Splatters - Gli schizzacervelli

Mai più doppiatori sceneggiatori

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  1. Comodino
     
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    Accomodati pure a citare quello che ti sembra più valido, grazie a te per la stima. Puoi citarmi come "Umberto di Como" se ti pare meglio.

    Secondo me le recensioni dei film di Jackson stanno bene anche così, si capisce che li classificate come outsider che di brutto hanno il velo ma sotto sono fatti con testa.
    Ma ovviamente si può cogliere l'occasione per farne un articolo in cui dire ancora qualche cosa. Ci sono molte chicche preziose in questo ricco sito.

    QUOTE
    (sempre sulla storia dei doppiatori sceneggiatori ti invito a leggere l'ultima parte della recensione di Quella villa in fondo al parco che anche se è Italiano...)


    Terribile e legittimo sospetto quello espresso nella suddetta recensione!
    Eh, che dire, anche noi abbiamo il nostro "politically correct" tutto italiano, soprattutto quando i temi toccano la religione: "Il senso della vita" dei Monty Phyton uscì al cinema vietato ai minori di 18 anni, "Brian di Nazaret" sempre dei Monty Phyton venne esiliato dalle sale italiane per anni ed anni, e addirittura Je vous salue, Marie di Godard (1985), che mise in scena come potrebbe essere ai tempi nostri l'annunciazione e poi la gravidanza di una ragazza novella Maria, in un film ricco di poesia e per nulla blasfemo, venne fulminato dalla Chiesa e bandito dal nostro territorio nazionale, con buona pace della libertà costituzionale.

    Ma se questi sono esempi clamorosi di censure (e di quanti non sappiamo?) ce ne sono altrettanti che coinvolgono proprio il messaggio trasmesso, come in "Quella villa in fondo al parco" e sono legate ai tempi, alla politica, alle mode e alle sensibilità del momento, come la clonazione, la pedofilia o il trito tema degli italiani in guerra, uomini coraggiosi e capaci ma destinati al fallimento perché abbandonati allo sbaraglio al loro destino (El Alamein) o buoni e pacifici, impossibilitati ad essere veramente assassini (Mediterraneo).

    Ma non serve scomodare temi tanto spinosi per trovare censure. Ho visto in originale il bruttissimo "Spawn" dove il personaggio del cattivo clown scorreggia a tutto andare, nella versione italiana invece lo si vede in questo atteggiamento solo una volta. Ma perché? Faceva molto più schifo dei comici italiani che si vedono dilettarsi con l'umorismo più scurrile? Molti dei film italiani che rendono la scorreggia protagonista sono considerati film di culto, come la saga di "Amici miei" o il frequentissimo tema dei fagioli negli spaghetti western come nei venerati film di Trinità, per non parlare dei vari Boldi e De Sica. Non voglio dire che questi film italiani siano film brutti, de gustibus, hanno anzi un loro fascino, ma perché due pesi e due misure tra una scorreggia e l'altra?

    Se poi spostiamo il nostro occhio sulla televisione non ne usciamo più, tra censure dei cartoni animati e ridoppiaggio pazzeschi e film tagliati perché in prima serata non si possono vedere le tette (Terminator, scena di sesso) o un po' di sangue (dita mozzate da un boomerang in Mad Max 2).
    Ma è la legge e capisco che le televisioni si adeguino, preferiscono Terminator in prima serata tagliato che in seconda completo ma con meno spettatori. Tuttavia gli stessi film erano stati trasmessi ripetutamente negli anni '80 in prima serata senza tanti problemi. Eravamo italiani diversi noi, più duri e insensibili e invecchiando siamo diventati tutti più impreparati a vedere sesso e sangue in TV oppure per un perido sono saliti al potere legislatori bacchettoni che nei primi anni '90 si sono incamminati in una campagna di moralizzazione impugnando lo stendardo della difesa dei bambini per infinocchiarci tutti? Ma i bambini cresciuti vedendo su Italia 1 le tette di Sarah Connors in Terminator sono venuti su tanto male?

    La morale dei "proteggiamo i bambini" è un'arma potente, carica di retorica che si manifesta sia in iniziative intelligenti e libertarie (come il "semaforino" colorato in TV per i film per tutti e per quelli per i quali c'è bisongo della mamma) ma anche come una leva potentissima per grandi abusi e che di fatto poi plasma la nostra cultura.
    Ma in fondo la cosa ha radici profonde, tutti è cominciato a scuola quando ci hanno detto che la resa dell'Italia alla fine della guerra si chiamava con un bell'eufemismo, "Armistizio" e non "Resa incondizionata" e che fu questa a venire veramente firmata. Insomma è un vecchio vizio.

    Comodino

    P.S. Scusate se ho divagato un po'.

    Edited by Comodino - 11/2/2004, 19:53
     
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52 replies since 10/2/2004, 02:16   1256 views
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