La filosofia del cinema brassiano

Culi tette e mariti cornutissimi

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  1. vomitello
     
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    Tinto Brass:genio,provocatore,ciarlatano?
    Esploratore di cosce e anfratti rettali,ossessionato dallo scrosciare delle urine pubiche femminili,dalle rotondità posteriori paradisiache,dalle cadute volontariamente trash nei dialoghi a livello barzelletta da caserma,quella buona per tenere allegro il morale della truppa.
    Ma soprattutto,Tinto Brass filosofo:il tradimento coniugale rafforza lo spirito e l'unione di coppia,la donna non è uno stereotipo di emancipazione e surclassazione sessuale,il culo visto come specchio dell'anima e settimo cielo fisico e carnale...peccato che Brass non sia Kant o Tatarkiewicz,ma l'ombra di se stesso.
    Ragioniamo un pò:in tutti i suoi film si ripete,anzi si ribadisce sempre il concetto del meretricio femminile,che visto in un ottica fallica relega la donna a puttana a 360 gradi (e mi scuso se qualche gentil donna iscrittasi al forum possa aver letto queste righe,ndV),pronta sempre a farsi ingroppare da cani e porci e a mettere corna al poveretto di turno.
    Insomma,per Brass le donne son tutte troie,oggetti da consumo,buchi da tappare.
    E allora mi chiedo,cos'è che attrae i cultori della serie b verso le opere di Brass?
    Il ridicolo che scaturisce dalle trame e dai dialoghi? Le mostre gratuite di sederi e cosce?
    O peggio l'adesione alla filosofia brassiana?
    Mi auguro che la terza e ultima ipotesi non rispecchi in pieno la vostra personalità.
     
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3 replies since 30/1/2004, 15:25   381 views
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