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Monjoie.
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Non ho visto (dopo spero adeguata ricerca sul sito 
) un post sul suddetto reality di Sky/Cielo.
La visione mi ha lasciato perplesso anzichèno, ma anche ispirato, dacché vi ho trovato elementi di bruttura che possono rendere il programma de quo interessante spunto.
Allora, diciamo subito (come sempre tutto IMMHO) che l'unico che si salva è Briatore.
Per molti sarà: "ed è tutto dire".
Personalmente Briatore non mi dispiace, se non altro perché non sembra organico al solito capitalismo parassitario cialtrone nostrano, ha dimostrato -pur con qualche svarione all'inizio della carriera- di avere le palle e comunque preferisco lui ai vari a.d. nostrani che fanno il girotondo scambiandosi poltrone e bonus per fallire qui e là.
Inoltre si prenderà un bel po' di dindi per 'sta boiata. Chiamalo scemo.
Detto ciò, il programma ha un aspetto di attrazione riuscito, sempre nella mia personale opinione, per il pubblico ed è questo aspetto l'ineffabile sadismo con cui il "Boss" tratta gli aspiranti come dei cenci usati trattenendo a stento -da l'impressione- la tentazione di risolvere le inefficienze del gruppo buttandone un paio dalla finestra ad ogni puntata.
Questo è a mio avviso -non giudicandolo dal punto di vista etico- il punto di forza del programma, visto che (teoricamente) staremmo parlando di giovani (o meno giovani) preparati ed selezionati, che potrebbero nei più sprovveduti suscitare una sorta di "invidia sociale", per cui vedere il buon Flavio che li prende a mazzate, stimola il sadismo che ci si porta dietro almeno dai tempi dei Romani e fa da compensazione emotiva a buon mercato. Nulla di geniale nel format, ma a tratti pare funzionare.
Quello che non va: tutto il resto.
A prescindere che vedere un format come questo trasferito in una ex capitale finanziaria come Milano, ex capitale economica di un Paese ex benestante fa sorridere, come fanno sorridere i "grattacieli" che a Dubai o a Kuala Lumpur al massimo li userebbero come parcheggio verticale.
Quello che lascia veramente basiti è lo yuppismo anni '80 che trasuda dal format, dagli atteggiamenti, dei concorrenti e del cast, dal loft banalotto nel quale ti chiedi "dov'è Barbareschi?", dai discorsi che fanno i characters, dal commento fuori campo che ricorda stranamente Most Dangerous.
Sembra davvero di aver preso la macchina del tempo.
Molte situazioni e caratterizzazioni delle... -possiamo chiamarle gimmick?- paiono presi di peso da Via Montenapoleone o Yuppies di Vanzina, ti aspetti quasi di vedere spuntare da dietro l'angolo Carole Alt da un momento all'altro.
Ma senza l'ironia di Yuppies...
Non so che pensare, mi pare bruttino. Non dico di non averlo mai guardato, specialmente nella parte finale dove il "Boss" distribuisce le nerbate, ma l'insieme mi pare degno di nota nella sua insensatezza e malcelata innaturalezza di fondo.
Voto: 3 Y10 con il telefono (e questa bisogna proprio aver visto il film...)
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e chissà com'è quello originale, con Donald Trump a New York..... . -
Monjoie.
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Ma il nostro è più bello, è più provinciale. 
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Frank Costello.
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Fosse ancora vivo Guido Nicheli, ce lo avrei visto benissimo al posto di Briatore. Tra un ''Uè animale'' e ''la sua promozione la vedo molto in danger, caro il mio faccia di cazzo'' avrebbe reso il programma una roba mica da ridere. Taaac! (Guido ci manchi!) . -
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Beh con Guido Nicheli sarebbe stato il programma definitivo
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The apprenticeyuppismo in ritardo di un quarto di secolo. |
