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modesto horror, trascurabile, ma che da comunque un intrattenimento accettabile e si lascia seguire senza troppi sbadigli.
trama: i licantropi esistono, tra i primi sono stati gli indiani d'america, o nativi americani (per non far arrabbiare nessuno), solo che una parte di essi lo considera una maledizione, e tornerebbe ben volentieri a una vita normale, mentre una parte lo considera un dono, e il fatto di doversi nutrire di sangue umano evidentemente non è un grosso ostacolo. la leggenda vuole che un bambino per metà umano e per metà licantropo possa spezzare questa maledizione al compimento del suo tredicesimo compleanno, anche se non si capisce bene come, credo per un cavillo burocratico . anche il finale in effetti non chiarirà poi tanto questo aspetto. oltretutto prima che compia i fatidici 13 anni ci saranno 4 notti di luna rossa, e se le passerà indenni potrà far avverare la profezia. inutile dire che i licantropi cattivi (quelli che vogliono che tutto resti così come è) cercheranno in tutti i modi di ucciderlo, mentre quelli buoni (tra cui una nonna davvero agguerrita!) lo difenderanno. il finale è a metà tra il classico "vissero felici e contenti" e un più aperto, che potrebbe far pensare a un secondo capitolo, che però mi pare a oggi non sia stato prodotto. di trash non c'è molto, giusto qualche dentiera finta da licantropo, sbranamenti vari, le solite maschere con occhi gialli e qualche rumore tipo "cattiva digestione". hanno in compenso il buon gusto di evitare i classici ululati alla luna, che risulterebbero del tutto ridicoli.
con Jason Behr (quello di Roswell) e Rhona Mitra.
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