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the Saint of Killers
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Un conto è perdere sfumature, anche importanti, nel passaggio da una lingua all'altra: pochissime traduzioni sono all'altezza dell'originale, spesso gli stessi concetti non possono essere resi una lingua differente da quella in cui vengono formulati; e bisogna ancora tenere conto del fatto che, nel doppiaggio, non si può allungare o accorciare una battuta per renderne meglio il significato, dal momento il labiale ha una durata fissa (ricordo con un certo divertimento la scena di Ghost in the shell dove i due cyborg parlano sulla barca: dialogo pieno di concetti spessissimi e recitato anche in italiano con la giusta solennità, ma ad una velocità folle, tipo film muto, per stare dietro al rapidissimo labiale giapponese!) Altro discorso è stravolgere il senso di un dialogo, o attribuire dialetti nostrani ai personaggi stranieri per suscitare l'effetto comico, o ancora far doppiare i cavalieri dello zodiaco (più o meno tutti quindicenni) ad attori maturi! Poi qualcuno mi spiegherà a che livello evolutivo sono rimasti gli italiani per trovare ancora divertente un cane che parla in dialetto...
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