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Memnone.
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Come al solito l’illuminata distribuzione italiana ha modificato il titolo del film, da un alchemico “come sotto come sopra” l’hanno fatto diventare la città dei morti.
Ero molto….. speranzoso, molto speranzoso.
Un film con un titolo alchemico… le catacombe di Parigi come location….. sentivo un movimento………. da appassionato (ex oramai) di speleologia, con attivo interesse per la storia e la sua variante “esoterica” avvertivo già un risveglio della scimmia.
Invano nella mente mi scorrevano titoli speleologici che mi avvertivano della potenziale sola in arrivo (Sanctum, the descent) ma io niente……duro.
Arriva il giorno che, con la moglie e la figlia fuori dalle palline, mi siedo sul divano in trepidante attesa di visionare questa pellicola. Sul tavolinetto già pronte patatine Pringles con un gusto improponibile che addirittura persino il faccione baffuto e saltellante aveva un espressione schifata. Bibitone gassato rigorosamente light ma di comprovata tossicità, pop corn appena scoppiati.
Avvertivo naturalmente che mi mancava qualcosa, non mi sono mai ripreso del tutto dall’aver smesso di fumare.
La storia si apre su di una giovane archeologa americana (ovviamente sorca) che sconfina in Iran travestita da locale, e sul pulmino pieno di locali e di polli ingabbiati per dare un immagine esotica al tutto, parla tranquillamente ad una telecamerina togliendosi il velo e dicendo che la pena per lo sconfinamento è la sepultura nella sabbia fino al collo con lapidazione incorporata, ma lei, cmq in quanto giovane-sorca bianca e ammeregana (GSBA) non verrà presa; ovviamente non le passa per il cervello neanche per un momento che qualcuno dei buzzoroni sul pullmino potrebbe tradirla, certo vedere una che parla con la telecamera in inglese in un posto che, da come descrive, è interdetto agli stranieri quello è il miglior modo per non farsi notare
A lato una bellezza locale che con la sua flemma orientale osserva la ragazza svelarsi e parlare in inglese alla telecamera ed esclama:
“ué Peppi! Ma sta scemma accà che sta a fa!?”
b>se..se... penso fra me cinghialando nel tubetto delle pringles.
Servendosi di una guida tramandata di generazione in generazione entra in delle gallerie che stanno per essere distrutte per ricavarne una diga, ovviamente la luce elettrica viene lasciata accesa e l'impianto con 1000 km di cavi lasciato sul posto. Naturalmente il sistema di galleria è sotto una città che nessuno ha minimamente pensato a evacuare, tanto che vuoi che sia allagare del tutto il sistema di gallerie che corre pochi metri sotto la città?
Quali conseguenze potrà mai avere?
Mica la nostra archeologa GSBA può perdere tempo con queste inezie, al seguito della guida scopre una lapide e solo lei in tanti anni scopre che è cava, la sfonda e trova un torone di pietra, una grandissima stele di rosetta per simboli alchemici (devo ammettere che la scena del torone è fatta veramente bene e ha destato per un microsecondo la scimmia) cosa che la manda in visibilio.
La guida scappa quando avverte il suono delle prime esplosioni ma lei riesce a filmare il tutto ed uscire giusto in tempo nel salotto di casa della guida che abitava adiacente alle gallerie.
Le gallerie sono crollate mentre lei correva, è inciampata più volte, ma al telecamera non si è fatta ovviamente nulla.
La guida la sgrida con fare paterno dicendole che gli ricordava suo padre, ricordandole anche, che il padre non era del tutto apposto
Ma come.......cazzo…….. va beh! In cinque minuti ho già capito la dinamica del film.. tunnel, corse, una Lara Croft dei poveri…………………
La scena si sposta a Parigi, dove la nostra Carissima Affezionatissima GSBA snocciola le sue qualità di plurilaureata, aggiungendo una conoscenza linguistica, sia viva che morta, che stupisce l'inutile amico addetto alle riprese (ovviamente nero, è utile per chi non mi conosce rileggersi il mio razzismo brutto per evitare fraintendimenti).
Spiega che si trovano a Parigi per seguire le tracce della Pietra Filosofale. Parla un po’ di come questo fosse il sogno del padre e che questi fosse il massimo esperto di questa e dell’alchimista Flanel.
-ehi!-fa il cameraman nero –ma tuo padre non era tanto apposto con la testa vero?-
Lei incassa con l’espressione di chi scopre che gli hanno rigato la macchina nuova e il nero mugola con la voce di chi capisce che ha appena fatto una cazzata che gli garantisce un accesso senza ritorno ed immediato per la friend zone.
Per andare avanti vanno a cercare un amico della GSBA che parla l’aramaico, che ovviamente comincia con l’escludere in tutti i modi possibili il suo coinvolgimento visto che l’ultima volta che aveva le aveva dato retta era finito in una galera turca dove i carcerati avevano apprezzato molto le sue doti di linguistica.
Basta!la mia ultima parola è NO!
Però, come la combinazione degli archetipi del carro, dei buoi e del pelo insegna, presto si troverà subito immischiato suo malgrado nelle imprese della nostra GSBA.
umm..va beh....basta!
Scoperto il segreto di Flanel dietro al sua lapide e dove si trovi la pietra filosofale non ne informano Salvatore Brizzi (vediamo chi coglie la cosa) ma vanno da un esperto delle catacombe parigine per organizzare la cosa. All’entrare nel locale il nero adocchierà una ragazza bianca. ovviamente giovane e prestante, non fa in tempo a distogliere lo sguardo e questa promiscuità gli precluderà di arrivare sano alla fine del film.
Trovano la guida, Papillon, seduto sui divanetti e lo scambio di battute è a dir poco surreale:
Leggete la parte di Papillon con l'accento francese:
Locale affollato, musica tecno:
GSBA-portatemi nelle catacombe! Qui c’è una galleria segreta-
Papillon –è impossibile! Non c’è niente là bas!-
GSBA-no! Proggettato per essere introvabile per questo non l’avete trovato- elementare Watson.
Papillon –è perché l’avrebbero fatto?-
GSBA-c'è un tesoro.....sa che significa? T-E-S-O-R-O!- manco Papillon fosse Gollum
Gianfrançois -tessoro? Ne voglio la metà-
GSBA-ve lo do tutto!-
Amico aramaico hablante -metà! voleva dire metà!la metà va bene!
Ma che....come......ma .......cazz..... faccio io sul divano.
Il giorno dopo si preparano alla discesa, nel pulmino anni ‘70 del francese vediamo molto materiale speleologico che..... non verrà usato. I nostri archeologi parlano anche di scambiarsi sms.
-no! Non c’è campo sotto, la roccia è troppo spessa!-
Papillon! Ma non ti vengono sospetti sulla peracottagine di sti tre merdegani che si spacciano per archeologici e parlano di connessioni fra cellulari sotto terra? Insomma spuntano dal nulla con una mappina e sostengono di aver scoperto cose che voi in decenni di speleologia urbana non avete neanche immaginato e gli dai retta così su due piedi?
La GSBA si preoccupa se avranno l’equipaggiamento giusto. Papillion li rassicura.
Pochi fotogrammi dopo vedo che questi scendono nelle catacombe di Parigi con vestiti di tutti i giorni!!!!!!!!!!!!!!!! Senza caschetto!!!!!!!!!
Cioè, questo sono io su di un pozzo da 81 m (apprezzate il lupetto)
Questi sono loro nelle fogne di Parigi. (Ammirate i capelli in ordine)
Per amor del vero indossano delle galosce.
Cioè frena, a Descent scendevano coi guanti mozzi da sorca nelle grotte, trovavano frazionamenti in posti supposamente inesplorati, avevano i capelli che uscivano dai caschetti.
Ma rispetto a Papillon e ai suoi erano equipaggiate per l’antartico!!!!
la mia scimmia comincia a rimanere perplessa
Nelle gallerie la pellicola si sviluppa e diventa uno di quei ripetitivi film sulle presenze senza le presenze. Certo la mancanza degli spiriti inquieti si fa sentire (nessuna porta che sbatte, nessun mestolo che cade o tavola uoija che balbetta ordinazioni per la pizza) ma l’ambientazione catacombesca e certe trovate alchemiche, con tanto di capatina all’inferno, tengono la pellicola sopra un certo tono.
Crolla tutto, trovano l’oro, il nero muore, trovano gente strana.
Trovano numerosi oggetti in queste gallerie: un telefono anni 40 squillante, un piano con un tasto rotto
Una Wolkswagen con la centralina truccata
La cosa strana è che il film quando avrebbe dovuto decollare, cioè nella discesa nelle catacombe, crolla del tutto con una terrificante situazione di dejà vu e di noia. da filmbrutto diviene subito un brutto film e basta.
Il film è concepito come solito finto documentario senza però i limiti di tale scelta, rimangono però le inquadrature mal di mare.
I messaggi che passano sono i seguenti:
A. sono giovane,sono americana e sono sorca, tutto è facile, gli ALTRI non capiscono un razzo e sono incompetenti.
B, se la guida ti dice che quel tunnel è proibito perché nessuno ci torna indietro è pacifico che ci entrerai in un prossimo futuro.
C. Se trovi un cadavere perfettamente conservato di un templare ti chiederai solo: ma è morto? si da 800 anni! e poi ti disinteresserai alla cosa.
Insomma, pensavo di godermi un filmone approfittando dell'assenza della moglie e della figlia ma mi sono ritrovato ad aspettare il loro ritorno.
E la mia scimmia?
beh eccola
shhhhh! lasciamola dormire!
MSG di servizio per Hywel, la vecchia discussione su sta ciofeca spostala qua
Alla prossima puntata con un altra ambientazione archeologico sotterranea!. -
Wulfthar.
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L'archeologa sarà pure sorca ma g'ha una fass miga tan' intelligent! . -
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ci sarebbe intero sul tubo, solo che dura un'ora e sedici minuti, mentre il film a regola dovrebbe durare novanta minuti, quindi non vorrei provare a guardarlo e trovarmi magari un bel pezzo tagliato senza motivo..... . -
Memnone.
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Aspetto nuove Todd! . -
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io posso monitorare la situazione, ma di più no, di caricamenti e roba del genere non ci capisco un acca, quello comunque sembrava un file messo maluccio quanto a qualità
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NECROPOLIS la recensione del MemnAttenzione Spoiler allert!!!! |
