Tunnel - Eroina

di Massimo Pirri, Italia 1980

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  1. SgarboQuotidiano
     
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    Le peripezie di di una coppia di eroinomani, che cerca ogni giorno di sbarcare il lunario per procurarsi la dose quotidiana.
    L'essenza da filmbrutto è garantita da un cast d'autore (Helmut Berger e Franco Citti su tutti) da fotografia e luci di livello amatoriale, da una colonna sonora (firmata Pretenders) quanto mai invadente e soprattutto da una sceneggiatura banale più di un dialogo tra Teletubbies.

    Eccovelo completo sul tubo.

     
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  2. Frank Costello
     
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    Io personalmente non sono d'accordo, lo trovo (dopo Amore Tossico) un documento importantissimo dell'era più nera della storia italiana, quella dello sterminio di una generazione a causa della maledetta schifosissima eroina. L'atmosfera cupa e squallida è resa bene, non mancano scene forti
    il famoso ''buco'' nella vagina della Clery
    e la musica angosciante dei grandissimi Pretenders (come avrà fatto Pirri ad accaparrarsi i diritti?) sottolinea benissimo questa storia di degrado malato. Non per tutti.
     
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  3. SgarboQuotidiano
     
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    Sì Frank, esprime alla grande il degrado e lo squallore, però è girato e sceneggiato in modo quantomeno approssimativo. Anche quando si assiste ad una scena effettivamente scomoda ed inaspettata
    come la morte del ragazzino
    si banalizza il tutto con battute che fanno cascare le palle a terra, tipo
    "Ti lascio qui davanti una scuola...qui hai cominciato, qui finisci il tuo percorso", detta al pischello morto.


    In definitiva lo giudico alla stregua dei film di Stefano Calvagna (quel regista romano che una volta hanno gambizzato): filmbrutti sociali.
     
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  4. Frank Costello
     
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    Magari Calvagna fosse in grado di girare roba del genere, qui Pirri picchia veramente duro, tutto l'orrore dell'eroina viene fuori in maniera devastante. Per un film deficiente sull'ero vedere Perchè si uccidono (la merde)? del 1976.

    Comunque più lo guardo e più mi rendo conto di quanto sia grandioso Berger in questo film (forse perchè era veramente tossico e devastato) qui pare uno spauracchio, un morto che cammina.

    Tra l'altro, Pirri sottolinea con il brano Brass in Pocket (usato 20 anni prima di Lost in Translation) l'apice dello squallore quando Berger fa il marchettaro per comprarsi la roba, come si fa a non amare questo film!
     
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  5. Monjoie
     
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    Pensa come sarebbe potuto essere un film come Christiane F. in mano ad un regista dalla sensibilità esasperata come Lukas Moodysson... Mi vengono i brividi ad immaginarlo.
     
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  6. 32Luglio
     
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    Io trovo questo film davvero bello e crudo...d'accordissimo sull'interpretazione di Berger. ^_^
     
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  7. Giuseppe Pasqua
     
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    Avrei voluto vederlo..ma non si trova più...
     
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6 replies since 9/9/2013, 22:20   925 views
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