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Dopo aver dato il via al genere cannibal otto anni prima, Umberto Lenzi torna alla grande nel 1980 con questo film, una grandissima opera trash, molto più di intrattenimento rispetto ai film di Deodato, infatti "Mangiati vivi!" non porta alla solita critica verso la società "civilizzata", ma racconta una storia di perversione e pazzia legata alle sette americane. La storia parte con una ragazza che cerca la sorella scomparsa che pare essere legata a una setta e a una serie di omicidi, parte così il suo viaggio in Nuova Guinea per trovarla, arrivata sul posto scoprirà, con l'aiuto di un ex-soldato, che la sorella è costretta a restare in un villaggio in mezzo alla giungla dove il capo della setta droga gli adepti e li tiene prigionieri con la minaccia di morte, anche perchè la zona intorno al villaggio è piena di cannibali. Il film è pieno zeppo di scene di uccisioni (vere) di animali da parte di uomini o di altri animali, come nella migliore tradizione dei cannibal movies; in più occasioni si sfiorano altissime vette di trash: esemplare la scena della penetrazione della protagonista con un fallo finto imbevuto di sangue di serpente o l'evirazione di un cannibale o i fachiri appesi con degli uncini conficcati nella pelle della schiena che dondolano come un'altalena! Ottima anche la colonna sonora più da poliziesco che da cannibal movie. Unica pecca: il finale lascia un po' l'amaro in bocca, il buon Lenzi poteva sprecarsi un pochino di più su quello! Tutto sommato però è un bel film cannibal, estremamente trash, molto più di altri suoi simili, Lenzi non tocca ancora le vette di Cannibal Ferox, ma segna un'evoluzione nel suo approccio al genere dopo "Il paese del sesso selvaggio" di cui, tra l'altro, riutilizza alcune scene. Consigliatissimo.
Frase epica: lo sbirro al telefono: "No sergente, la Guinea non è una ragazza bionda, è un posto di merda dove ci sono i cannibali!"
Edited by figlionumero1 - 19/10/2008, 21:26.
Mangiati vivi! (1980) |
