La Migliore Offerta

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    Gappa

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    Un inaspattato film italiano, che tutto sembra, tranne che italiano, nell'accezione piu negativa del termine, che si ispira ai thriller hitchcockiani e (quindi) anche depalmiani.
    Di seguito la recensione, anch'essa rifiutata dall'editore:
    Torna sugli schermi uno dei piu apprezzati, modesti e misurati registi italiani, Giuseppe Tornatore, autore italiano tra i pochi che non "si racconta addosso" con trite storie noiose di quotidianità italiana ma che spesso dirige filmoni di respiro internazionale, facilmente esportabili al pubblico di paesi stranieri. Una grande dote, questa, che, unita all'assenza di noia dei suoi film, fa di Tornatore un "autore" italiano atipico. Fossero tutti così...

    Il suo ultimo film, girato in lingua inglese, La Migliore Offerta, vede protagonista un sempre bravissimo Goeffrey Rush (ma perchè gli fanno sempre fare le parti da mezzo schizzato?) nel ruolo di un facoltoso e raffinato battitore d'asta, senza affetti nè donne, che rimane ammalioato da una giovane e misteriosa ragazza, alla quale dovrà censire e valutare il patrimonio della villa di famiglia. Nel cast si fanno notare Jim Sturgess, bravino ma in ascesa, il mostro sacro Donald Sutherland, che riesce a riempire lo schermo gia solo con i suoi splendidi occhi, e la sconosciuta olandese Sylvia Hoeks, vera rivelazione del film. Grande espressività e mobilità facciale, corpo mozzafiato, capacità recitativa, forse il doppiaggio italiano l'ha penalizzata un po. Ma il film resta un gioiellino di suspence, debitore degli insegnamenti di Alfred Hitchcock, con una cura per i dettagli importantissima e che si riveleranno, nel finale, decisivi. Forse il finale stesso è troppo accennato, troppo etereo e non molto incisivo, per come è raccontato e montato. Probabilmente, se tutta la storia fosse stata raccontata come un'educativa parabola, con una voce narrante all'inizio e alla fine, il film avrebbe preso un'altra piega, meno hitchcockiana e piu didascalica, ma almeno alcuni incastri nel finale sarebbero stati piu intuitivi. Si nota che Tornatore non ha familiarità con gli stilemi del thriller, del giallo e della suspence, ma si vede anche che gli interessa, è divertito, racconta per dettagli senza farci vedere l'insieme totale, sia nelle inquadrature che nella sceneggiatura, ed in questo si nota, se non la sua conclamata bravura, almeno il suo stile. Il grande pregio di Tornatore, e non solo con questo suo ultimo film, ma anche coi precedenti, è che egli conosce perfettamente i meccanismi con cui funziona un film per essere apprezzato all'estero, e se ne appropria, diventando internazionale e uscendo dai confini del solito intellettualoide regista italiano di noiosi film d'autore. Se tutti i registi italiani fossero come lui, non avremo la tanto decantata "crisi dl cinema italiano"
     
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  2. Ninja_Warrior
     
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    Rimango convinto che l'opera migliore di Tornatore sia "Il Mago di Esselunga" :D
     
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1 replies since 11/1/2013, 10:30   62 views
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