AMERICAN HISTORY X

IL mistero della versione censurata

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    Girovagando nella rete ho letto un articolo che parlava di questa profonda pellicola American History X

    Sopratutto ho letto

    "La versione incensurata termina con Derek che si rasa nuovamente i capelli, dimostrando che l’odio genera sempre odio. "

    MA cazzo voi ne sapete qualcosa? se è vero quello che ho letto il film avrebbe un altro significato, ancora più profondo! ho cercato questo finale censurato nel tubo, ma inutilemnte
    Voi ne sapete qualcosa?
    Cmq questo è l'articolo

    fonte:http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=30106

    Paese: USA, 1998
    Regia: Tony Kaye
    Interpreti: Edward Norton, Edward Furlong, Jennifer Lien, Stacey Keach

    Trama
    E’ la storia di Derek Vinyard (Edward Norton), un giovane skinhead neofascista appena uscito di prigione, e del fratello minore Danny (Edward Furlong) che vuole seguirne le orme. Nel rapporto tra i 2 fratelli interviene il prof. Swiney, un insegnante di colore che, avendo già avuto Derek al liceo, comprende la situazione di Danny. Il prof. Swiney dà un compito a Danny: scrivere una tesi sul fratello maggiore e sugli eventi che lo hanno portato in carcere. Dai flash-backs affiora un Derek violento e intollerante sia nelle parole che nei fatti. Una sera, dopo un violento scontro con i suoi ex-camerati, Derek spiega a Danny cosa l’ha fatto cambiare e cosa l’aveva spinto a diventare un “discepolo di Cristo”, il gruppo neofascista di cui faceva parte. Il racconto di Derek convince Danny e gli fa capire che sono stati l’odio e la rabbia a mandarlo in prigione. Ma quando la serenità sembra tornare, ecco la tragedia finale: la mattina dopo Danny è ucciso nei cessi della scuola da un ragazzo di colore con cui aveva avuto un diverbio il giorno prima. Il film si conclude con Derek che piange sul fratello morto e fa capire come l’odio sia una palla al piede.


    Recensione
    American history X è una riflessione sull’odio e in questo caso è in scena il razzismo. Kaye presenta la storia di un ragazzo, orfano di padre e deluso dalle “ingiustizie” sociali, che canalizza la rabbia verso il mondo nell’attività “politica” di un hate group, dove crede di trovare forza e sicurezza. Il punto forte di American history X sono proprio i flash-backs, da cui lo spettatore può apprendere le cause della sorte di Derek. Ripercorrendo i fatti che hanno fatto incarcerare il fratello, Danny viaggia nei ricordi per trovare la “radice del male”. Ma è proprio Derek che, rivelando la violenza subita in carcere dai membri dell’Aryan Brotherhood, spiega come l’odio verso tutto e tutti lo avesse accecato. Nella spiegazione di quanto gli è successo, Derek non vuole dire al fratello cosa non fare o fare; in quel momento l’unica cosa che conta per l’ex-skinhead è che Danny capisca che prima o poi nella vita tutto si paga; e il finale tragico lo conferma. American history X non è solo un’analisi del fenomeno degli skinheads neofascisti, ma anche una condanna del pregiudizio razziale, tematica molto discussa negli USA. Il film è reso ancora più “poetico” da un’accurata fotografia e da una sceneggiatura che esprime perfettamente il tema narrato.

    Voto: 9,0


    NOTA: La versione americana di American history X non termina con un rilassante tramonto in riva al mare, ma con Derek che si rasa i capelli e ri-diventa skinhead. Dato che questa scena è la prova di come l’odio chiami l’odio, non capisco perché la censura italiana l’abbia tolta. Forse perché era meglio presentare un Derek che “si dà alla religione” anche se gli hanno appena ammazzato il fratello, piuttosto che fare vedere la realtà?

    Trama by PPLa vita è troppo breve per passarla sempre arrabbiati.
    American History X narra di Derek, entrato in carcere per aver ucciso un ragazzo nero reo di aver tentato di rubargli la macchina, e di suo fratello Danny.
    Derek è un naziskin leader di una organizzazione locale di giovani neonazisti dedita al vandalismo, manipolata dal proprietario di una casa editrice che pubblica libri propagandistici sul nazismo e sulla purezza della razza ariana.
    Il film inizia con la scarcerazione di Derek il giorno in cui il fratello consegna al suo professore di storia il suo elaborato, un saggio sul Mein Kampf, dichiarando esplicitamente la sua propensione a seguire le orme del fratello maggiore.
    L’esperienza del carcere ha però cambiato Derek, che si è fatto crescere i capelli e non ha più quell’aura di violenza attorno a sé. Preoccupato per il fratello, che sta perseguendo la sua strada, farà il possibile per tirarlo fuori dalla stessa organizzazione di cui era leader.
    Allo stesso tempo, il professore di storia assegna a Danny il compito di riscrivere il saggio intitolandolo American History X, chiedendogli di incentrarlo sulla figura del fratello e su come essa abbia influenzato la sua vita.
    Malgrado Derek cerchi di salvare il fratello dai suoi stessi errori, ormai sarà troppo tardi.
    La versione incensurata termina con Derek che si rasa nuovamente i capelli, dimostrando che l’odio genera sempre odio.

    Recensione by PP American History X è un film che parla di razzismo, di ideali, di ostilità. E’ una storia che insegna a non fare agli altri ciò che non si vorrebbe venisse fatto a noi.
    E’ la vicenda di tanti giovani arrabbiati pieni di paura e di dubbi che vengono sfogati attraverso la violenza.
    E’ la storia infinita della divisione di razza, di patria e di intolleranza; è una dei tanti avvenimenti che aleggiano attorno al simbolo nazista, spesso tatuato sul petto proprio come in Derek. E’ la storia di ragazzi che vivono secondo le regole inculcate loro, giuste o sbagliate che siano.
    Il problema del razzismo è più attuale che mai e nonostante oggi il mondo si vergogni dell’Olocausto, il nazismo è vivo e non cesserà di esistere come ogni ideale politico nato morto per poi diventare eterno.
    Perciò, ogniqualvolta un regista decida di affrontare tematiche simili con gli occhi di una cinepresa, merita una menzione particolare. Sovente però una pellicola cinematografica è per lo spettatore come l’olio sull’acqua: passa senza lasciare traccia, resta a galla senza mescolarsi con essa.
    Non è il caso di American History X: è una pellicola che scorre parallelamente alle riflessioni e alle reazioni che provocano immagini forti, è un coltello nella carne tenera. E’ una storia viva che ci racconta di ideali sbagliati che portano all’autodistruzione, di come ci facciano crescere portandoci a distinguere esclusivamente il bianco dal nero, perdendo le sfumature più importanti.
    Racconta di ragazzi abbandonati a se stessi, svuotati dagli affetti e riempiti di odio per sopperire alle incertezze che la vita ha loro offerto.
    E osservando i titoli di coda, con una sorta di spasmodico tumulto interiore, non si può fare altro che chiedersi.. ciò in cui ho creduto ha migliorato la mia vita?

    PP

    Commento by Gik25
    Credo che Stephaan-OI abbia già detto quanto ci fosse da dire, quindi mi limiterò ad aggiungere un commento brevissimo e indirizzato a chi non ha ancora visto il film in questione perché lo ritiene solo noiosa retorica.

    American History X non è un film straordinario (nel senso di fuori dall’ordinario), ma è comunque un capolavoro, un capolavoro sottovalutato da molti. Molti lo ritengono un film pesante, per via della sua morale, della lezione di vita che vuole comunicarci. Ma non è così. La morale c’è e il messaggio fa riflettere, ma è profondo e commovente, e ogni persona dovrebbe vederlo, indipendentemente dalle sue convinzioni e dalle sue ideologie. Il messaggio del film è più profondo e più universale di quello che appare. Non è un film sull’antisemitismo o sul razzismo è un film sull’odio. Un argomento universale che va oltre i confini razziali e di questo secolo.
    “American History X” è una riflessione amara ma composta e realista, sulla durezza della vita, sugli errori di un giovane e sugli sbagli di un’intera società. Sulla testardaggine di chi è troppo giovane per capire come va il mondo e sulle sue conseguenze.

    La frase finale del film è emblematica “L’odio è una palla al piede: la vita è troppo breve per passarla sempre arrabbiati, non ne vale la pena.”

    Bravissimo, anzi impareggiabile, Edward Norton in un film che è tra le massime espressione della sua bravura.

    Da vedere!
     
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  2. figlionumero1
     
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    l'avevo sentita anch'io questa storia del finale diverso, ma credo sia una leggenda metropolitana, anche se ovviamente non ne sono sicuro, anch'io avevo cercato il video ma non l'ho trovato
     
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  3. Jimmy Matthews
     
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    Anche io propendo per la leggenda metropolitana, forse era una delle alternative al finale poi montato.

    Su internet c'è chi dice di aver visto la versione americana e il finale era lo stesso.
    SPOILER (click to view)
    A mio avviso il finale che è stato scelto calza a pennello, si capisce tutta l'impotenza che l'individuo ha verso la violenza cieca di un sistema sbagliato.
    Tornare ad essere un naziskin invece significava solo riaprire il circolo vizioso, e lui aveva ancora una madre e due sorelle a cui badare, senza contare che i suoi vecchi compari sicuramente volevano fargli pagare la bravata della notte precedente all'omicidio di suo fratello.
     
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  4. Venticello
     
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    Anche io avevo letto di questo possibile finale alternativo, cercando info all'epoca il massimo che ero riuscito a trovare era questo

    http://movie-censorship.com/report.php?ID=45661

    come si vede pare che la pellicola abbia avuto una postproduzione piuttosto travagliata e molte differenze di montaggio tra la versione workprint e quella theatrical, ma comunque nessun finale alternativo, semplicemente elementi meno o più calcati.




     
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  5. Memnone
     
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    Anche io leggendo qua e là ho capito che questo finale alternativo non reggerebbe.
    Infatti Derek rinuncia al razzismo e alla lotta perchè , dopo il cammino esistenziale fatto in prigione, ne aveva capito la follia.
    Non penso che l'uccisione del fratello avrebbe potuto scuoterlo a tal punto da riabbracciare ideali che oramai non sentiva più suoi.
     
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  6. sd&m
     
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    comunque il finale è proprio gay...lo inculano e gli ammazzano il fratello e lui non fa niente... il finale alternativo inesistente sarebbe stato più calzante secondo me
     
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    QUOTE (Memnone @ 29/11/2010, 17:58) 
    Non penso che l'uccisione del fratello avrebbe potuto scuoterlo a tal punto da riabbracciare ideali che oramai non sentiva più suoi.

    sarebbe stato un controsenso rispetto a tutto il film. io ora non vorrei tirar fuori tesi complottistiche, ma nella mia esperienza ho fatto caso che di questo presunto finale alternativo erano molto entusiasti ragazzini fascistelli all'epoca dell'uscita del film... non è che sta voce del finale alternativo la cui morale insegnerebbe "l'odio genera soltanto odio" sia stata messa in giro (o perlomeno strumentalizzata) da qualche razzista o simile per stigmatizzare (e in qualche modo anche giustificare) quel razzismo e quella rabbia che invece il film condanna, anche se in modo un po' rassegnato?
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  8. Memnone
     
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    il razzismo conodannato nella pellicola è quello riferito a razzismo come catalizzatore sociale contro un nemico immaginario. facendoli scannare fra di loro non pensano che il vero nemico sia un altro. Cmq la stessa cosa sta avvenendo da noi, dove la cosa più grave non è regioni intere in mano alle mafie o lo sfascio delle istituzioni, ma che un extra provi ad imitarci nel ladrocinio!
    Penso che ci vorrebbe un Italian History X per i mali di sto cazzo di paese
     
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    QUOTE (Memnone @ 30/11/2010, 17:27) 
    Penso che ci vorrebbe un Italian History X per i mali di sto cazzo di paese

    senz'altro sarebbe tacciato di pellicola da propaganda comunista e antiberlusconiana (e a quel punto io mi chiederei "perché, il razzismo e la cattiveria sono forse principi fondanti del berlusconismo?")
    poi ovviamente non se ne parla di una distribuzione vera e propria, al massimo nelle librerie Feltrinelli o in allegato al Fatto Quotidiano (o nell'ipotesi più sfigata in allegato all'Unità)
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  10. Frank Costello
     
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    CITAZIONE (Brunez @ 30/11/2010, 18:47) 
    CITAZIONE (Memnone @ 30/11/2010, 17:27) 
    Penso che ci vorrebbe un Italian History X per i mali di sto cazzo di paese

    senz'altro sarebbe tacciato di pellicola da propaganda comunista e antiberlusconiana (e a quel punto io mi chiederei "perché, il razzismo e la cattiveria sono forse principi fondanti del berlusconismo?")
    poi ovviamente non se ne parla di una distribuzione vera e propria, al massimo nelle librerie Feltrinelli o in allegato al Fatto Quotidiano (o nell'ipotesi più sfigata in allegato all'Unità)

    Storia di un naziskin veneto che passa dal Fronte Skinhead alla gioventù del PDL, poi prova a ricostruire il PD e infine si converte all'ideologia bolscevica. Bondi incazzatissimo. La morale del film è che l'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio, ma non chiedetemi come.
     
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  11. evildani
     
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    CITAZIONE (Brunez @ 30/11/2010, 18:47) 
    CITAZIONE (Memnone @ 30/11/2010, 17:27) 
    Penso che ci vorrebbe un Italian History X per i mali di sto cazzo di paese

    senz'altro sarebbe tacciato di pellicola da propaganda comunista e antiberlusconiana (e a quel punto io mi chiederei "perché, il razzismo e la cattiveria sono forse principi fondanti del berlusconismo?")
    poi ovviamente non se ne parla di una distribuzione vera e propria, al massimo nelle librerie Feltrinelli o in allegato al Fatto Quotidiano (o nell'ipotesi più sfigata in allegato all'Unità)

    Già immagino Emilio FIDO... :( peccato che non vedremo mai un capolavoro del genere.
     
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    QUOTE (Frank Costello @ 30/11/2010, 21:22) 
    Storia di un naziskin veneto che passa dal Fronte Skinhead alla gioventù del PDL, poi prova a ricostruire il PD e infine si converte all'ideologia bolscevica.

    a quel punto però è costretto ad abbandonare la sua regione natìa per trasferirsi in Romagna... commovente :cry:

    comunque se è veneto non può mancare assolutamente una piccola militanza nella lega, il film verrebbe stroncato già solo per questa lacuna ;)
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  13. Frank Costello
     
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    CITAZIONE (Brunez @ 6/12/2010, 15:24) 
    CITAZIONE (Frank Costello @ 30/11/2010, 21:22) 
    Storia di un naziskin veneto che passa dal Fronte Skinhead alla gioventù del PDL, poi prova a ricostruire il PD e infine si converte all'ideologia bolscevica.

    a quel punto però è costretto ad abbandonare la sua regione natìa per trasferirsi in Romagna... commovente :cry:

    comunque se è veneto non può mancare assolutamente una piccola militanza nella lega, il film verrebbe stroncato già solo per questa lacuna ;)

    Anche nella lega. Poi smette di radersi a zero e si fa crescere barba e capelli e si trasferisce a Modena, dove veste ancora con l'eskimo e la sciarpa rossa e passa le giornate alla Casa del Popolo.
     
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    non è che poi magari, accorgendosi dell'avanzata di Pdl e Lega in Emilia, si traumatizza a tal punto da diventare un punkabbestia?
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  15. acaso
     
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    CITAZIONE (Brunez @ 6/12/2010, 20:43) 
    non è che poi magari, accorgendosi dell'avanzata di Pdl e Lega in Emilia, si traumatizza a tal punto da diventare un punkabbestia?

    a quel punto si trasferisce in Sardegna, adotta almeno tre cani e accattonando sposa l'ideale indipendentista isolano. E abbraccia l'induismo.
     
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27 replies since 29/11/2010, 11:02   4294 views
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