Death race

sti remake del cazzo...

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  1. Brunez
     
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    Gappa
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    Se vi ricordate, non molto tempo fa recensii Death Racers, fatto uscire sulla scia di questo film che invece è il remake ufficiale di Anno 2000 la corsa della morte (storico cult cormaniano degli anni '70) che ho deciso di guardare per vedere se è un film bello tanto quanto il suo plagio. Quindi, vediamo un po' cos'abbiamo davanti: il vecchio film prodotto a suo tempo da Corman narrava di una gara coast to coast in cui vinceva l'automobilista che metteva sotto più pedoni (il protagonista e il cattivo a suo tempo erano David Carradine e Sylvester Stallone); qui invece abbiamo, in pratica, un The fast and the furious di ambiente carcerario, con tutti i luoghi comuni tipici di entrambi questi due generi cinematografici: del primo abbiamo motori rombanti, piloti abilissimi e cazzutissimi, machismo con dovuto seguito di fighe gnocchissime come copilote, del secondo abbiamo il solito bullismo, carcerati muscolosi di ogni sorta - i neri conciato da rappettari (che inevitabilmente guidano un suv), i mafiosi russi, i mafiosi cinesi, tutti ben tatuati all'inverosimile sotto la maglia della salute -, condizioni di vita durissime ma siccome loro son dei duri se la cavano sempre, guardie carcerarie stile quelle del carcere di Bolzaneto dopo il G8 di Genova e immancabilmente il direttore del carcere stronzissimo, tanto più che in questo caso è una donna di mezz'età andata in acido e per di più manager dello show in streaming della corsa all'ultimo sangue organizzata nella sua isola-carcere (devo dire che l'attrice scelta per questa parte comunque è azzeccata). Il film fa una fatica assurda nel tentare di uscire inevitabilmente dagli stereotipi di cui è fatto, inevitabilmente non riuscendoci, e regalandoci uno spettacolo scontatissimo in cui tutto è abbastanza prevedibile, a meno che non siate nati ieri e avete iniziato a guardare film oggi. Questo film lo inserirei nella lista, insieme a Hancock e il recente Tropic thunder, di film che avrebbero avuto anche dei presupposti bonetti (a parte che questo è un remake, son bravi tutti con le idee degli altri) ma mal sfruttate a favore del solito spettacolone hollywoodiano pieno di effetti digitali, dialoghi ridicoli da quanto sono banali (i soliti discorsi da bulli ma anche cose assurde del tipo "Fottimi, ma vedremo poi chi caga sul marciapiede": EEEEEEEEEEH?!?) e trama ridotta all'osso che però s'atteggia a gran storia con passaggi arguti, che in realtà come dicevo si indovinano facilmente uno dietro l'altro. Mi dispiace più che altro per Jason Statham, che mi sta simpatico con la sua faccia da troglodita e per il personaggio che si è creato nei precedenti film, di quello che gli tocco fare lo Steven Seagal della situazione ma con un po' di gustosa autoironia (di cui in questo film non c'è traccia, e al suo posto abbiamo una "originalissima" uniforme tipo quella di Jason di Venerdì 13 che il poveretto gli tocca indossare); e mi spiace anche per Roger Corman, che gli tocca vedere associato il suo nome a sta cosa che non c'entra un piffero col coraggiosissimo e provocatorio film che produsse trent'anni fa, ai limiti del trash ma tirando perbene in ballo il tema dell'ipocrita spettacolarizzazione della violenza fatta da certi mass media. Tanto più che s'è lasciato perdere la storia del "vince chi mette sotto più persone" perchè troppo politicamente scorretta per un film prodotto da una major, che invece deve assicurarsi che il suo film sia visto da più persone possibile e quindi non può di certo rimaner fedele all'originale rischiando una censura o un vietato ai minori; tanto che, per mettersela via del tutto, alla fine del film appare l'immancabile messaggio in cui si spiega agli spettatori che le acrobazie con le auto sono state fatte da stuntman professionisti (ma va'? Non l'avrei mai detto) e di non provare a rifarle a casa con la propria auto. Ma se avete così tanta paura di far arrabbiar qualche associazione di genitori allora lasciate perdere in partenza, no? Così non rovinate neppure il buon nome di Roger Corman che tra l'altro è stato per cinquant'anni il nemico numero uno di questo modo di far cinema... Ah, da segnalare la trovata dei pulsantoni sparsi lungo il tragitto su cui si passa sopra con la macchina attivando scudi o armi: il film non sembrava già un po' troppo un videogioco anche senza?
    Comunque vabbè, in fondo c'era da aspettarselo. A chi fosse interessato a questo film, dico: se proprio volete guardatelo pure, ma io vi ho avvertito. Piuttosto, se volete vedere un bel film sullo stesso tema, andate direttamente a recuperarvi l'originale del '76 oppure, come dicevo, il suddetto plagio della Asylum, che paradossalmente è più fedele sia nello spirito che nella trama all'originale capolavoro cormaniano pur essendo praticamente anche quello un remake, anche se non autorizzato.
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21 replies since 12/11/2008, 19:46   535 views
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