La grande abbuffata

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  1. Tabrith
     
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    CITAZIONE (sd&m @ 9/6/2012, 15:18) 
    Pier Paolo Pasolini dedicò all'opera [La grande abbuffata] un'ampia recensione apparsa sulla rivista Cinema Nuovo, nella quale definì il film: «corpi colti in una sintesi di gesti abitudinari e quotidiani che nel momento in cui li caratterizzano li tolgono per sempre alla nostra comprensione, fissandoli nella ontologicità allucinatoria dell'esistenza corporea».

    Non è un caso che il film a posteriori sia stato accostato proprio a Salò o le 120 giornate di Sodoma dello stesso Pasolini; anche se in forma meno cruenta, nella pellicola di Ferreri si riscontrano influenze dell'opera di Donatien Alphonse François de Sade. Come in Pasolini, e nel romanzo sadiano prima di lui, i quattro convitati nella villa parigina incarnano delle figure tipiche metaforiche, in questo caso raffiguranti un potere e tre prodotti dell'ideologia borghese: la giustizia (Phillipe), l'arte e lo spettacolo (Michel), la cucina, il cibo (Ugo), l'amore galante e l'avventura (Marcello). Ed è proprio questo sistema ideologico che viene pesantemente preso di mira dal regista, grottescamente schernito, nel tentativo di eliminarlo, assieme alle scorie vitali, con un vivere ridotto alle funzioni elementari: mangiare, digerire, dormire, bere, copulare, orinare, defecare.

    http://it.wikipedia.org/wiki/La_grande_abbuffata

    A parte l'opinabilità delle affermazioni di wikipedia (sto pezzo avrebbe pure potuto inventarselo mio cugino) mi pare francamente un pò poco per affermare spavaldamente come hai fatto che "salò è palesemenrte ispirato a la grande abbuffata", quando al limite anche il film di Ferreri si ispira vagamente alla tetrade dei personaggi del romanzo di Sade... che poi pasolini abbia fatto una recensione del film non implica che questo l'abbia influenzato nella creazione di salò...
     
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13 replies since 7/6/2012, 22:56   512 views
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