Delitto al ristorante cinese

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  1. simpi
     
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    Mi sento di contestare le affermazioni di mezza, anche perché conosco bene, indirettamente, l'attore.
    Millian che per me è un Al Pacino poco valorizzato in USA non contestava il cinema popolare italiano, sapeva però che era un cinema non d'autore, il cinema di genere insomma, dalla commedia allo spaghetti western per finire col poliziottesco all'italiana (tra le altre cose ricordo Milian in due splendidi film come Milano Odia, la polizia non può sparare e roma a mano armata)
    Lo stesso luc merenda ha dichiarato che il cinema di genere italiano era un genere gradito al popolo non era un cinema intelletuale ma assolutamente brutale autentico cristallino.
    Non ha mai ripudiato i ruoli interpretati e ha dimostrato un grande amore per Roma e per l'Italia.
    Non si scriveva le battute, ma spesso se le faceva suggerire, castellari si diverte a ricordare un episodio in cui Milian si rivolge ad un macchinista romanaccio doc per farsi consigliare cosa avrebbe detto un vero borgataro al suo posto.

    è noto poi che molti registi della vecchia guardia hanno fatto la corte all'attore per provare a rlanciare il film di genere, l'attore ha dichiarato che temeva che nessuno si ricordava più di er monnezza, o di cuchillo (chi si ricorda La resa dei conti di Sallima?!) quando gli hanno assicurato che il pubblico italiano lo ricordava con nostalgia si è commosso. Sostenere che questo attore abbia ripudiato il cinema popolare italiano credo sia falso.

    anche perché Lenzi, Martino, Di Leo i re italiani dei b movie ormai sia per merito di tarantino che del nuovo cinema italiano che ci fa rimpiangere il vecchio sono ben stati riqualificati!
     
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16 replies since 4/9/2005, 21:27   450 views
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