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nicoscarface.
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Allora... ragazzi sto scrivendo una tesi sui B movies e volevo sapere se qualche saggio tra voi sa il perchè i b movie negli anni '50 venivano mandati specialmente ai drive-in... perchè i drive-in non proiettavano i film delle major ma solo quei film del cazzo che piacciono tanto a noi di questo blog? . -
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benvenuto . -
Tabrith.
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perchè secondo me mettevano a casaccio visto che la gente non li guardava mai ma limonava e basta . -
32Luglio.
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Concordo in parte con quanto scritto da Tabrith. La fortuna dei drive-in derivava soprattutto dalla proiezione di film a basso costo, con trame semplici, magari con qualche effetto speciale o con qualche battuta che rimanesse impressa, da seguire quasi "distrattamente" nella propria auto, magari mangiando, chiaccherando o proprio limonando con il/la partner. . -
Monjoie.
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Assolutamente quoto i colleghi. Tabrith in particolare per primo ha detto tutt'altro che una ca**ata e ha colto una parte importante dello spirito, anche se io non la butterei proprio giù così nella tesi . Il saggio pensiero dei colleghi al massimo si può estendere... Erano alla fine film per un circuito particolare, molto easy, anche spesso due di seguito nella stessa proiezione di cui magari il primo più breve... Il biglietto del drive in costava alla fine meno di quello del cinema, poi i gestori arrotondavano con qualche coke... Comunque, soprattutto negli anni '50, i B movie giravano, ridotta la durata, anche spesso nel circuito ordinario, magari prima del film di cartellone... . -
Frank Costello.
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Perchè i film proiettati nei drive-in (spesso nelle città della costa ovest, mentre a NY c'erano le grindhouses, edifici putridi dove si proiettavano più film con un singolo biglietto) erano film prodotti da piccolissime compagnie di distribuzione regionale, mentre i vari cinema nelle città statuitensi appartenevano alle grosse major che, ovviamente, ci piazzavano i propri prodotti. Oltre alle risposte giuste che avete dato voi prima di me. . -
Soshito Nakakata.
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io pensavo fosse una discussione su drive-in con ezio greggio e gianfranco d'angelo . -
nicoscarface.
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Grazie a tutti per le risposte... anche se non credo che mi abbiate risposto in maniera esauriente. Quello che più c'è andato vicino è Frank Costello, però nel 1948 con il caso Paramount le major furono obbligate a uscire dalla distribuzione!...qualche altra idea?? . -
Frank Costello.
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Solo teoricamente, poi hanno continuato a fare come pareva a loro, spesso coalizzandosi. . -
mattiathekaiju.
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Aaah! Ora ricordo perchè mi piace Destroy All Humans. . -
nicoscarface.
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costello posso chiederti se hai un link di riferimento o qualcosa del genere da dove posso prendere queste informazioni??? non è che non mi fido, anzi, so che dopo il caso Paramount le major crearono società di distribuzioni collegate per uscire dal settore... però per motivi di bibliografia ho bisogno di trovare delle fonti da indicare nella tesi. HELP! . -
Frank Costello.
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Ne parla Roger Corman nella sua autobiografia ''Come ho fatto cento film a Hollywood senza mai perdere un dollaro'', che sicuramente avrai, visto che è basilare per la conoscenza dell'ambiente dei drive-in. In molti paesi europei o latinoamericani le major si coalizzarono, vedi la Warner-Columbia in Europa, la creazione della C.I.C. (Cinema International Corporation) dominata dalla Paramount... o la creazione di società satellite in Spagna tipo la Filmayer, controllata dalla Columbia. CITAZIONEcrearono società di distribuzioni collegate per uscire dal settore
Si, spesso anche per evadere (negli anni '60) dagli organi di censura che avevano autocreato (infatti la MGM distribuì Blow-Up di Antonioni con una società satellite che aveva creato, così come fece la Paramount con Col cuore in gola di Brass.). -
nicoscarface.
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ok.. ricapitoliamo: le società di produzione creano delle piccole affiliate per distribuire i loro film (e quelli degli altri), però perchè non distribuirli anche nei drive-in??? perchè mandare solo filmetti a basso costo o di seconda mano??? è solo un fatto di costi o rigurda tipo di pubblico che affollava i drive in???... l'autobiografia di corman ne parla poco... . -
Frank Costello.
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1) E' un fatto di costi perchè il noleggio dei grossi film costicchia e molti drive-in (piccole unità indipendenti) non se lo potevano permettere, ripiegando così sui piccoli film.
2) Il pubblico dei drive-in era in maggioranza composto da adolescenti che volevano vedere ciò che i film delle major non mostravano (ancora) loro, ossia sesso, nudità, droga e violenza a buon mercato.
3) Negli anni '70 Corman sfiderà i pregiudizi distribuendo Sussurri e grida di Bergman anche nei drive-in, e fu un successo strepitoso.
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Tabrith.
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Costello come Enrico Ghezzi! .