LA Città dei Mostri

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  1. il portinaio
     
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    Città+mostri

    "La città dei mostri" è un film del 1963 diretto da Roger Corman e interpretato da Vincent Price. Prodotto e distribuito dalla American International Pictures, The Haunted Palace (questo il titolo originale) rimanda all'omonima poesia di Edgar Allan Poe, (Il palazzo stregato nella versione italiana), presente all'interno del racconto La caduta della casa degli Usher del 1839.

    Roger Corman in quel periodo ha diretto una serie di film ispirati ad opere di Poe (in ordine cronologico, I vivi e i morti, Il pozzo e il pendolo, Sepolto vivo, I racconti del terrore e I maghi del terrore) ma questo film trae ispirazione dalle opere di Howard Phillips Lovecraft, in particolare da "Il caso di Charles Dexter Ward".
    Qui il colpo di genio: la casa di produzione temeva che la mancanza di riferimenti a Poe avrebbe creato malcontento nel pubblico ormai affezionato alla serie, per cui impose il titolo originale della poesia di Poe all'inizio del film, per mantenere una connessione con i film precedenti. Tra l'altro questa scelta è stata accompagnata da un evidente errore presente nei credits iniziali: il nome dello scrittore è scritto per due volte in modo sbagliato, non "Edgar Allan Poe" ma "Edgar Allen Poe".
    Il film in effetti non ha nulla in comune con la poesia di Poe, ad eccezione del titolo e di alcune citazioni della poesia all'inizio e alla fine della pellicola

    Il titolo italiano "La città dei mostri" è squisitamente politically incorrect, poiché i mostri non sono altro che gli abitanti nati deformi a seguito della maledizione. Le deformità sono per lo più mancanza di occhi (effetto speciale ottenuto con una misera pezza di gomma in faccia decisamente non uniforme con il colore della pelle) o mani palmate. Gli "eroi" della pellicola inoltre si assicurano di richiudere in soffitta o cantina i "figli mostri".

    Premetto che sono appassionato di Lovecraft ma non di pellicole pre-anni-80, ma il film ha il classico incedere cadenziato e pesante dell'epoca (qualcuno mi corregga se esistono casi di film anni '60 più "movimentati"). Gli 84 minuti del film (per fortuna è piuttosto breve) sono comunque ben riempiti di eventi, che però non sono sempre fedeli al libro. Purtroppo rispetto al racconto la trama del film è stata notevolmente semplificata, facendo perdere gran parte del senso della storia originale.

    Un film che definirei "di nicchia". Voto 10 alla locandina italiana.



    Edited by il portinaio - 23/12/2011, 12:16
     
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