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Monjoie.
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E Steven Seagal.
Il fatto che per la cinematografia mondiale la costa adriatica non esista l'avevo notato anch'io... ma nemmeno Bologna, non parliamo di Torino... in pratica l'Italia avrebbe la forma di un arcipelago con le isole di Venezia, Roma, Napoli, la Sicilia, qualche volta la Toscana, unite da mezzi di fortuna.
Sull'immagine degli italiani, almeno degli italoamericani... beh, negli ultimi tempi pare essersi lievemente emendata. Mi vengono i mente Joey Tribbiani di Friends ed Anthony DiNozzo di NCIS.
Tuttavia sempre e comunque -anche se ora piuttosto che sul mafioso panzone od il ristoratore nerobaffuto viriamo sui bei ragazzi sui 35- certe cose non cambiano mai:
- il taglio di capelli è sempre il medesimo: sfumatura alta e ciuffo dall'aria vagamente anni '30.
- sono irriducibili cinefili e talvolta non disdegnano (qui nulla cambia) l'opera
- sono buoni o persino eccellenti cuochi
- il modo di porsi, ove anche amicale ha sempre qualche vaga reminiscenza del guappo. Ma qui tra i colpevoli indagherei piuttosto su Arthur Fonzarelli e sui suoi persistenti strascichi.
- amano le macchine sportive
- e soprattutto ci provano spietatamente con qualsiasi cosa che somigli lontanamente ad un essere umano di sesso femminile che passi a meno di 100 metri da loro.
Ed a dire il vero tutti 'sti -ok- stereotipi, personalmente, alla fine nemmeno mi dispiacciono.
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PECCHE'???Fin troppo prevedibili luoghi comuni ed irritanti vuoti d'ispirazione nel cinema. |
