Jumper

Ve la do io l'America. Il 'mainstream' ha rotto, lo dice Lubrano

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  1. smandrappato
     
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    Ieri ho 'visto' (diciamo così) questa cosa, che probabilmente sta al cinema come un clistere sta al mio intestino.
    Fortunatamente ero semi-sedato causa sovradosaggio da Actigrip (la farmacia di turno ieri sera l'aveva in offerta speciale di 4.50 euro la confezione anziché 6.50, così ne ho prese tre scatole, poi a casa ho un tantino esagerato con il dosaggio consigliato :rolleyes: ).

    Solo con l'ipotesi "rincoglionito-da-medicinale" posso spiegarmi come sono riuscito a reggere (credo fino al termine) il film.

    Un intruglio pseudo-psichedelico allucinante, con una trama più bucata e bacata dell'economia greca ed irlandese sommate insieme.
    E che comincia pure malissimo.
    La voce narrante del protagonista, dopo qualche minuto, praticamente insulta lo spettatore: "Una volta ero una persona normale. Un imbranato, proprio come voi."
    Come voi chi scusa? Ma vaff...

    Si prosegue peggio, con la scoperta del potere di teletrasportarsi dovunque (come e perchè arriva questo 'dono' non verrà mai spiegato) che ovviamente il protagonista non utilizza per risparmiare sul biglietto EasyJet - e/o catapultarsi all'inizio di una coda umana per vedere la mostra di Dalì a Milano - ma per fare lo sboròne a più non posso, cioè vivere rubando soldi dai caveau bancari.
    La comparsa di Samuel L. Jackson (nella parte di uno che vuole fare fuori il jumper) fa precipitare la situazione e il film diventa tutto un susseguirsi di scene convulse in una soggettiva frenetica, un misto improbabile peyote-ritalin.

    Inspiegabile (soldi? mutuo? prestiti insoluti? marchettona?) la breve partecipazione di Diane Lane - di solito una che non si presta mai a schifezze.

    Da guardare solo sotto prescrizione medica.
     
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20 replies since 3/3/2008, 15:26   550 views
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