"La pirateria aiuta il cinema" ma lo studio viene 'secretato'

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  1. sd&m
     
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    L'analisi di un osservatorio di ricerca tedesco sugli utenti di un sito che permetteva lo streaming dei film: non danneggiano l'industria perché usano il web come anteprima dei film che vedranno al cinema o acquisteranno. Ma i risultati vengono tenuti segreti perché poco graditi alle aziende di ALESSANDRO LONGO

    "La pirateria aiuta il cinema" ma lo studio viene 'secretato'
    ROMA - Tra i pirati ci sarebbero i migliori amici del cinema. Scaricare opere pirata favorirebbe il consumo legale, invece di scoraggiarlo. Sarebbe giunto a queste conclusioni uno studio segreto condotto dal noto osservatorio di ricerca GFK. Ma è stato tenuto nascosto perché i committenti non hanno gradito i risultati.

    E i committenti - manco a dirlo - sono le aziende dell’industria tedesca dei film. La notizia, lanciata dal sito tedesco Telepolis 1, sta facendo il giro del web internazionale. Colpisce perché confermerebbe una tesi sostenuta, anche in Italia, da alcuni gruppi per la libertà del web, secondo cui la pirateria non danneggia l’economia del copyright.

    Quest’ultimo studio riguarda gli utenti del sito Kino.to, che forniva link a film in streaming. A giugno, una mega indagine della polizia (250 agenti coinvolti) lo ha raso al suolo, portando all’arresto dei suoi 13 amministratori. Sul sito adesso appare un avviso, “chiuso in base al sospetto di aver creato un’organizzazione criminale che violava il copyright”.

    Per calcare la mano, l’industria avrebbe quindi commissionato lo studio, per provare che il sito aveva danneggiato le vendite e fare un identikit di quei “criminali” che erano gli utenti. Ma lo studio - secondo quanto riferito a Telepolis da una fonte di GFK - ha dimostrato il contrario. Che gli utenti usavano il sito perlopiù per avere un’anteprima del film, che poi avrebbero acquistato o visto al cinema.

    L’industria di musica e film ha sempre sostenuto invece che la pirateria fosse il principale (se non unico) motivo della crisi dei fatturati. Secondo Ifpi (International Federation of Music Phonographic Industry) la pirateria ha danneggiato il mercato mondiale per 500 milioni di dollari nel 2010. In Europa, il danno potrebbe essere di 240 miliardi tra il 2008 e il 2015 e di 1,2 milioni di posti di lavoro perduti.

    Altri studi negano che ci sia questa correlazione tra pirateria e calo delle vendite. Li ha raccolti di recente il Libro Bianco del Copyright 2, pubblicato dal movimento Sitononraggiungibile.it, che così ha contrastato una delibera 3dell'Autorità garante delle comunicazioni, l'Agcom, in materia.

    C’è pure, del 2010, uno studio indipendente del Gao 4, un’agenzia che fa studi per conto del Congresso americano: rileva che è impossibile confermare un rapporto di causa-effetto tra la pirateria e le perdite dell’industria, che tra l’altro sembrano colpire perlopiù quella musicale mentre il business delle sale cinematografiche è fiorente 5: 120 milioni di spettatori in Italia nel 2010, +10 per cento sul 2009 e miglior risultato degli ultimi 25 anni.

    Agcom invece ha sposato la tesi dell'industria, come confermato giorni fa dal presidente Corrado Calabrò, in audizione al Senato. Ha chiesto al Parlamento una norma a sostegno di un nuovo potere che Agcom vorrebbe attribuirsi: oscurare i siti esteri accusati di favorire la pirateria. Potere che era presente nella precedente versione della delibera ma poi è stato eliminato nell'ultimo testo, dopo la protesta di utenti, esperti e politici di vari schieramenti (Pd, Fli, Idv). Il testo è ancora provvisorio e c'è da scommettere che, da qui alla delibera definitiva (prevista per novembre) ci saranno altre battaglie.

    http://www.repubblica.it/tecnologia/2011/0...46/?ref=HRERO-1
     
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  2. FedericoThezombi
     
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    Concordo pienamente con questo studio, senza la pirateria non sarei diventato un filmbruttaro (il mio primo filmbrutto è stato Versus, scaricato da Emule, qualche anno dopo me lo sono comprato in dvd) e dobbiamo ricordarci che ci sono stati casi dove un film è stato mandato in rete prima che questi film uscissero al cinema e la pirateria non ha danneggiato gli incassi (esempio: Halloween di Rob Zombie, American Gangster e altri).
     
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  3. acaso
     
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    concordo con lo studio, assolutamente. Oggi i CULT rivivono grazie alla prirateria, e i nostri amatissimi S-CULT ancora di più.
     
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  4. Ninja_Warrior
     
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    Io scarico abbastanza film ma vado frequentemente al cinema, anche se va detto che l'andare al cinema spesso non è per vedere un determinato film ma giusto per fare la serata (magari comprensiva di trash food da Old Wild West :D).

    Però ammetto che da anni compro pochissimi CD e nessun DVD, a parte alcuni classici della mia gioventù a cui sono affezionato. Non saprei dire se è colpa di inernet :D
     
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  6. santley rubik
     
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    nel mio caso, la pirateria non ha influenzato la mia voglia di andare al cinema, inizialmente la pirateria per me era masterizzarmi i film del videonoleggio, poi con emule, torrent e megavideo ecc la pirateria ha ucciso il videonoleggio.
     
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  7. jeangrey
     
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    CITAZIONE (santley rubik @ 30/7/2011, 22:01) 
    nel mio caso, la pirateria non ha influenzato la mia voglia di andare al cinema, inizialmente la pirateria per me era masterizzarmi i film del videonoleggio, poi con emule, torrent e megavideo ecc la pirateria ha ucciso il videonoleggio.

    ti quoto santley e aggiungo che io il videonoleggio l'ho ucciso volentieri dato si prendeva 3,60 euri!!!! :angry:
    ah!ultimamente metteva pure nelle novità film vecchi, che nn erano ne rimasterizzati nè con l'aggiunta di che :angry:
     
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    T'è andata pure bene: ci sono videonoleggi che prendono pure piu di 4 o 5 euro a film!!
    Io ci andavo finchè, tramite una specie di tessere di videobancomat, potevo prenderne a 1 euro al giorno. Poi han cambiato gestione, alzato eccessivamente i prezzi e tanti saluti.

    La vera crisi non è nel cinema, nè nelle vendite dei dvd o dei blu-ray (che ci sono ancora ottimi film che preferisco comprare anzichè scaricare) ma nei noleggi appunto, da sempre dellel vere e proprie truffe.

    Se si pensa che esistono i famosi "cestoni" dei centri commerciali dove è possibile pagare un dvd lo stesso prezzo a cui grandi catene di videonoleggio (come BlockBuster) noleggiano le ultime novità......
     
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    e' quello che dico sempre anch'io. se la pirateria danneggiasse veramente l'industria cinematografica non penso che continuerebbero a fare film, tantomeno a budget stratosferici... ma comunque lo sanno anche loro che funziona cosi', che la pirateria a modo suo aiuta il cinema, solo che non lo possono dire... devono far buon viso a cattivo gioco
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    Un conto è fare buon viso a cattivo gioco (e ti do ragione Brunez) e una cosa è sparare multe di MILIONI di dollari a poveri ragazzini che hanno solo scaricato dei film (e li hanno passati ai loro compagni di classe, magari) con, in piu, lo spauracchio dei DECENNI che forse potrebbero passare in galera.
    magari in italia la situazione non è ancora questa. in USA però gia si. E lo trovo semplicemente vergognoso!
     
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  11. acaso
     
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    figli di puttana
     
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    Esatto.

    Nel senso che se è tutto una posa delle major, che sanno ma non possono ammetterlo perchè devono far finta che gli dispiaccia, non vedo perchè a prenderla in culo debbano sempre essere gli utenti finali
     
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  13. Venticello
     
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    CITAZIONE (V for Vendetta @ 1/8/2011, 09:44) 
    Se si pensa che esistono i famosi "cestoni" dei centri commerciali dove è possibile pagare un dvd lo stesso prezzo a cui grandi catene di videonoleggio (come BlockBuster) noleggiano le ultime novità......

    che poi il prezzo dei dvd "da cestone" è quello standard a cui vengono venduti in film in determinati paesi (la Russia per es.),

    eh peccato che poi un lettore DVD europeo o USA non può leggerlo, dato che appartiene a una differente region, la cui unica ragione di esistere è quella di differenziare i prezzi del prodotto in base alle disponibilità economiche del consumatore

    Paradossalmente però il problema si risolverebbe da solo se nelle region "ricche" i consumatori smettessero di acquistare i DVD a 20-30 euro/dollari, giudicando il prezzo troppo alto
     
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  14. Johnny_The_Sniper
     
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    Esistono anche i lettori dvd region free...come quello che c'è dentro la ps3
     
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  15. PresidenteMarchiño
     
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    E' quello che io sostengo da sempre, e vale anche per i dischi. Scaricando dischi da emule ho scoperto ed amato gruppi di cui poi ho regolarmente acquistato alcuni album e sono andato a vedere dal vivo
     
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15 replies since 29/7/2011, 15:27   687 views
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