Jumper

Ve la do io l'America. Il 'mainstream' ha rotto, lo dice Lubrano

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  1. Stevenus McSion
     
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    Prefatio non disputandum est



    No, in realtà Lubrano non ha detto nulla, però questa è la prima frase che m'è venuta in mente ieri sera dopo aver visto Lo Zompatore, alias Jumper.
    Non che avessi particolari aspettative, beninteso, ormai le produzioni shithollywoodiane sono talmente scadute che quasi quasi Muccino potrebbe fare di meglio. Il film dello zompatore è stato solo il culmine che mi ha spinto a esprimere al resto del mondo il mio pensiero, già invero consolidato, in merito ai 'patterns' con cui gli yankee si approcciano alle produzioni cinematografiche.
    Beninteso, non ho timore di essere smentito, se non siete d'accordo sono aperto ad essere smontato, ma rigorosamente dal davanti, perché da dietro ci ha già pensato qualcuno facendomi pagare i biglietti...


    BIPENSIERO I: Ho un mucchio di soldi e la mamma dice che sono bravo
    Ovvero: genesi psicoanalitica sulla motivazione creativa
    Ovvero: come accidenti gli è saltato in testa?



    Caratteristica del recente filone filmico americano è che si parte sempre da una bella idea o facente funzioni. Insomma, sulla carta è una figata. Si ottengono i finanziamenti, si acchiappa qualche attorino famoso o poco famoso o a metà e gli si mette accanto uno STRAfamoso che però non è protagonista ma fa il comprimario.

    -Cliché n.1: il protagonista è figo, gli altri non necessariamente ma devono dare l'impressione di esserlo, anche se non volutamente

    Ho un milione di dindi, metà li uso per pagare questi attori, ora vediamo il da farsi. Che film vogliamo fare? Andiamo sul trend, facciamo un bel film di azione con uno sprazzo di sovrannaturale che piace ai ragazzi. L'idea c'è, è bella, vediamo come rovinarla.

    -Cliché n.2: (questa è regola aurea, o laurea a seconda) se l'idea è bella meglio non esagerare

    Sicché visto che hai il potenziale per un filmone tu devi accontentarti del filmetto, perché se lo fai troppo grosso potresti avere problemi logistici.

    -Cliché n.3: se il film è troppo grande e pomposo c'è rischio che non stia nella sala, quindi gli fo il lifting

    In vece, chessò, di una guerra globale, mi limito a un condominio. Cioé, potrei andare in tutto il mondo, ma il condominio mi va bene. Ecco, sì, facciamo che c'è 'sto tizio che può viaggiare dove vuole, però metà del film la giriamo tutta nello stesso appartamento, okay?

    -Cliché n.4: se hai già speso un botto per entrare al Colosseo, per risparmiare gira il resto a casa della nonna, che cucina bene e risparmi pure sul catering

    Quando hai finito confeziona il tutto e i trecentomila che sei riuscito a risparmiare buttali in pubblicità.


    BIPENSIERO II: Squadra che vince non si cambia
    Ovvero: calcolo probabilistico della ripetitività degli eventi
    Ovvero: lo sciopero degli sceneggiatori me fa 'na pippa



    A Hollywood è facile girare film, praticamente è come l'oratoria. Ve la spiego.
    Un oratore professionista viene interpellato per fare discorsi, lui sale sul palco, apre la bocca e sta tre ore a parlare. La differenza rispetto a un comune mortale è che non dice un cazzo.
    Consigliamo per approfondimenti il bellissimo libro del compianto Cesare Marchi "Impariamo l'italiano", che ha un capitolo apposta in merito e attraverso una simpatica tabella piena di frasi dimostra che, combinandole a casaccio tra loro, si genera un discorso di senso compiuto, che però senso non ha ma nessuno se ne accorge.
    Probabilmente esiste una cosa simile anche nel cinema, una tabellina su cui il produttore che vuole andare sul sicuro studia di tanto in tanto con commenti del tipo "Orsù, vediamo che si fa oggi, orsù, mettiamo una scena di sesso con una ragazza che si filava da bambino ma che non te l'ha mai data, ci appiccichiamo una piccola rissa anche se non c'entra niente, basta legarla qui, poi il cattivo, lei in pericolo, il condominio e fine".
    Sposta qua, sposta là a seconda delle esigenze ed eccoti la traccia.

    -Cliché n.5: se qualcuno ha già avuto questa idea chi sono io per non usarla? Babbo Natale? Pardon, Santha Claus?

    Prendiamo in oggetto lo Zompatore:

    -Lui è teenager e scopre di essere speciale e capace di cavarsela da solo, anche se non sa una cippa del resto del mondo
    -Lei è gnocca, in mancanza di meglio con un buon trucco la si rende decente (in questo caso secondo me è cmq un cesso, forse carenze di budget)
    -Lei la da' alla prima occasione
    -Lui può cambiare il mondo. Ma non lo fa
    -C'è tutto il tempo di questo mondo per andare a rapinare una banca, ma si va sempre di corsa per organizzare un assalto in grande stile (e che generalmente si risolve con una botta di culo)
    -L'altro (c'è sempre un altro) è fuori di testa
    -Non importa se c'è da salvaguardare una razza, lottare contro un esercito di nemici (che poi sono sempre quattro gatti), cambiare il mondo e altre quisquilie: appena la zoccoletta è in pericolo l'eroe getta tutto alle ortiche perché lei è lei. Punto. Il Biafra ringrazia
    -C'è sempre una tipa in pericolo dai tempi dei cavalieri che andavano a liberare le principesse dai draghi: hanno rotto il cazzo. Ci starebbero anche, ma non puoi ambientare metà del film nel condominio perché non ti andava di organizzare battaglie campali.

    -Cliché n.6: se non sono capace ripiego sulla scelta più stupida. E poi mia nonna fa un risottino da leccarsi i baffi


    BIPENSIERO III: Sì, la vita è tutta un business
    Ovvero: riflessione sociologica sugli atteggiamenti di gradimento
    Ovvero: tanto quattro beduini al cinema ci vanno comunque



    Una volta ripulito in condominio dai calcinacci, smontate le macchine da presa, pagato gli attori e lavato i piatti della nonna, è ora di vendere 'sto coso. Mi avanza un bel gruzzolo, orsù, diamolo ai pubblicitari, orsù, inventatevi qualcosa.

    -Cliché n.7: la pubblicità è l'anima del commercio, e poi danno gli Oscar pure agli sport, oggigiorno

    La pubblicità crea aspettativa, come la chiamano? Hype. Sai di aver fatto un filmetto da poco e niente, però a qualcuno cmq piacerà, basta che c'è azione, la figa di turno (ma ribadisco, in merito si poteva e doveva fare di più), crei delle belle attese, qualche scenetta presa dal film che si vedrà una volta sola ed ecco che frotte di ragazzetti brufolosi e gruppi di amici che non hanno una mazza da fare il sabato o la domenica sera vanno a vederselo. Poi c'è sempre il poveraccio che non ci andrebbe mai, ma la moglie ce lo porta (ehm...) e quindi è una presenza in più.

    -Cliché n.8: tutto fa brodo

    Lo facciamo durare poco, così 'sti animali vanno a mangiare, alimentano qualche centro commerciale col multisala e poi vanno a vedersi la nostra robetta.

    -Cliché n.9: tutto fa brodo, lo ripeto perché così posso arrivare a 10. Faccio un po' come loro

    Alla fine tutti se ne escono, poco soddisfatti, ci sarà quello che dirà "Bello!", chi dirà "Stronzata!" e il poveraccio in mezzo a tanto dolore e penitente non potrà che commentare: "Giocattolo d'intrattenimento, esteticamente valido, poca o nulla sostanza" ma tanto nessuno capirà cosa volesse dire.

    -Cliché n.10: un altro è andato, pronti via. Il prossimo soggetto? Prendilo dal mucchio, no, non quello, l'altro, quello vicino al Panda che fa kung fu


    CONCLUSIONI



    Jumper è una vera cazzata, Hayden o come si scrive dimostra di non saper recitare, con o senza spada laser, Denzel appare sullo schermo tenendo in mano il portafoglio e dando più attenzione a esso, la storia non si conclude, non si risolve, non da' un perché, un percome. Due personaggi chiave (la madre e l'altro zompatore) appaiono e scompaiono senza soluzione di continuità.
    Da guardare come se, una sera noiosa, decidete di fare una partita a Pac Man per vedere se battete il record di vostro nonno. In pratica puro intrattenimento, a patto che dopo andiate a vedere qualcos'altro per compensare.


    FINE

     
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20 replies since 3/3/2008, 15:26   550 views
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