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Monjoie.
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Fantastico il pezzo su "Il Mattino" dove il/la articolista ("giornalista" mi sembra troppo) non fa nemmeno un cenno a Deodato ed a Cannibal Holocaust.
Dio mio.... -
lennysnipes.
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Complimentoni al "giornalista"... . -
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Domani forse vado a vederlo 
Devo solo convincermi a farlo
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Monjoie.
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A guardare le recensioni in giro c'è da darsi fuoco.
Almeno un terzo non nominano nemmeno CH e Deodato. Ed un altro terzo buono, soprattutto quelle un po' più mainstream, sono le classiche che paiono fatte con il modulo...
Tipo "Modulo recensione tipo film horror", con lo spazio in bianco per il titolo, il regista, i due main character e 200 caratteri liberi.
Manco le recensioni della sbobba alla Vanzina le fanno con tanta sciatteria.. -
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http://www.ilsecoloxix.it/p/cultura/2014/0...r_inferno.shtml CITAZIONEPare che per convincere a partecipare alle riprese la tribù peruviana, Roth abbia fatto vedere loro “Cannibal Holocaust” di Ruggero Deodato, un film controverso degli anni ‘70 ricco di scene estreme (stupri e uccisioni di animali) e in cui recitava anche l’attore Luca Barbareschi, recentemente eletto in Parlamento.. -
Monjoie.
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Gesù... 
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E dopo un bel po di tempo, rieccomi qui a condividere con voi la mia recensione di The Green Inferno. Spero si possa qua sotto, iniziare una bella discussione su questo film come una volta.
http://www.giotarantola.blogspot.it/2015/0...-credo.html?m=1. -
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Letta vedo se riesco a vederlo in settimana
p.s.: Lynch non Linch
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.Letta vedo se riesco a vederlo in settimana
p.s.: Lynch non Linch
È quel correttore di menta!
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V. Squarcialupi Brancaleone.
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E' bello.
Riprende anche il tema dell'ipocrisia che sembra sia caro ai cannibal ed ai mondo: i tipetti ricchi ed istruiti che vogliono salvare il mondo con il posteriore ben parato e poi il destino beffardo che irrompe nelle loro vite sotto forma di una strana cosa chiamata realtà. Ben fatto, Eli ha imparato a girare. Consigliato.. -
Monjoie.
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Visto. Bello e con diversi riusciti siparietti di humor nero e non.
Quanto all'"ultragore/splatter/shock" etc a parte forse un paio di scenette niente di che anche se un paio di recensioni in giro sembrano dire il contrario: non è vero. Mi domando dove sia vissulta sta gente negli ultimi... che so, 52 anni, dai tempi di Blood Feast.
Mah.... -
lennysnipes.
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Le esagerazioni fanno parte del gioco. Comunque, prima di avallare alcun tesi e/o giudizio, preferisco vederlo (tra non molto). . -
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credo e spero che in pochi della stampa abbiano scomodato mostri sacri come deodato e co, semplicemente perche' il film non c'entra una cippa col filone cannibalico italiano. Non nella cattiveria, non nel sottotesto e nel messaggio, nemmeno nel marciume e malsano stilistico che pervade ogni fotogramma di quei film. Questo e' un patinatissimo teen horror vagamente splatter con alcuni momenti di volontaria comicita'. In fondo chi l'ha detto che il filone giungla-cannibalico debba essere prerogativa di quel pugno di pellicole nostrane e non possa essere piu' toccato senza incappare nei confronti con quei capolavori? E' solo un altro filone dello sterminato genere horror, meno battuto di tanti altri, ma pur sempre un filone dei tanti. E sarebbe stato stupido nel 2015 da parte di Roth rifare un film ispirandosi a quei film perche' sono cambiati i tempi, e' cambiato il cinema e soprattutto e' cambiata la societa' Quindi Green Inferno e' un onesto horror con giungla e cannibali ad uso e consumo dei ragazzini moderni, con tutto cio' che puo' piacere e divertire loro e nulla di piu'. Ed e' giusto che sia cosi' . -
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Visto da poco, a me non è piaciuto. Certo, qualcosa di riuscito c'è.. ma non ci ho visto niente di speciale, proprio niente. E concordo con carletto, è un teen movie che non ha niente a che fare con i cannibal 60-70-80. Fra l'altro credevo che Eli Roth fosse capace di fare di più, soprattutto dopo aver visto i suoi primi due film mi ricordo di aver pensato che avrebbe potuto tirare fuori cose molto interessanti col tempo.. ma per quanto mi riguarda mi sbagliavo. . -
lennysnipes.
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Visto. Film guardabile ma con pochissimi momenti da "voltastomaco". La pubblicità, decisamente, lo aveva pompato troppo... Voto. 6 meno meno .
The Green Infernol'originalità è sempre il marchio di fabbrica di Eli Roth. |
