DONNIE DARKO

[non è un B-MOVIE]

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  1. MaxOvercrive
     
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    QUOTE (smandrappato @ 30/4/2006, 20:30)
    Negli Stati Uniti cinematograficamente non ha incassato un Kaiser (questo perchè il plot si proponeva come una versione molto più raffinata di certe pellicole teen sul tema, all'epoca di moda, cioè horror-mondi paralleli- altre vite, vedi "Soul Survivors", ecc ... ma valla a proporre, al cerebroleso quindicenne medio d'oltreoceano, una storia del genere, e vedi che lui non solo non la capirà, ma ti verrà a dire che è pura 'Shit' ...).

    Il fatto che non abbia incassato all'uscita non significa che sia un film sopravvalutato, anzi!

    Inotlre ha avuto la sfiga non indifferente di essere uscito l'11 settembre 2001, non la data migliore per andare al cinema, a me Donnie Darko è piaciuto molto sopratutto perchè tratta di viaggi nel tempo in maniera molto seria ed intelligente,è un film però che richeide più di una visione per essere compreso del tutto.

    Copio e incollo qui la recensione che feci all'epoca,ditemi se vi piace o la condividete o no:

    DONNIE DARKO

    Stati Uniti, ottobre 1988, vigilia delle Elezioni Bush-Dukakis,un momento importante per la storia americana. Donnie è un ragazzo americano apatico e triste, non ha un buon rapporto con i professori e compagni della scuola, eccetto con due amici teppisti con i qualiha stretto amicizia; soffre di sonnambulismo,viene considerato alla stregua di “un ragazzo coi problemi” ed è vicino al suo diciottesimo compleanno. Un giorno, durante una delle delle frequenti crisi sonnambule, incontra un coniglio nero gigante di nome Frank dalle fattezze umane: alto circa 2 metri, il messaggio che porta la misteriosa creatura è semplice: fra 28 giorni avverrà la fine del mondo. Donnie la mattina dopo si risveglia in un campo da golf non lontano dalla sua abitazione. Dopo esser tornato a casa, si accorge fatalmente che la sua stanza è stata distrutta per causa di un motore di aereo precipitato, di conseguenza crederà che il suo nuovo amico coniglio gli abbia salvato la vita. Di un volo nei pressi del paese di Donnie però non ci sono tracce rilevate da radar o torri di controllo delle vicinanze…da quel momento si verificano inquietanti e insignificanti fenomeni paranormali, e la conoscenza di un infame destino cambierà nettamente la vita di Donnie Darko. Più ossessive sono le presenze di Frank, e più estroversa diventa la sua personalità, in quanto tenderà a sprigionare un’energia del tutto criminosa e vandalica. Il conto alla rovescia è iniziato, e Donnie sa di possedere un potere di infrangere il destino segnato e cambiarlo radicalmente.

    Commovente, malinconico ma nello stesso minaccioso, per una strana coincidenza Donnie Darko è uscito l’11 settembre 2001 negli Stati Uniti, proprio il giorno in cui gli americani videro con i propri occhi una specie di fine del mondo,almeno come lo avevano conosciuto fino ad allora. Inizialmente la pellicola conobbe uno scarsissimo successo, e fu stroncata dai critici prima in america ed in seguito nell’Europa,ma non fu mai proiettato in Italia. Rivalutato e concepito come un autentico esempio di cult, il film si avvale di una trama ai vertici dell’originalità che tende a spiazzare lo spettatore, il quale assiste alle vicissitudini drammatiche di Donnie, un’adolescente comune che ama la vita come i suoi coetanei, almeno prima di aver conosciuto Frank, il coniglio nero divenuto suo amico che gli annuncia un messaggio alquanto sconvolgente: “Il mondo finirà tra 28 giorni”. Fatalmente,si dice che il film sia stato stato girato proprio in 28 giorni con un budget di circa 5 milioni di dollari, facendo registrare un incasso di circa 500000 dollari in cinque mesi. Come già rilevato, dopo l’incredibile insuccesso il film venne osannato come una pellicola di notevole importanza dall’alto valore artistico. Diretto dal giovane Richard Kelly, che successivamente all’originale versione del film, ne realizza (3 anni dopo) una seconda denominata “director’s cult, nella quale vennero aggiunte nuove scene di venti minuti (all’epoca tagliate dai produttori,che temevano un flop,com infatti avvenne…), inoltre sono state inserite delle spiegazioni sui viaggi nel tempo ispirate alle teorie di Stephen Hawking. Tornando alla trama, ben scritta anche la sceneggiatura curata dallo stesso Kelly, con parecchie situazioni che ci immettono in un’atmosfera di disperazione profonda. Noi ci immedesimiamo nel personaggio Donnie (Jake Gyllenhaal) terrorizzato da ciò che potrebbe accadere all’umanità, e per questo si lascia andare, compiendo azioni fra il goliardico e il teppistico (che ricordano dei casi di cronaca recente) lsciando strani messaggi sui luoghi. Egli cadrà in uno stato di follia che lo condurrà in un tunnel pauroso del quale non riuscirà ad uscirne. Del cast gli unici grandi nomi sono Patrick Swayze, nel ruolo di un losco predicatore del pensiero positivo che demonizza la paura (che in realtà è parte integrante dell’animo umano) e di Drew Barrymore, che credette nel progetto così tanto da finanziare il progetto di tasca propria (in effetti è accreditata come produttrice).
    Spietata è la descrizione nel film della provincia americana, bigotta e perbenista, in cui i problemi vengono nascosti, e in cui il protagonista è additato come un malato di mente (in effetti è in cura da una psicologa che lo ipnotizza per scoprire la ragione della sua “stranezza” che lo rende socialmente inaccettabile),metre in realtà è la società che lo attornia ad essere “pazza”.
    A questa tematica è profondamente legata la visione politica del film, che appunto è ambientato nelle fasi finali della campagna elettorale del 1988 che segnò la salita al potere della famiglia Bush negli Stati Uniti proprio grazie all’apporto della provincia americana contro l’ala liberal del paese (esilaranti i conflitti politici nella famiglia di Donnie,con il padre repubblicano convinto e la sorella attivista di Dukakis, che si risolve in sfottò tipo “vote for Dukakis” scritto sul frigorifero…);in questo casi i riferimenti all’elezione di Bush jr. del 2000 sono palesi,anche se si è preferito (saggiamente) un’ambientazione fine anni ’80 per non far diventare il film troppo d’attualità.
    I viaggi del tempo e le relatà “parallele” su cui si basa gran parte del film sono basati su reali paradossi generati da delle possibili interpretazioni delle equazioni della Relatività generale di Albert Einsterin che hanno fatto fatto discutere i fisici teorici e che non sono stati ancora risulti,mancando la prova sperimentale: se il tempo è la quarta dimensione come descritto nel famoso documento è possibile viaggiare indietro nel tempo?E so questo è possibile, cosa succederebbe se si potesse tornare indietro a modificare un’evento? L’opinione più diffusa nel campo è che si formerebbe un’universo parallelo in cui i fatti sono stati modificati ciò generebbe delle discordanze di ordine logico tantochè bisognerebbe in qualche modo chiudere quella realtà, anche se questo potrebbe generare altre discordanze…
    Il più famoso di questi paradossi è stato presentato da Stephen Hawkings nel suo libro “Dal big bang ai buchi neri”:un uomo ha la possibilità di viaggiare nel tempo, torna indietro prima della sua nascita e uccide suo padre, allora però egli non ha la possibilità di nascere, in quella realtà, quindi d’altronde non può tornare indietro per compiere l’omicidio, quindi d’altra parte non essendo mai avvenuta l’uccisione tutto andrebbe come prima del viaggio nel tempo, e l’omicida può nascere e compiere di nuovo l’omicidio…
    Il paradosso non è stato ancora risulto e per questo ha portato molti fisici a escludere a priori la possibilità di viaggi nel tempo proprio per l’innamissibilità di tali situazioni che distruggerebbero il continuum spazio-tempo.
    Nonostante ciò, “Donnie Darko” non deve essere considerato un film “fantascientico” più vicino al “scientifico” che al “fantastico”, dato che non vengono spiegati realmante come avvengono questi viaggi nel tempo, e come sia possibile che i messaggeri nell’altra realtà siamo i morti dell’altro universo, in effetti il film non possiede queste velleità e non andrebbe considerato alla stregua di una puntata di “Star trek” o di “Ai confini della realtà”.
    A Venezia il film è proiettato nella versione allungata (director’s cut). Donnie Darko è un film molto interessante e spaesante, con un’ossessiva dose di commozione che esplode in scene di incontenibile disperazione umana di cui ne è vittima il nostro protagonista. Un mix sublime tra dramma, horror, musica e shi-fi, un genere completamente nuovo che colpisce sino in fondo l’attenzione del pubblico; una pellicola degna di essere vista che suggerisce universi paralleli, narrando le brutali angosce della giovinezza. Forse la morale del film è proprio quella di non credere a tutto ciò che si preannuncia e di non cedere mai alla speranza della vita? In definitiva consigliamo caldamente questa chicca cinematografica che merita di essere vista possibilmente con maggiore attenzione, per poi farne una riflessione.
     
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36 replies since 30/11/2004, 19:24   1099 views
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