Baptism of blood

Regia delirante

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  1. Raminchia
     
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    Si tratta di un film ,girato nel 1997 , basato su un manga di Kazuo Umezu , considerato il padre del genere horror nel campo fumettistico in Giappone , ed ingannato dall’idea di vedere un film quanto meno decente , mi sono ritrovato a subire una visione decisamente punitiva.
    In sostanza il film racconta di come un’attrice di successo stia soffrendo di una sorta di malattia alla pelle che le deturpa il volto rovinandole la carriera.
    Invece di rivolgersi ad un centro estetico decide , esattamente come farebbe ognuno di noi , di appropriarsi del corpo della figlia facendo trapiantare il proprio cervello nel cranio della ragazzina.
    In realta' scopriremo alla fine che tutta l’operazione e’ solo un delirio della donna , e che la figlia , psicologicamente influenzata dalla madre , ne aveva assunto l’identita’ mentre la povera pazza ricompare solo alla fine del film dopo aver girovagato nei boschi.
    Si tratta di una produzione a bassissimo budget , senza effetti speciali , il cui livello recitativo e’ inferiore a quello di una macchina telegrafica.
    La regia ha uno stile inspiegabilmente retro’ paragonabili ai film di Alvaro Vitali dei primi anni 80’ , oltretutto e’ presente un’orrenda musica lisergica che sottolinea quasi tutte le scene.
    I volti degli attori sono perennemente ingessati in una paresi facciale per tutto il film , solo la ragazza protagonista puo' vantare ben due espressioni differenti: piatta come un asse da stirare oppure con un sorriso dallo stesso appeal di un bonobo.
    L'intero film e' interpretato da circa 8-9 attori , alcuni dei quali riciclati per le scene successive.
    Le comparse sono inesistenti e questa cosa e' particolarmente evidente nelle locazioni tipo le strade o i locali pubblici.
    Il regista tenta invano di cammuffare questa cosa in tali scene inquadrando quasi sempre da vicino i protagonisti ,sperando di celare il vuoto assoluto in cui sono immersi gli attori.
    Una delle scene piu’ grottesche e’ quella dell’operazione, la quale viene condotta tramite una “fantascientifica” console dall’aspetto avveneristico di una cabina elettrica dell’ENEL.
    La macchina adoperata per il trapianto del cervello assomiglia ad una betoniera con attaccato ai lati quattro tubi da una caldaia che non servono ad una mazza , dotato di appendici con strumenti rubati da un negozio di ferramenta.
    L'apertura della calotta e' davvero comica: sul volto della vittima pendono quattro lembi di gomma di forma triangolare; una sorta cesoia infatti sbuccia la pelle sul capo come un’arancia, lasciando ricadere questi fintissimi brandelli assurdamente geometrici sulla faccia della vittima.
    Per non parlare del cervello posticcio il quale , una volta estratto , viene imbrigliato e calato con una rete da pesca in un calderone colmo di liquido spacciato per sangue , se non fosse per la gradazione rossa completamente sballata.
    Verso meta’ del film il regista cambia il suo spacciatore abituale ed in preda ad acidi tagliati con la candeggina gira una delle sequenze piu’ demenziali che abbia mai visto , al punto che ho dovuto rivedere le scene piu’ volte al rallentatore credendo di essere in preda a degli scompensi visivi...
    La protagonista deve uccidere una donna che sta camminando lungo una strada spingendo una carrozzina investendola con il furgone che sta guidando.
    Per investirla occorrerebbe banalmente che accelerasse e piallasse la vittima sull’asfalto ma la sceneggiatura inspiegabilmente si dissocia dalla realta’ e decide che in base alle leggi della fisica e’ possibile investire una persona solo nel seguente modo.
    Vediamo infatti il furgone accostarsi davanti alla donna incastrando la carrozzina tra il il cofano ed il muro.Dopodiche' , in una scena esilarante , il mezzo riparte staccandosi dal muro con il passeggino magicamente incollato al lato destro della vettura , dal quale altrettanto magicamente viene rilasciato a mo di razzo con il semplice espediente della frenata.
    A questo punto il furgone rimane perfettamente fermo mentre la telecamera che lo inquadra si avvicina rapidamente per far sembrare, con un effetto francamente ridicolo , che si stia muovendo.
    Nell'inquadratura successiva , vediamo che la vittima e’ paralizzata dal terrore, e nell'altra avviene l'incredibile: il regista ordina all’attrice di tuffarsi come un pesce contro il cofano del mezzo assolutamente immobile e di rimbalzare all'indietro sperando pateticamente di far credere , complice l'inquadratura ravvicinata , che sia il furgone a muoversi contro di lei e non viceversa!!!!
    C’e da aggiungere che il passeggino con a bordo il pupo prende svariate randellate contro dei pali prima di fermarsi , il tutto senza che quest’ultimo emetta un lamento ,ricordando vagamente la famosa scena della corrazzata Potemkin in Fantozzi.
    In un 'altra scena , verso il finale , la ragazza spara alla madre “rediviva” , un colpo di fucile: l'attrice ha un comico sussulto tipo la vista di un topo ma non compare nessuna macchia di sangue , cosa tra l’altro evidenziata dalla ripresa in primo piano .
    A dire il vero , dopo una carrellata di inquadrature sugli altri personaggi, il regista si sovviene di questa dimenticanza, e dopo aver fatto rimanere la vittima in piedi ancora per un’eternita’ , gli fa mostrare finalmente un po’ di rosso sul petto prima di permettergli di afflosciarsi sul pavimento.
    Insomma , e’ stata un’esperienza veramente autopunitiva , non credo di aver mai visto una sceneggiatura ed una regia con buchi cosi’ madornali come quelli presenti in questa pellicola...

    Edited by Raminchia - 1/5/2005, 22:05
     
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  2. Il Frusta
     
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    Ottima recensione, anche se un pochino lunga a mio avviso. Un consiglio per migliorare: limitare la descrizione di scene patetiche (il mio consiglio è non superare le tre scene).

    Comunque la tua descrizione dell'assurda operazione neurochirurgica è esilarante!!! BRAVO!

    Grazie per il tuo contributo!
     
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  3. Raminchia
     
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    Ti ringrazio ^___^ , in effetti la prolissita' e' uno dei miei difetti che cerchero' di limare.
    Comunque la scena del furgone avevo deciso di raccontarla in dettaglio in quanto l'ho veramente vista piu' volte al rallentatore incredulo di fronte a tale assurdita'.
    Capisco che il budget basso costringa un regista a ricorrere a soluzioni artigianali , ma decidere di girare una scena d'investimento con una vettura immobile in mezzo alla strada su cui far proiettare goffamente la povera attrice e' veramente delirante! ;-)
     
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  4. Il Frusta
     
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    Violenta la GIF della tua firma... LOL
     
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3 replies since 1/5/2005, 20:39   167 views
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