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Gandhi a Las Vegas.
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Il titolo completo è "Jolly Blu: il film degli 883".
Nulla di più falso: Max Pezzali è quasi
una comparsa e, oltre a cantare in playback gli
intermezzi musicali, gli rimangono poche lines
da narratore.
La trama segue le vicende sconclusionate di
questo gruppo di amici il cui unico comune
denominatore è il luogo di ritrovo: un bar chiamato,
con un notevole sforzo di fantasia, Jolly Blu.
L'atteggiamento fancazzista dei nostri eroi
sarà il tema di fondo per un'ora e mezza, assieme
a una superba dose di dilettantismo recitativo e
approssimazione. Pensate che i momenti recitativi più
alti sono i camei di Jovanotti e del bassista Saturnino,
che di certo non sono famosi per le loro doti
istrioniche.
Gli attori, apri virgolette, veri, chiudi virgolette,
per fare un paragone, sono una spanna sotto quelli
di Panarea. Anche la performance di Alessia Merz, che nel
film la vediamo impersonare la bona di turno (come ben sapete il pubblico ama le novità),
è di gran lunga inferiore a quello che ci si aspetterebbe
da lei!
In numerose scene, specie quando sono in molti a parlare,
noterete facilmente che rischiano anche di accavallare
le voci! Non trovate che siano teneri? Tutto ciò mi ha riportato
alla mente la strabiliante recita della prima elementare
"Kramp il Marziano", dove il sottoscritto forniva
una brillante interpretazione da protagonista!
Anyway, tra un frizzo e un lazzo i membri di questa combriccola
di disoccupati vivranno pene d'amore che affronteranno
con le capacità di discernimento di un quindicenne e il raziocinio
di un turista italiano ad amsterdam. Se non fosse così
come spieghereste il fatto che questi si danno tanto da fare
per rientrare nello stereotipo del ragazzo succube della
stronza del momento, oppure in quello dell'amico della bottana che
la ama in gran segreto?
Tantissime, anzi troppe, le scene topiche che
vi lasceranno divertiti, dopo un'iniziale piacevolissima
fase di smarrimento. Una fra tutte (ma ce ne sono di meglio)
la prima scena in cui vediamo Alessia Merz e quella bionda americana,
tanto popolare in quegli anni, entrare nel Jolly Blu per cercare
indicazioni stradali.
Ad un certo punto uno del gruppetto dell'Ave Maria, di cui
Max Pezzali, ricordiamolo, è solo una figura estremamente marginale,
caccerà dal nulla 'sta videocamera per riprendere tette e culi delle due gnocche.
Per dovere di cronaca mi sembra giusto specificare il fatto che sono
davvero gnocche.
Sorprendenti alcuni personaggi: l'avvocato crudele che vi ricorderà
vagamente lo jettatore di Totò che intima al proprietario del bar
lo sfratto, mentre tutti, puerilmente, si grattano; l'amico scemo col cappello
e il gilet che passerà del tutto in sordina all'inizio ma che poi rivelerà
la sua idiozia con delle imbarazzanti freddure; il romanaccio immancabile
NONOSTANTE Brescia, la città degli 883, non si trovi propriamente nelle
vicinanze della capitale.
Chicca fra le chicche, la colonna sonora... molte delle scene sono chiaramente
raccontate dai pezzi di Max, ed è proprio in quelle scene che il nostro
cantautore preferito (davvero?) viene piazzato davanti alla telecamera
per girare quelle che potremmo definire "Le vittorie del Playback". Generalmente
come contorno ci sono dei ballerini a ciascuno dei quali si è preferito dare
indicazioni contrastanti per evitare che il risultato fosse troppo poco caotico
(vedi "La regola dell'amico").
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