DONNIE DARKO

[non è un B-MOVIE]

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  1. PatrickBateman
     
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    DONNIE DARKO
    Durata: 113'
    Regia: Richard kelly
    Cast: Jake Gyllenhaal, Holmes Osborne, Maggie Gyllenhaal, Drew Barrymore, Patrick Swayze, Noah Wyle.
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    TRAMA IN BREVE: Ambientato emblematicamente durante il confronto presidenziale americano del 1988 tra Bush e Dukakis, il film narra di Donnie Darko: giovane emotivamente instabile quanto brillante e lucido nel suo sguardo su una quotidianeità americana di provincia, gretta e noiosa, ipocrita ed agonizzante, popolata da comparse sbiadite, bigotti e oscurantisti privi di qualsiasi slancio intellettuale e sentimentale. Donnie è un corpo estraneo in questo contesto conformista e poco stimolante ed i suoi unici motivi di fuga sono un'affascinante e dissacrante insegnante, una ragazza disadattata di cui si innamora e soprattutto un gigantesco coniglio immaginario che gli suggerisce la data della fine del mondo.

    RECENSIONE: Dopo una lunga ed estenuante attesa, giunge finalmente, anche nelle sale italiane, DONNIE DARKO.
    Film molto interessante ed emozionante, uscito in USA nel 2001 e distribuito in Italia dalla MOVIEMAX solo adesso, una pellicola intorno alla quale giravano attorno molte leggende metropolitane e che aveva la fama di CULT già prima della sua uscita.
    Forse un po' sopravvalutato, ma certamente meritevole di essere visto.
    Impossibile racchiuderlo all'interno di un singolo genere, sarebbe limitante per quest'opera e fuorviante e scorretto nei confronti dello spettatore, diciamo, quindi, che DONNIE DARKO è un "Time-Travel Movie" che passa attraverso la commedia, la fantascienza, il dramma esistenziale, l'horror e il grottesco, attingendo sì, da tutti questi generi, ma conferendosi un'autonomia a se stante.
    Il film in questione sviluppa tematiche non originali, ma le sviluppa attraverso una narrazione molto originale ed un metodo narrativo anch'esso estremamente originale, grazie al quale, alla fine, il racconto è aperto alle interpretazioni filosofiche dello spettatore, innescando in esso processi mentali continui che richiedono attenzione costante durante la proiezione (molti sono gli indizi disseminati ovunque).
    La sceneggiatura è brillante, bizzarra ed audace, i personaggi sono a tutto tondo e non mancano divertiti momenti di umorismo al vetriolo, oltre che sagaci critiche alla società americana e all'istruzione scolastica.
    La regia è ottima, un esempio su tutti: il piano sequenza iniziale (che ricorda molto Scorsese, De palma e Paul Thomas Anderson) attraverso il quale alla scuola di Donnie vengono presentati i personaggi della storia uno ad uno, passando per tutti i luoghi dove si svolgerà la narrazione.
    Il tutto è condito da una splendida colonna sonora anni '80: degna di nota la glamourissima "Notorious" dei Duran Duran che risuona maestosa all'interno di una delle migliori sequenze del film.
    Un film profondo e mai banale, confezionato con estrema cura e doviziosa attenzione ai particolari: questo stupisce dato che trattasi di un'opera prima di un regista ventiseienne che per la prima volta si affaccia su Hollywood.
    Le citazioni cinematografiche si sprecano: E.T., La casa, Magnolia, Ritorno al futuro, i Simpson, il Cinema di Lynch...
    L'atmosfera grottesco/surreale che si respira per tutta la durata del film è quanto di più visionario si sia visto al cinema negli ultimi anni, dove, purtroppo, spesso e volentieri, la fantasia e l'immaginazione sembra che siano state soppiantate dalla Computer Grafica e dagli effetti speciali, ma, fortunatamente, non è il caso di DONNIE DARKO.
    Insomma un "Time-Travel Movie" atipico e folle, con molte riflessioni sulla vita, la morte, il destino, i pregiudizi, il disadattamento sociale, le psicosi e la psicanalisi, la paura, l'adolescenza, la vecchiaia, l'incomprensione e non per ultimo l'amore.
    Perfetto il cast di giovani attori, su tutti il protagonista, Jake Gyllenhaal, perfettamente a suo agio nella difficile parte di Donnie Darko; numerose le Guest Star, a partire da Drew Barrymore, co-produttrice e da Patrick Swayze.
    Io mi sento di consigliarlo e mi sento di sconsigliare di passare ore intere, dopo la fine del film ad interrogarsi sul finale: ognuno di noi lo prenda, lo viva e lo assimili per come si sente dentro di sè; a volte, cercare la logica a tutti i costi, può togliere la poesia ad un'opera sublime e raffinata come questa.
    Per il mercato dei DVD, DONNIE DARKO uscirà in Italia in versione Director's Cut (133'), più lungo di circa 18 minuti e, a detta del regista, di più facile comprensione nel suo significato globale, grazie a sequenze aggiuntive che esplicano più chiaramente le vicende narrate.
    Nella versione definitiva, ci saranno anche un paio di scene che sono state rimontate e rimusicate.



     
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  2. birillone
     
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    Curiosando per il sito ho scovato questo vecchio topic rimasto inascoltato, evidentemente perchè non si tratta di un filmbrutto. Bè, io ho provato a vedere il film, ma l'ho trovato talmente noioso che dopo cinque tentativi non sono riuscito a vederlo fino alla fine. Non mi sembra che il film offra granchè, voi che ne pensate (sempre che abbiate voglia di rispondrere)?
     
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  3. Memnone
     
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    io l'ho apprezzato,anche se il finale mi è rimasto un pò gnostico.....
     
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  4. MaxOvercrive
     
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    Io penso che sia un capolavoro...
     
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  5. Raminchia
     
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    L'ho apprezzato molto anch'io, un film abbastanza atipico, a tratti geniale e maliconicamente poetico.
     
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  6. Jimmy Matthews
     
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    A me non è piaciuto, troppo compiaciuto di essere un film criptico. Dopo aver visto questo film ho rivalutato persino opere cinematografiche di Andy Warhol e della perfida Yoko Ono.
    Son contento almeno che il film sia servito a far tornare celebri, per cinque minuti ancora, i Tears For Fears.

    P.S. raga, ma solo a me i forum di forumfree funzionano di merda, tanto che devo rimettere lo stesso messaggio 2 o 3 volte prima che sia accettato?

    Edited by Jimmy Matthews - 30/4/2006, 20:24
     
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  7. smandrappato
     
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    Sarà, ma resta il fatto che Donnie Darko passerà alla storia come uno dei lungometraggi più clamorosamente sopravvalutati della cinematografia galattica (superato in questa "speciale classifica" forse solo dal recente, ridicolo Brockeback Mountain).

    Non è ovviamente una pellicola 'brutta', né tanto meno fatta male, per carità ...

    Tuttavia l'ho sempre trovata cocciutamente pretenziosa.

    Negli Stati Uniti cinematograficamente non ha incassato un Kaiser (questo perchè il plot si proponeva come una versione molto più raffinata di certe pellicole teen sul tema, all'epoca di moda, cioè horror-mondi paralleli- altre vite, vedi "Soul Survivors", ecc ... ma valla a proporre, al cerebroleso quindicenne medio d'oltreoceano, una storia del genere, e vedi che lui non solo non la capirà, ma ti verrà a dire che è pura 'Shit' ...).

    Poi giustamente il film si è riscattato con il passaparola alternativo, Internet, il dvd e - in Italia - con l'allagamento dei Licei Classici milanesi :wacko:
     
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  8. MaxOvercrive
     
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    QUOTE (smandrappato @ 30/4/2006, 20:30)
    Negli Stati Uniti cinematograficamente non ha incassato un Kaiser (questo perchè il plot si proponeva come una versione molto più raffinata di certe pellicole teen sul tema, all'epoca di moda, cioè horror-mondi paralleli- altre vite, vedi "Soul Survivors", ecc ... ma valla a proporre, al cerebroleso quindicenne medio d'oltreoceano, una storia del genere, e vedi che lui non solo non la capirà, ma ti verrà a dire che è pura 'Shit' ...).

    Il fatto che non abbia incassato all'uscita non significa che sia un film sopravvalutato, anzi!

    Inotlre ha avuto la sfiga non indifferente di essere uscito l'11 settembre 2001, non la data migliore per andare al cinema, a me Donnie Darko è piaciuto molto sopratutto perchè tratta di viaggi nel tempo in maniera molto seria ed intelligente,è un film però che richeide più di una visione per essere compreso del tutto.

    Copio e incollo qui la recensione che feci all'epoca,ditemi se vi piace o la condividete o no:

    DONNIE DARKO

    Stati Uniti, ottobre 1988, vigilia delle Elezioni Bush-Dukakis,un momento importante per la storia americana. Donnie è un ragazzo americano apatico e triste, non ha un buon rapporto con i professori e compagni della scuola, eccetto con due amici teppisti con i qualiha stretto amicizia; soffre di sonnambulismo,viene considerato alla stregua di “un ragazzo coi problemi” ed è vicino al suo diciottesimo compleanno. Un giorno, durante una delle delle frequenti crisi sonnambule, incontra un coniglio nero gigante di nome Frank dalle fattezze umane: alto circa 2 metri, il messaggio che porta la misteriosa creatura è semplice: fra 28 giorni avverrà la fine del mondo. Donnie la mattina dopo si risveglia in un campo da golf non lontano dalla sua abitazione. Dopo esser tornato a casa, si accorge fatalmente che la sua stanza è stata distrutta per causa di un motore di aereo precipitato, di conseguenza crederà che il suo nuovo amico coniglio gli abbia salvato la vita. Di un volo nei pressi del paese di Donnie però non ci sono tracce rilevate da radar o torri di controllo delle vicinanze…da quel momento si verificano inquietanti e insignificanti fenomeni paranormali, e la conoscenza di un infame destino cambierà nettamente la vita di Donnie Darko. Più ossessive sono le presenze di Frank, e più estroversa diventa la sua personalità, in quanto tenderà a sprigionare un’energia del tutto criminosa e vandalica. Il conto alla rovescia è iniziato, e Donnie sa di possedere un potere di infrangere il destino segnato e cambiarlo radicalmente.

    Commovente, malinconico ma nello stesso minaccioso, per una strana coincidenza Donnie Darko è uscito l’11 settembre 2001 negli Stati Uniti, proprio il giorno in cui gli americani videro con i propri occhi una specie di fine del mondo,almeno come lo avevano conosciuto fino ad allora. Inizialmente la pellicola conobbe uno scarsissimo successo, e fu stroncata dai critici prima in america ed in seguito nell’Europa,ma non fu mai proiettato in Italia. Rivalutato e concepito come un autentico esempio di cult, il film si avvale di una trama ai vertici dell’originalità che tende a spiazzare lo spettatore, il quale assiste alle vicissitudini drammatiche di Donnie, un’adolescente comune che ama la vita come i suoi coetanei, almeno prima di aver conosciuto Frank, il coniglio nero divenuto suo amico che gli annuncia un messaggio alquanto sconvolgente: “Il mondo finirà tra 28 giorni”. Fatalmente,si dice che il film sia stato stato girato proprio in 28 giorni con un budget di circa 5 milioni di dollari, facendo registrare un incasso di circa 500000 dollari in cinque mesi. Come già rilevato, dopo l’incredibile insuccesso il film venne osannato come una pellicola di notevole importanza dall’alto valore artistico. Diretto dal giovane Richard Kelly, che successivamente all’originale versione del film, ne realizza (3 anni dopo) una seconda denominata “director’s cult, nella quale vennero aggiunte nuove scene di venti minuti (all’epoca tagliate dai produttori,che temevano un flop,com infatti avvenne…), inoltre sono state inserite delle spiegazioni sui viaggi nel tempo ispirate alle teorie di Stephen Hawking. Tornando alla trama, ben scritta anche la sceneggiatura curata dallo stesso Kelly, con parecchie situazioni che ci immettono in un’atmosfera di disperazione profonda. Noi ci immedesimiamo nel personaggio Donnie (Jake Gyllenhaal) terrorizzato da ciò che potrebbe accadere all’umanità, e per questo si lascia andare, compiendo azioni fra il goliardico e il teppistico (che ricordano dei casi di cronaca recente) lsciando strani messaggi sui luoghi. Egli cadrà in uno stato di follia che lo condurrà in un tunnel pauroso del quale non riuscirà ad uscirne. Del cast gli unici grandi nomi sono Patrick Swayze, nel ruolo di un losco predicatore del pensiero positivo che demonizza la paura (che in realtà è parte integrante dell’animo umano) e di Drew Barrymore, che credette nel progetto così tanto da finanziare il progetto di tasca propria (in effetti è accreditata come produttrice).
    Spietata è la descrizione nel film della provincia americana, bigotta e perbenista, in cui i problemi vengono nascosti, e in cui il protagonista è additato come un malato di mente (in effetti è in cura da una psicologa che lo ipnotizza per scoprire la ragione della sua “stranezza” che lo rende socialmente inaccettabile),metre in realtà è la società che lo attornia ad essere “pazza”.
    A questa tematica è profondamente legata la visione politica del film, che appunto è ambientato nelle fasi finali della campagna elettorale del 1988 che segnò la salita al potere della famiglia Bush negli Stati Uniti proprio grazie all’apporto della provincia americana contro l’ala liberal del paese (esilaranti i conflitti politici nella famiglia di Donnie,con il padre repubblicano convinto e la sorella attivista di Dukakis, che si risolve in sfottò tipo “vote for Dukakis” scritto sul frigorifero…);in questo casi i riferimenti all’elezione di Bush jr. del 2000 sono palesi,anche se si è preferito (saggiamente) un’ambientazione fine anni ’80 per non far diventare il film troppo d’attualità.
    I viaggi del tempo e le relatà “parallele” su cui si basa gran parte del film sono basati su reali paradossi generati da delle possibili interpretazioni delle equazioni della Relatività generale di Albert Einsterin che hanno fatto fatto discutere i fisici teorici e che non sono stati ancora risulti,mancando la prova sperimentale: se il tempo è la quarta dimensione come descritto nel famoso documento è possibile viaggiare indietro nel tempo?E so questo è possibile, cosa succederebbe se si potesse tornare indietro a modificare un’evento? L’opinione più diffusa nel campo è che si formerebbe un’universo parallelo in cui i fatti sono stati modificati ciò generebbe delle discordanze di ordine logico tantochè bisognerebbe in qualche modo chiudere quella realtà, anche se questo potrebbe generare altre discordanze…
    Il più famoso di questi paradossi è stato presentato da Stephen Hawkings nel suo libro “Dal big bang ai buchi neri”:un uomo ha la possibilità di viaggiare nel tempo, torna indietro prima della sua nascita e uccide suo padre, allora però egli non ha la possibilità di nascere, in quella realtà, quindi d’altronde non può tornare indietro per compiere l’omicidio, quindi d’altra parte non essendo mai avvenuta l’uccisione tutto andrebbe come prima del viaggio nel tempo, e l’omicida può nascere e compiere di nuovo l’omicidio…
    Il paradosso non è stato ancora risulto e per questo ha portato molti fisici a escludere a priori la possibilità di viaggi nel tempo proprio per l’innamissibilità di tali situazioni che distruggerebbero il continuum spazio-tempo.
    Nonostante ciò, “Donnie Darko” non deve essere considerato un film “fantascientico” più vicino al “scientifico” che al “fantastico”, dato che non vengono spiegati realmante come avvengono questi viaggi nel tempo, e come sia possibile che i messaggeri nell’altra realtà siamo i morti dell’altro universo, in effetti il film non possiede queste velleità e non andrebbe considerato alla stregua di una puntata di “Star trek” o di “Ai confini della realtà”.
    A Venezia il film è proiettato nella versione allungata (director’s cut). Donnie Darko è un film molto interessante e spaesante, con un’ossessiva dose di commozione che esplode in scene di incontenibile disperazione umana di cui ne è vittima il nostro protagonista. Un mix sublime tra dramma, horror, musica e shi-fi, un genere completamente nuovo che colpisce sino in fondo l’attenzione del pubblico; una pellicola degna di essere vista che suggerisce universi paralleli, narrando le brutali angosce della giovinezza. Forse la morale del film è proprio quella di non credere a tutto ciò che si preannuncia e di non cedere mai alla speranza della vita? In definitiva consigliamo caldamente questa chicca cinematografica che merita di essere vista possibilmente con maggiore attenzione, per poi farne una riflessione.
     
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  9. DARKPJACK
     
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    Non ho voglia di scrivere tanto quanto ha scritto(tra l' altro in maniera impeccabile) Maxovercrite, ma devvo ammette che DONNI DARKO(col trash non ha nulla a che fare) è davvero un filmone, un vero CULT del nostro tempo.....imperdibile quanto impegnato, un MUST!!!!!!!! :B):

    Edited by DARKPJACK - 1/5/2006, 04:49
     
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  10. Jimmy Matthews
     
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    Ho sentito dire che Schwarzy dovrebbe girarne un remake: Donnie Danko.
    Ammazza che comicità spumeggiante che sfodero oggi.

     
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  11. MaxOvercrive
     
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    QUOTE (Jimmy Matthews @ 1/5/2006, 12:26)
    Ho sentito dire che Schwarzy dovrebbe girarne un remake: Donnie Danko.
    Ammazza che comicità spumeggiante che sfodero oggi.

    Tenendo conto delle tendenze politiche del film..lo ritengo assolutamente improbabile!!! :P
     
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  12. birillone
     
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    Per carità Max, ciò che dici non lo metto in dubbio. Il fatto è che il film mi ha dato la sensazione di "già visto" (forse viaggio nel tempo anch'io) Gli adolescenti psicologicamente instabili e le critiche all'"american way of living" li troviamo in altri film, il primo dei quali che mi viene in mente è "American beauty". Mi trovo d'accordo, ad esempio, con Jimmy Matthews quando scrive che il film è "troppo compiaciuto di essere criptico". A tratti mi è parso che il regista abbia ripreso l'equazione film criptico=film incomprensibile=film da intenditori. Forse sono io ad avere l'intelligenza di un pollo che decide di andare a dormire sull'autostrada e non ci ho capito una mazza, ma ritengo che chi conosca e padroneggi davvero un concetto che vuole esprimere, allora si è in grado di spiegare ed esporre il concetto in maniera chiara e limpida, come fa Hawkings nel suo libro "Dal big bang ai buchi neri".
     
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  13. TotalDestination
     
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    A me è piaciuto un sacco, l'unica cosa ho dovuto cercare su interdet qualche recensione per capire il significato del film
     
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  14. MaxOvercrive
     
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    QUOTE (birillone @ 1/5/2006, 18:10)
    Per carità Max, ciò che dici non lo metto in dubbio. Il fatto è che il film mi ha dato la sensazione di "già visto" (forse viaggio nel tempo anch'io) Gli adolescenti psicologicamente instabili e le critiche all'"american way of living" li troviamo in altri film, il primo dei quali che mi viene in mente è "American beauty". Mi trovo d'accordo, ad esempio, con Jimmy Matthews quando scrive che il film è "troppo compiaciuto di essere criptico". A tratti mi è parso che il regista abbia ripreso l'equazione film criptico=film incomprensibile=film da intenditori.

    Questo ragionamento è troppo europeo per essere accettato da un regista americano...io somiglianze ad American beauty proprio non ne vedo.

    Riguardo la troppa cripticità, questo deriva anche dal fatto che il film fu tagliato prima dell'uscita, se vedi al "director's cut" il meccanismo del viaggio nel tempo, espresso nel diario della "pazza", risulta molto più chiaro.
     
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  15. Mattexx
     
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    CITAZIONE (smandrappato @ 30/4/2006, 20:30)
    questo perchè il plot si proponeva come una versione molto più raffinata di certe pellicole teen sul tema, all'epoca di moda, cioè horror-mondi paralleli- altre vite, vedi "Soul Survivors", ecc ...

    A me e' piaciuto molto.Certo nn eccellente e abbastanza difficile da capire(Ho dovuto rivederlo due volte x capire la fine).Ho preferito the butterfly effect (sempre sullo stesso genere).Nn e' assolutamente criptico ne tanto meno forzato secondo me, anzi decisamente originale.....Ma sopratutto:che c'azzecca con Soul Sourvivors?? Quello e' horror e pure una mezza cagata, questo di horror nn ha una mazza, nemmeno thriller...al massimo una punta di "thriller psicologico" ma giusto per qualche scena ma per il resto nisba!

     
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36 replies since 30/11/2004, 19:24   1098 views
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