[recensione] 2001: Odissea nello spazio

ovvero uno dei più bei film della storia del cinema

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  1. SimoLNX
     
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    Credo che per avere il coraggio di smontare un film come questo bisogna essere veramente folli o quanto meno menefreghisti. Ma considerato che mi sono anche buttato a spada tratta per tentare di distruggere il falso mito di Half Life 2 ( uno dei giochi per pc piu' brutti che abbia mai provato ) questa per alcuni non sara' una sorpresa eccessiva. Prima di iniziare vi diro' dunque che non sono a digiuno di film "classici" tipo "casablanca", "il 7o sigillo", "nosferatu" o "schindler's list" ( quest'ultimo non e' proprio antico vabbe'... ) quindi per chiarirci non sto scrivendo giusto per fare tendenza. Il fatto che Kubrick abbia generato tale film allucinante, soprattutto dopo aver visto "arancia meccanica" mi ha lasciato un attimo perplesso.
    Ma andiamo per gradi, altrimenti rischio il linciaggio da parte di mezzo mondo.
    2001 ha basi letterarie, che prendono i vestiti di tale Arthur Clarke scrittore del racconto "the sentinel" e che ha collaborato attivamente con kubrick a questo film. Il motivo per cui sia stato scelto Clarke ( autore di storie di fantascienza sicuramente visionarie ma stilisticamente non eccezzionali a mio avviso ) al posto di quel mostro sacro che risponde al nome di Asimov ( si noti che "I,robot" e' datato pubblicazione 1963 mentre "the sentinel" e' di classe 1951, quindi a rigor cinematografico "I,robot" sarebbe stato senz'altro piu' interessante ) e' tuttora un mistero che giace nella tomba con uno dei mostri sacri del cinema moderno. Come piu' o meno quasi tutto il film da lui realizzato.
    L'incauto noleggiatore ( sfido qualcuno a comprare questo film a occhi chiusi ), molto probabilmente consigliato da qualche presunto amico che si spaccia per "grande esperto di cinema" nel mese corrente si trovera' dunque davanti a uno dei piu' stranianti film del girato moderno. Il tutto sembra seguire il filone "vacanze di natale XXXX" che ci presenta numerosi episodi che si collegano a incastro nella pellicola per arrivare quindi al finale. Il problema pratico e' che gli spezzoni in questione si incastrano male, o risultano girati con tecniche molto ardite che hanno il solo effetto di offendere lo spettatore che si trova davanti a una visione dell'ideale di kubrick che si trova costretto a subire passivamente. I seguenti spezzoni sono:

    1 - le scimmie : Nell'intro molto evocativa si vedono le scimmie che vengono "guidate" dal monolito all'utilizzo degli strumenti portandoci cosi' verso l'evoluzione. Il tutto funzionerebbe se non fosse diluto per troppi minuti di pellicola, perlopiu' accompagnati da musica pseudolirica performata da un gruppo di bonghisti ubriachi.
    2 - La scoperta : Un altra fase che nel film inizia molto bene ( gli attori iniziano a parlare, salvando lo spettatore dal tentativo di suicidio ) e riesce quasi a portare interesse nella pellicola, ma viene interrotta quasi in modo brutale per passare allo "spezzone" successivo lasciando la poltrona stranita. Inoltre in questa fase si assiste a una scena veramente trash ( che probabilmente fa parte di una determinata scelta stilistica del regista ) : durante tutta la fase dell' allunaggio, si possono vedere interni dell'astronave che trasposrta uno dei protagonisti. Il tutto accompagnato da terrificante musica lirica che fa rimpiangere i bonghisti della 1. Comunque ad un certo punto entra una hostess per chiedere al buon dottore QUALCOSA, tuttavia LA MUSICA IMPEDISCE DI CAPIRE IL PARLATO! Sulla prima ho pensato che fosse un errore della pellicola ( ehssi' il film e' del 68, magari la masterizzazione e' venuta male ) ma il tutto continua, con evidenti scambi di battute tra i vari personaggi che quindi risultano nulli all'incauto visore e continuano e continuano fino all'ultimo secondo tollerabile prima che il pubblico decida di portare al vivo i roghi di fahrenheit.
    3 - La discovery e Hal : Nulla da dire su questo "spezzone" che tecnicamente e' ineccepibile e non risente in alcun modo della sua veneranda eta'. HAL e' fantastico. Bowman superbo. "Ho paura" detto da HAL prima di - SPOILERRRRRRR - "morire" veramente toccante. Purtroppo il film non consiste solamente di questi minuti...
    4 - L'assorbimento : in un altro passaggio di pellicola possiamo vedere l'assorbimento di bowman dentro il monolito. Il tutto e' dato da un effetto psicadelico assurdo e ingiustificatamente prolungato, che puo' evidentemente portare a crisi epilettiche. L'avanti veloce diventa una seria tentazione in tutto questo passaggio, ma lo spettatore avra' troppa paura a spingerlo per il terrore di non riuscire a comprendere le fasi finali del film.
    5 - Dentro il monolito : Una fase da vero malato di mente, girata probabilmente nello stesso ufficio da cui vi sto scrivendo e totalmente incomprensibile per chiunque. Il regista lascia volutamente molte domande aperte allo scopo di farvi credere che lui e' un genio e voi degli idioti che non capite.

    Un film dunque molto straniante, che risulta troppo "forzato" per riuscire ad essere apprezzato veramente. Gia'... il tutto e' confezionato apposta per farvi pensare a varie soluzioni dell'enigma ( chi ha i letto i libri relativi sa gia' quale che sia la risposta ) senza farvi notare il malo modo in cui il regista si pone nei vostri confronti. Sembra quasi che kubrick abbia girato questo film per se stesso e che la distribuzione cinematografica sia stata un errore che non era previsto nella tabella di marcia. Ancora adesso pseudoesperti si scannano su varie interpretazioni del monolito ( kubrick era cosi' visionario da aver confezionato apposta una pubblicita' per la playstation2? ) senza che il regista stesso abbia lasciato una annotazione sul suo punto di vista, il che dimostra particolare menefreghismo verso i suoi stessi fan ( per l'onor di cronaca : R. Scott ha dichiarato la soluzione di blade runner un paio di anni fa ) o una sovravalutazione delle proprie capacita'. Il film inoltre introduce personaggi con poco o nulla di BG che sembrano piu' marionette che si muovono a random recitando un copione e l'unica parte che non vi tenti con il tasto avanti veloce e' quella con HAL e bowman nell'astronave. Insomma...viene da chiedersi se sia veramente opera di kubrick.
    5 kitamura per la componente autopunitiva incredibile!

    PAESE : USA ( credo )
    ATTORI : Keir Dullea, Gary Lockwood, HAL
    GENERE : Dicono scifi ma non ne sarei cosi' sicuro
    A CHI E' CONSIGLIATO : Non ho cuore di consigliarvelo. Fatevi tagliare lo spezzone 3 dal dvd e guardate solo quello.
    SE TI E' PIACIUTO GUARDA ANCHE : Una bottiglia di whisky
    REPERIBILITA' : DVD o cassette in videoteche con un minimo di film vecchi in catalogo ( purtroppo )
    PER RIPRENDERTI DA QUESTO OBBROBRIO GUARDA : Capricorn One, Solaris ( edizione originale plz ) o Arancia Meccanica

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  2. MaxOvercrive
     
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    Beh, prima di tutto ti spiego perche' Clarke e' stato scelto al posto di Asimov: il primo e' uno scienziato, il secondo no.

    Il film doveva essere il primo tentativo di fare fantascienza scientificamente accurata, in questo c'e' riuscito, a mio parere comunque e' sopravvalutato e mooolto diluito, 2010 l'anno del contatto come film funziona molto meglio (linciatemi pure)...
     
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  3. Il Frusta
     
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    Questo post rischia potenzialmente di essere un flame...

    Io non sono un fan sfegatato di Kubrick (il Dottor Stranamore è bellissimo) però il film per me ha un suo senso anche con le sottosequenze psicogene. La scenda delle proscimmie che apprendono l'uso dell'utensile per uccidere il proprio simile fa parte della storia del cinema (anche se la tua battuta sui bonghisti mi ha fatto strippare!!!)
     
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  4. MaxOvercrive
     
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    QUOTE (Il Frusta @ 11/12/2005, 23:37)
    Questo post rischia potenzialmente di essere un flame...

    Io non sono un fan sfegatato di Kubrick (il Dottor Stranamore è bellissimo) però il film per me ha un suo senso anche con le sottosequenze psicogene. La scenda delle proscimmie che apprendono l'uso dell'utensile per uccidere il proprio simile fa parte della storia del cinema (anche se la tua battuta sui bonghisti mi ha fatto strippare!!!)

    Vero...il film e' bello, niente da dire, molto artistico, un po' pesantuccio ma certamente piu' vicino al capolavoro ceh al filmbrutto...no?
     
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  5. nikoz
     
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    sono senza parole.

    seriamente..

    ...

    ..ma dato che sono un cultore di kubrick cercherò di non insultarti ed invece di criticare in modo razionale i punti della tua "recensione" che più mi hanno colpito.

    dunque:



    >>>"Credo che per avere il coraggio di smontare un film come questo bisogna essere veramente folli o quanto meno menefreghisti. Ma considerato che mi sono anche buttato a spada tratta per tentare di distruggere il falso mito di Half Life 2 ( uno dei giochi per pc piu' brutti che abbia mai provato ) questa per alcuni non sara' una sorpresa eccessiva."

    apprezzo che tu l'abbia detto (sono d'accordo anche io sul fatto di half-life 2)



    >>>"L'incauto noleggiatore ( sfido qualcuno a comprare questo film a occhi chiusi ), molto probabilmente consigliato da qualche presunto amico che si spaccia per "grande esperto di cinema" nel mese corrente si trovera' dunque davanti a uno dei piu' stranianti film del girato moderno. Il tutto sembra seguire il filone "vacanze di natale XXXX" che ci presenta numerosi episodi che si collegano a incastro nella pellicola per arrivare quindi al finale."

    vabè, qui no comment... rolleyes.gif



    >>>...tecniche molto ardite che hanno il solo effetto di offendere lo spettatore che si trova davanti a una visione dell'ideale di kubrick che si trova costretto a subire passivamente...

    questo discorso non ha senso. se lo spettatore si offende (?) ed è costretto a subire passivamente la visione dell'ideale di kubrick può spingere off sul telecomando o andarsene dal cinema. è un film, non un sogno ad occhi aperti.. che discorso è? allora neanchio avrei voluto la distruzione della delorean alla fine di ritorno al futuro...



    >>>1 - le scimmie : Nell'intro molto evocativa si vedono le scimmie che vengono "guidate" dal monolito all'utilizzo degli strumenti portandoci cosi' verso l'evoluzione. Il tutto funzionerebbe se non fosse diluto per troppi minuti di pellicola, perlopiu' accompagnati da musica pseudolirica performata da un gruppo di bonghisti ubriachi.

    un certo ligeti per caso?



    >>>...durante tutta la fase dell' allunaggio, si possono vedere interni dell'astronave che trasposrta uno dei protagonisti. Il tutto accompagnato da terrificante musica lirica che fa rimpiangere i bonghisti della 1.

    un certo strauss per caso?



    >>>4 - L'assorbimento : in un altro passaggio di pellicola possiamo vedere l'assorbimento di bowman dentro il monolito. Il tutto e' dato da un effetto psicadelico assurdo e ingiustificatamente prolungato, che puo' evidentemente portare a crisi epilettiche. L'avanti veloce diventa una seria tentazione in tutto questo passaggio...

    boh, gusti. a me ad esempio ha emozionato tantissimo. è stata quella sequenza (alternata con i fermo immagine delle espressioni di bowman) a farmi amare il film.



    >>>5 - Dentro il monolito : Una fase da vero malato di mente, girata probabilmente nello stesso ufficio da cui vi sto scrivendo e totalmente incomprensibile per chiunque. Il regista lascia volutamente molte domande aperte allo scopo di farvi credere che lui e' un genio e voi degli idioti che non capite.

    laugh.gif .. vabè.. perchè nel libro alla fine cosa succede, bowman si fa montare un peacemaker?



    >>>Sembra quasi che kubrick abbia girato questo film per se stesso e che la distribuzione cinematografica sia stata un errore che non era previsto nella tabella di marcia.

    (è uno dei suoi punti di forza.)



    >>>Ancora adesso pseudoesperti si scannano su varie interpretazioni del monolito ( kubrick era cosi' visionario da aver confezionato apposta una pubblicita' per la playstation2? )

    sì sì, probabile... rolleyes.gif



    >>>...il che dimostra particolare menefreghismo verso i suoi stessi fan

    è che era un cantante pop?



    detto tutto questo, che dio possa perdonarti.
     
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  6. Hanging Garden
     
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    ohmy.gif
    Chiudete il Tutto...
    Per favore...
    Da moderatore esigo Rispetto per Il Bel Cinema.
    E tali commenti lo distruggono.
    Bye Bye.
     
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  7. Ninja Terminator
     
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    CITAZIONE (Hanging Garden @ 12/12/2005, 15:35)
    ohmy.gif
    Chiudete il Tutto...
    Per favore...
    Da moderatore esigo Rispetto per Il Bel Cinema.
    E tali commenti lo distruggono.
    Bye Bye.

    Quoto.
    Lock please ph34r.gif ph34r.gif
     
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  8. Cosmo
     
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    Rispetto per l'opinione ovviamente, ma qua credo si stia cominciando a esagerare.
    Passi pinocchio di benigni Film Brutto (passi per modo di dire), ma 2001...

    Su , dai , il fatto che un film non risponda ai nostri gusti e che quindi ci stia sulle balle , non lo rende automaticamente da film brutti.

    IMHO 2001 è un grandissimo film, veramente emozionante.
     
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  9. SimoLNX
     
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    Mi dispiace, ma secondo me e' un film bruttino e che non regge il confronto con arancia meccanica. Faccio notare che anche quando ho postato una simile recensione su HL2 mi si sono fiondati 300 insulti ma io esprimo qui il mio punto di vista e non lo cambio. Per me 2001 rimane un film trash e per nulla emozionante. E poi scusate... Benigni puo' fare un film brutto e kubrick no? Il fatto che clarke sia uno scienziato lo deve per forza innalzare a un livello superiore di asimov? Una musica lirica che risulta insopportabile in una sequenza non puo' essere toccata?
    Beh se e' cosi' io domani giro un corto che posso capire solo io, ci metto musica di mozart in sottofondo e condisco il tutto con personaggi con BG scarso o nullo. Il primo che mi dice che non e' un capolavoro viene linciato dalla massa okie?
     
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  10. Il Frusta
     
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    Mmmm, come sospettavo il flame sta partendo... assumo il mio ruolo di supremo admin e locko il post sicchè scenda nel dimenticatoio.

    Simo perchè non ti fai male noleggiando il vero capolavoro del trash, Latitudine Zero?


     
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  11. Jaguar
     
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    Avete censurato il topic per via di flame, ma poichè penso che fino a quel momento non si stesse per scatenare alcunchè, non vedo il motivo per chiudere un così assurdo attacco alla cinematografia.
    Ma se si ha il diritto per distruggere in poche righe un capolavoro, ho ben diritto di difenderlo come si confà ad un capolavoro.
    Quindi rispondo a recensione con Recensione, nel rispetto delle regole del più leale dei duelli:

    eccola qua (premetto che non l'ho scritta ora, ma è una mia vecchia recensione apparsa circa tre anni fa sul giornalino della mia scuola in occasone di uno speciale kubrick da me steso curato):

    “Continuo a notare con fastidio che si cita erroneamente “La Sentinella” come il racconto su cui si basa “2001”. In realtà il racconto assomiglia al film come una ghianda assomiglia ad una quercia adulta (molto meno, anzi, perché nel film compaiono idee di vari altri racconti)” Arthur C. Clarke, prefazione a “LA Sentinella”, TEA, 1995
    Così Clarke introduceva la sua Sentinella nel 1995 a proposito dei paragoni che si facevano tra il suo racconto e 2001: odissea nello spazio, pietra miliare ( ma sarebbe meglio definirlo “monolito”) del cinema di fantascienza e del cinema in generale, centrando perfettmente il problema: 2001 non è un semplice film tratta da un racconto, è una evoluzione del racconto, è qualcosa che va oltre la fantascienza stessa, 2001 è “un grande enigma”, irrisolvibile, che da anni ormai vede cimentare tutti in una sua possibile interpretazione, interpretazione che non è né giusta né sbagliata, per quanto se ne sa davvero su questo film, il film che forse più di tutti ha saputo incarnare nel modo migliore la complessa filosofia Kubrickiana, talmente complessa, da essere completamente aperta ed enigmatica, filosofia che tenterò di interpretare, lasciando comunque insoluto il più grande mistero della storia del cinema: “2001: odissea nello spazio”.
    Il film si apre sulle note di “Also Sprach Zarathustra” di Richard Strauss: l’inquadratura sale dal buio totale superando la Luna, la Terra ed ecco il Sole: su questi tre corpi celesti tutti perfettamente allineati compare il titolo: “2001: a space odyssey”, sta per sorgere “l’alba dell’uomo”. Africa, quattro milioni di anni fa, deserto, completo deserto, solo una piccola “comunità” di scimmie, attorno ad un laghetto che lotta per evolvere; le svariate sequenze, quasi completamente mute se non fosse per i versi scimmieschi emessi continuamente dai primati, su quello che succede a questa piccola “comunità” prima dell’arrivo del monolito sulla Terra, possono essere interpretate come l’evoluzione naturale dell’uomo stesso: ad ogni cambio scena, infatti, possiamo notare che qualcosa muta in quelle scimmie, esse stanno sviluppando qualcosa, quel qualcosa è la ragione. Dapprima prevale l’instinto, poi piano piano, man mano che il tempo passa, la scimmia si fa più furba, sta sviluppando la razionalità, fino ad arrivare all’esatto momento dell’arrivo del monolito nero: qualcosa sveglia una scimmia che desta le altre con alcuni versi, non più emessi a caso ma emessi per una loro determinata funzione con un loro preciso significato, le scimmie avevano iniziato a sviluppare il linguaggio; il lento processo evolutivo aveva avuto inizio. Ma queste sequenze possono avere anche un’altra interpretazione più simbolica: le scimmie di 2001 sono in realtà già l’uomo: instintivo, corrotto, irrazionalenonostante la sua razionalità, violento: le scimmie non esitano ad uccidere una di loro per il solo motivo che aveva tolto loro dell’acqua e lo fanno con una violenza inaudita, orribile; avevano incominciato ad uccidere i loro simili, per egoismo, per la loro sopravvivenza e ne sono soddisfatti, ma la cosa più inquietante è il modo di quel fraticidio: una di quelle scimmie prima attacca con le sue zampe, poi prende un osso di una carcassa e si accorge che fa più male e inizia a darci dentro, anche dopo che è morto, per far vedere la sua superiorità. L’uomo-scimmia, prima di scoprire gli utensili utili alla sua sopravvivenza, scopre le armi, non è più una scimmia, è l’uomo.Ma il presagio più inquietante si scorge nella famosa scena della scimmia, ormai avviata alla evoluzione in maniera compiuta dal monolito, che lancia un osso in aria, nello spazio: il primate prende un osso dalle carcasse dei suoi simili davanti a se e inizia a battere con forza su questi scheletri e inizia a spaccarli con una furia quasi godereccia: è questo l’uomo fatto e compiuto è l’uomo assassino che non esita ad uccidere tra i suoi simili: è questa la fine dell’uomo, l’autodistruzione?
    Un altro segnale ce lo da la scena subito seguente: l’osso lanciato in aria dal primate, percorre i cieli, lo spazio, i secoli, i millenni e diventa una astronave: è l’ellissi dell’ evoluzione, un osso, l’arma primitiva servita per uccidere e per distruggere è simbolicamente l’astronave dell’anno 2001; l’evoluzione è andata avanti, ci sono state scoperte e conquiste tecnologiche importantissime, ma esse non sono che gli stessi ossi, mezzi di distruzione e morte, sono solo diversi, più tecnologici, forse, ma nell’essenza sono la stessa cosa, l’uomo non è cambiato in milioni di anni è ancora una scimmia inevoluta, o forse proprio perché è evoluta si porterà da solo all’estinzione.
    L’”ellisse” è l’anello di congiunzione tra “l’alba dell’uomo” e “missione Giove”: somo passati milioni di anni, le conquiste spaziali hanno raggiunto un livello altissimo, siamo nel 2001, nello spazio che avvolge la Terra, una navetta si sta dirigendo alla stazione spaziale, è qui una delle scene più emozionanti del film: il “valzer delle stelle”; seguendo le meravigliose note de “Il bel Danubio Blu” di Johann Strauss, stazioni orbitanti e corpi celesti danno via al loro valzer e come in una sala da ballo illuminata a festa come è il cielo stellato, questi roteano, girano, si muovono come a passo di danza, duettano con estrema eleganza; la innovativa stazione spaziale in costruzione a forma di anello sembra la ruota panoramica di un luna park, l’intero cielo è un parco dei divertimenti, è il trionfo dell’uomo alla conquista dello spazio, tutto l’universo sembra danzare sotto la direzione d’orchestra dell’uomo, che si sente sicuro di sé, invincibile, niente potrebbe sconvolgerlo adesso,niente, tranne una sola cosa, la scoperta di qualcosa che metta in dubbio tutta la sua evoluzione, tutte le sue scoperte, quel qualcosa è il monolito.
    Cos’è il monolito? Un meccanismo alieno? La prova dell’esistenza di altre vite intelligenti? Dio? Clarke nel suo racconto ne da una spiegazione molto semplice, esso è una sentinella, qualcosa che controlli l’evoluzione umana, qualcosa messo lì da una entità aliena, ma per Kubrick il monolito potrebbe essere qualcos’altro, o meglio, per Kubrick può essere tutto: la sua stessa comparsa sula Terra quattro milioni di anni fa è enigmatica; che sia esso stesso un alieno che abbia “donato” la scintilla dell’evoluzione, o meglio, quel qualcosa che l’ha accellerata, a quel gruppo di scimmie milioni di anni fa? Oppure questa misteriosa pietra non è altri che quell’entità sovrannaturale che viene chiamata Dio? Cercare di interpretare giustamente e definitivamente il monolito è cosa assai difficile e quello che ci fa intuire Kubrick è poco e lascia il dilemma completamente aperto ad infinite interpretazioni possibili, quel che è certo è che non è umano e che probabilmente ha “aiutato” la specie umana ad evolversi, ma perché allora ce ne sono così tanti sparsi per l’universo, o è sempre lo stesso? Che questi siano dei congegni di un’altra civiltà intelligente, forse la prima ad essersi sviluppata, che girando per l’universo abbiano lasciato il compito a questi monoliti o a questo monolito di far evolvere in fretta le forme di vita sviluppateso in pianeti ideali? Ma se questi oggetti misteriosi sono la causa dell’evoluzione umana e, probabilmente, di tutte le altre specie dell’universo, e questi oggetti sono stati creati da questa fantomatica prima civiltà, come ha fatto a svilupparsi prima di tutte le altre anticipando di troppo il naturale corso dell’evoluzione che ha portato alla vita? Allora che questi monoliti siano qualcosa che esisteva già da prima della creazione dell’universo e che questa probabile prima civiltà ne abbia usufruito essa stessa? Quindi questi oggetti sarebbero qualcosa di soprannaturale che esiste prima di tutto e che esisterà sempre, non legato all’universo naturale? Che questi siano un qualcosa di fisso, preesistente, senza la quale la stessa vita non avrebbe avuto luogo, che siano l’ ‘arch¢ di tutto l’universo, quel qualcosa che i filosofi, dai greci ai contemporanei, hanno cercato di definire da sempre, che siano Dio? Ma allora chiedersi chi abbia generato Dio sarebbe qualcosa di paradossale, perché se seguissimo la cinematica aristotelica, andremmo ad intaccare quel concetto di infinito, che è ormai imprescindibile, pur non essendo concepibile dalla mente umana così come il nulla, e purtroppo essendo inconcepibile, questa domanda non può trovare soluzione, ma allora siamo costretti ad accettare il fatto che niente abbia una origine precisa, ma ci sia un semplice ciclo infinito di creazioni e di distruzioni (come nella concezione empedoclea) e siamo quindi costretti ad accettare l’inesistenza di una entità sovrannaturale, quale può essere Dio? Che anche Dio, ma in questo caso il monolito, sia soggetto a distruzione e creazione, come ogni cosa, non sfuggendo quindi alle leggi naturali, e che ogni volta il ciclo continui nello stesso modo (seguendo in un certo qual modo la concenzione stoica), ma non con le stesse forme di vita? Che il monolito stesso sia qualcosa di sottoposto a qualcos’altro? Ma allora cosa c’è prima? A tutte queste domande la mente umana non potrà mai rispondere costretta ad arrendersi al più grande mistero dell’universo, il mistero della vita.
    Il monolito agli uomini fa paura, perché metterebbe in dubbio tutto ciò su cui ha creduto finora: se questo fosse l’incipit della nostra evoluzione, allora tutto quello che abbiamo fatto fin’ora non sarebbe merito nostro e sicuramente andrebbe ad intaccare una della qualità forse più negative e più positive che appartengono all’uomo, l’orgoglio; l’uomo perderebbe così la sua supremazia totale sugli altri esseri viventi, non accorgendosi di essere già schiavo di sé stesso, o meglio da ciò che ha creato sé stesso, ovvero la macchina.
    Kubrick sta piano piano demolendo l’uomo che già a partire dall’inizio della sua evoluzione si stava autoistruggendo, sta demolendo la sua sicurezza, troppa, la sua invincibilità apparente, le sue convinzioni, tutto ciò che aveva reso l’uomo quello che era diventato, ovvero, una montagna di cartapesta: l’uomo non è che ancora una scimmia, un animale rivestito della sua superbia, pronta a crollare alla minima confutazione dei suoi dogmi: tutto ciò che ha inventato e scoperto non è che qulacosa rivestito e coperto da una pesante coltre di falsa superiorità; e dopo il monolito, Kubrick fa entrare in scena qualcosa che distuggerà completamente l’uomo, se ci si affida troppo ad essa, la macchina, qui rappresentata dal calcolatore perfetto HAL9000 (ma già kubrick ci aveva fatto intuire qualcosa nella sottilmente ironica scena del gabinetto spaziale: il dottore, in viaggio su una astronave, deve andare in bagno dove c’è una targhetta di istruzioni per l’uso lunghissima e che il dottore legge con estrema attenzione; l’uomo è schiavo della macchina pure quando deve andare in bagno).
    La serie 9000 dei calcolatori è perfetta, la sua intelligenza supera qualsiasi altra intelligenza artificiale; HAL è talmente affidabile da lasciare a lei l’intero controllo della “Discovery” la navetta scelta per la missione Giove tranne due soli elementi dell’equipaggio che hanno il compito di eseguire di persona quello che HAL non può fare essendo comunque solo un calcolatore e non un androide. Nessun calcolatore della serie 9000 ha mai sbagliato a causa della loro intelligenza sconfinata, ma sarà questa troppa intelligenza a portare alla distruzione di tutto l’equipaggio. Kubrick dota HAL ( il cui nome deriverebbe dall’abbreviazione di Heuristic Algorytm che significa algoritmo approssimativo) di una intelligenza tanto grande quanto pericolosa, questa intelligenza lo è tanto da riuscire a sviluppare caratteristiche prettamente umane come la superbia, la troppa sicurezza, l’odio, l’invidia, l’egoismo e l’istinto di soppravivvenza a tutti i costi, ma Hal non riesce a contenere queste emozioni e le esaspera fino al limite estremo, quello che manca ad HAL è qualcosa che riesca a mettere un freno all’istinto e alle emozioni, qualcosa che l’uomo ancora possiede, HAL non riesce a sviluppare la razionalità. Tuttavia i suoi compartamenti sono del tutto umani ed è impressionante come Kubrick rieca a darne l’idea, nonostante l’unica cosa che lo identifica all’esterno è un led rosso incastrato in una piastra rettangolare dalla quale fuoriesce la sua voce: quel led, quel puntino luminoso, nella sua semplicità è inquietante e la sua voce estremamente calma, calda, rassicurante, ma allo stesso tempo fredda (ottima in questo senso la scelta di Douglas Rain come voce di HAL che riesce a modulare ogni timbro vocale pur riuscendo ad avere una voce calma e rassicurante, così come ottima la scelta del doppiatore italiano Gianfranco Bellini perfettamente funzionale allo scopo) funge allo scopo. HAL è un occhio che osserva tutto, che ascolta tutto: geniale l’espediente tecnico di Kubrick di farlo sembrare tale: nella scena in cui David e Frank si chiudono nel modulo di riparazione spaziale per discutere sulla esclusione di HAL, senza essere sentiti la camera impersona l’occhio di HAL e si muove a destra e a sinistra come se fosse appunto un occhio che segue il discorso per leggerne il labbiale, come effettivamente fa. Il calcolatore si atteggia come umano e si comporta come tale: gioca a scacchi con David, si offende quando David gli fa notare di aver commesso un errore, il primo errore della sua vita meccanica. Ed è qui la contraddizione in termini che fa sembrare così umano HAL. Esso è una macchina e come macchina non può permettersi di sbagliare, perché sbagliare è umano ed è proprio l’errore che rende umano HAL, che gli fa sviluppare questa pseudo-coscienza, coscienza che è diventata insostenibile perché una macchina non può provare emozioni e sentimenti, ma HAL non può comprendere tuto ciò: la sua enorme intelligenza è costruita su calcoli e algoritmi non su emozioni e sentimenti, quelli che sembra provare HAL non sono reali, sono solo pallide imitazioni, scaturite da fredde equazioni matematiche, di queste; in realtà, nonostante tutto HAL è ancora una macchina che nel momento in cui inizia a provare sensazioni umane, non riesce piùa controllarle, perché i suoi calcoli, scaturiti da una intelligenza fin troppo superiore, non possono prevedere perfettamente, come nella matematica, sensazioni imprevedibili ed è questo che porterà alla “pazzia” il calcolatore: il non poter più controllare la situazione, il non poter più controllarsi, il non poter più gestire le sue funzioni perché le sono del tutto estranee. HAL, non può permettere che venga escluso dall’uomo, perché per lui sarebbe come un omicidio, omicidio che però non esiterà a commettere pur di restare in “vita”: HAL, imparando a fingere, uccide uno dopo l’altro l’intero equipaggio; prima fa fuori il dottor Poole staccandogli l’erogatore di aria nello spazio e qui Kubrick rende in maniera impressionante l’accaduto sfruttando la più inquietante delle colonne sonore: il silenzio; per un lungo asso di tempo la scena è un intervallarsi delle stesse situazioni, ossessivamente: il corpo che di Frank che in un primo momento si agita nello spazio buio che lo inghiotte piano piano, immerso nel silenzio più totale (non c’è più il dolce ed elegante valzer che segna il dominio dell’uomo nello spazio, adesso l’uomo viene distrutto e trascinato nella trappola mortale che il silenzioso spazio che lui stesso credeva di aver conquistato; l’antitesi è fortissima: valzer e colori di ogni genere prima e buio e silenzio ora, la natura è indomabile e tremendamente mortale) nel quale silenzio sembra, parodossalmente, poter sentire l’urlo di dolore di Frank soffocato dalla più totale assenza di suono; e lo “sguardo” silenzioso di HAL,anche qui, è talmente statico da far paura, ma è in questa staticità che sembra quasi intarvedere un sorriso compiaciuto del caclolatore. L’unico suono che si sente è un suono ossesivo della nave e il suono degli allarmi che segnalano la lenta morte nelle celle criogeniche del resto dell’eqipaggio; il suono della nave è ritmico e cadenzato e ripetitivo, quasi da far sembrare che la nave stessa respiri nella morte e nel buio dello spazio, mentre l’ossessionante suono dell’allarme è talmente assordante da trasformarsi quasi nel silenzio: è nel silenzio che si compie il più tremendo dei delitti.
    È rimasto solo David, uscito per recuperare il corpo dell’amico, e lasciato chiuso fuori da HAL, che adesso appare un bambino capriccioso che per ripicca non parla più, si offende e si rifiuta di lasciarlo entrare: è il preludio alla sua morte: appena si rende conto che sta per essere escluso da David si mette ad invocare il perdono a promettere che non lo farà più, proprio come un bambino, HAL diventa infantile.
    La morte di HAL è una delle più strazianti, impressionanti e più umane morti che una macchina abbia mai avuto: man mano ch David toglie le parti della sua memoria HAL lo sente che sta morendo, gli fa male sente che qualcosa se ne sta andando, quell’ammasso di calcoli e di nozioni che erano ciò che lo faceva vivere; la sua voce si afflievolisce e la piano piano, involve, anzi, devolve fino ad arrivare allo stato infantile: come un bambino con la voglia irrefrenabile di far vedere alla mamma quello che ha imparato a scuola, decanta, nella progressiva scomparsa delle sue funzioni vocali, la filastrocca che il suo programmatore gli ha insegnato: “giro giro tondo”. È un momento tragico e pieno di vita fra la freddezza dei transistor di HAL, il calcolatore che per la sua intelligenza aveva sviluppato caratteristiche umane, muore come umano: la scomparsa della sua memoria gli fa male, un male doloroso e come gli uomini, nei suoi ultimi attimi di vita invoca di smeterla, di fermarsi, di risparmiarlo, la sua vita finisce in una voce storpiata e affievolita canatndo una filastrocca. HAL è morto, non è stato escluso, è morto: è morta la macchina che per prima stava provando sentimenti umani, ancora una volta l’uomo ha ripreso il controlla ma per quanto ancora?
    Con la morte di HAL david viene a conoscenza della presenza del monolito e decide, spinto dalla curiosità come un novello Ulisse, di intraprendere il viaggio verso Giove e oltre l’infinito: è questa la sequenza più enigmatica di tutto il film, david si dirige verso il monolito e poi lo attraversa? Vi entra al suo interno? Non sappiamo con esattezza, ma il viaggio intrapreso da David è qualcosa che va oltre il mondo naturale, vaoltre l’universo, va oltre l’infinito: sono paesaggi innaturali, da colori innaturai, sconvolti, psichedelici, il suo occhio attraversa e vede tutto ciò che è stato che è e che sarà e ciò che potrebbe essere fino a giungere ad un capolinea, ritorna al monolito.
    Si ritorna quindi all domanda: Cos’è il monolito? Ma a questo punto, bisognerebbe chiedersi: che cos’è per Kubrick, il monolito? Che anche lui abbia sviluppato la sua filosofia partendo dal chiedersi: “cosa c’è prima, qual è l’inizio di tutto?” ? Se fosse partito da questo presupposto, il ragionamento fatto finora non sarebbe del tutto sbagliato, quindi procedendo in questa direzione, si può interpretare il viaggio di David come un’evoluzione accellerata della conoscenza: se un semplice contatto aveva dato alle scimmie la scintilla dell’evoluzione, David entrandoci dentro, attraversandolo, percorre tutta la scala : viene a conoscenza di tutto lo scibile dell’universo fino a superare il tempo e lo spazio e giungere, seguendo l’equazione monolito=Dio, alla conoscenza divina, approdando in luogo-non luogo, un fulcro di tempo e di spazio zero, un fulcro atemporale dove il tempo e lo spazio non hanno più significato e si confondono in un continuo passaggio di universi paralleli e di passaggio dl tempo improbabile, questa è il nulla in cui dovrebbe vivere quello che è considerato Dio, dove David viene a conoscenza del mistero più grande, l’unico di cui è in possesso dio: il mistero della vita. David percorre tutta la sua vita fino a tornare al monolito, per nascere di nuovo, il ciclo della vita continua. Il monolito quindi sarebbe la fine e contemporaneamente l’inizio della vita?
    Questa è solo una delle infinite interpretazioni possibili del viaggio oltre l’infinito di David e del monolito in generale, ma la soluzione rimarrà insoluta per sempre: è “un film per viaggiare, non per capire” ed è proprio questo, forse il senso di questo grande enigma: 2001 è un viaggio, è un ritorno alle origini, come una nuova odissea, quella del titolo; è un viaggio attraverso l’evoluzione e la concezione dell’uomo attraverso i millenni, è un viaggio attraverso la vita e l’infinito, e il fine di questo viaggio è solo viaggiare: forse il film è così aperto per far si che ogni spettatore-viaggiatore ne tragga da se le sue conclusioni, perché ogni viaggio significa imparare e portare con sé un un baglio unico di conoscenze che però è personale, non uiversale, quindi è “un film per viaggiare, non per capire”
    Ma è anche un viaggio nell’uomo e nella sua evoluzione dalla scimmia all’uomo all conquista dello spazio, un uomo che attraverso i secoli non è mai cambiato pur nella sua evoluzione, assorbito dalla sua superbia e dal suo egoismo, tanto da dimenticare l’umanità stessa portandosi all’autodistruzione. 2001: odissea nello spazio è un film per viaggiare, è un film per riflettere, è un film per pensare che in fondo non siamo né i primi né i migliori dell’universo. In fondo come ha detto Nietzsche in “Così parlò Zarathustra”::
    “Che cos’è la scimmia per l’uomo? Un oggetto di riso e di dolorosa vergogna. E così è l’uomo per il superuomo: un oggetto di riso e di dolorosa vergogna.”
    E aggiungo io: Che cosa sono i superuomini se non uomini?

    A voi.
     
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  12. SimoLNX
     
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    Non posso non accettare il tuo punto di vista anche se evidentemente contrastante con il mio. A questo punto pero', considerata la profonda analisi che hai dato di tale film, vorrei anche una recensione di Shin Seiki Evangelion ( di Hideki Anno ), con tanto di punti di vista riugardanti i due film ( Death&Rebirth + End of Evangelion ).
    Giusto per vedere se piu' o meno camminiamo sugli stessi binari...
     
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  13. MaxOvercrive
     
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    Oddio, Evangelion è certamenente uno dei migliori fil di animazione della storia, sopratutto per via delle tematiche affrontate, in certi punti parecchio inquietanti...
     
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  14. Il Frusta
     
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    Il diritto di replica è sacrosanto smile.gif
     
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  15. Quarkonio
     
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    Al di là del quantitativo enorme di studi e recensioni cinematografiche autorevoli (e non) che si possono trovare su questo film, posso dire che per me è coraggiosissimo, eccezionale, tra i grandi film che il cinema può ricordare, ma la domanda che sorge spontanea è questa...
    Che ci fa recensito fra i trash? blink.gif
     
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59 replies since 11/12/2005, 17:08   1855 views
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