo non ha visto quasi nessuno, purtroppo la maggioranza è composta da megalomani senza un briciolo di talento.
     
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    sisi vabbe´ ma caccia i titoli
    parentesi tonde e bastardi l´ho visti (poro franco nero...)
    poi tu dici Il latitante, Al destino non chiedere quando. poi? c´e´ qualche altro titolo interessante?
     
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  5. figlionumero1
     
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    tutti gli ultimi film di Jerry Calà, La Polinesia è sotto casa, Nuovo Ordine Mondiale (che devo ancora vedere!), gli altri film del compianto Ninì Grassia (di cui Il latitante è stato solo l'ultimo cagolavoro, ma la sua filmografia vanta i due film con protagonista Gigi D'Alessio e addirittura uno con Antonio Zequila!), ce n'è almeno un altro che mi viene in mente, ma non posso citarlo perché potrei scatenare l'Atomica Indù del Presidente...!
     
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    grazie mille dei titoli! certi li ho visti altri no, te ne sono grato

    del grande jerry sto aspettando l'ultimo che si chiama tipo odissea nell'ospizio. comunque pipi room è uno dei più bei filmbrutti moderni in assoluto
     
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  7. figlionumero1
     
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    Figurati, Odissea nell'ospizio lo sto aspettando anche io! Tra l'altro segnerà la reunion de I Gatti di Vicolo Miracoli...quindi ho grandissime aspettative! Grande Pipì Room, ma non raggiunge i livelli di Vita Smeralda! Comunque più che a Pipì Room, pensavo a E io non pago - L'Italia dei furbetti e Operazione Vacanze, ciò non toglie che i film di Calà da regista rimangano delle perle assolute di merdosità cremosa.
     
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6 replies since 28/4/2017, 00:48   116 views
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