Recensione JP III

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Parzialmente Scremato
     
    .

    User deleted


    E' la solita vecchia storia. Si prende un film di successo, si da un'aggiustata al plot per farne un sequel credibile e si cerca di coinvolgere il vecchio cast promettendo un lauto compenso.
    Non importa che il film sia una pagliacciata, gli incassi al botteghino saranno comunque soddisfacenti. E' un pò il segreto di Hollywood, e Jurassic Park III non fa la differenza.
    Volete un breve accenno alla trama?
    Ve l'avrei risparmiata, ma la trovo così divertente e inverosimile che non posso esimermi dal proporvela.
    In seguito alla scomparsa del giovane Eric Kirby (Trevor Morgan) durante una gita al largo nei pressi di Isla Sorna (il secondo sito della InGen), dove era andato a fare parapendio (direte voi: ma come ha fatto ad avvicinarsi ad un'isola protetta dall'ONU e a cui è vietato accedere?), i genitori (Paul / William H. Macy, Amanda / Tea Leoni) proprietari di un negozio di "vernici e ceramiche" a otto settimane di distanza dall'accaduto escogitano un piano per cercare di salvarlo (curiosità: i genitori sembrano dare per scontato che il figlio sia ancora vivo). Fingendosi una coppia di ricchi eccentrici interessati ai dinosauri, riescono a convincere Alan Grant (il paleontologo interpretato da Sam Neill che abbiamo imparato a conoscere nel primo JP) ad accompagnarli in qualità di guida durante la sorvolata dell'Isla Sorna. Nonostante la profetica esclamazione: "Nessuna forza né in cielo né in terra potrà portarmi su quell'isola", Grant si farà abbindolare dalla promessa di contributi per le sue ricerche e accetterà l'incarico. (Molti ricorderanno che John Hammond aveva utilizzato lo stesso stratagemma per convincelo a partire per Isla Nublar).
    A questo punto inizia la parte più divertente del film. Ovviamente "il duro" di turno sarà il primo a rimetterci la pelle. In fondo non vi dispiacerà, non era affatto simpatico, e il fatto che credesse di poter fermare i t-rex costruendo un recinto alto pressapoco un metro intorno alla zona di atterraggio ci fa pensare che in fondo in fondo se la sia anche cercata. I superstiti dunque si addentrano nell'isola alla ricerca del giovane Eric, e indovinate un pò? Si imbattono quasi subito nel suo parapendio (che coincidenza!), dove trovano i resti dell'amico penzoloni da un ramo. Il film però toccherà il fondo di lì a poco, quando il professor Grant accerchiato dai raptor verrà salvato in extremis dal giovane Kirby, novello Rambo e Robinson Crusoe dell'isola dei mostri. Meraviglia e stupore negli occhi dello spettatore che si accorge che il ragazzo è sano, non ha ferite, ed è anche piuttosto pulito per essere uno che non si fa una doccia da otto settimane e si è divertito a giocare con le defecazioni dei rex. Sorvolo sul resto, i raptor che si disinteressano dei nostri in cambio dell'uovo che gli è stato rubato, la telefonata a casa di Ellie, una scena che non ci si crede se non la si vede. Il redivivo Billy che a completamento dell'edificante finale riappare come il Gesù risorto (anche se un pò più malconcio).
    Nulla da dire sugli effetti speciali, sicuramente migliori (e ci mancherebbe) dei prequel. Ma io mi domando... come si può scrivere una sceneggiatura così ridicola? Poco male, in fondo era chiaro da subito quale fosse l'intento finale del film: promuovere l'album di figurine panini che di lì a poco sarebbe uscito in tutte le edicole.
    Alla regia il mago degli effetti speciali Joe Johnston (Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi - Jumanji - Hidalgo), i cui film non a caso riscuotono successo soprattutto tra il pubblico dei più piccoli. Ecco spiegato il perchè di una trama così infantile.
     
    .
20 replies since 4/6/2004, 09:18   393 views
  Share  
.