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acaso.
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"Per Sofia" è un film del 2009 che ha avuto molta pubblicità, è costato abbastanza (investimento iniziale di 250 mila euro), ed è stato presentato in diverse rassegne cinematografiche. Insomma, potrebbe non sembrare proprio un filmbrutto, all'apparenza.
Io sono stato invitato a vedere l'anteprima pubblica, pagando il biglietto, con tanto di discussione con regista (Ilaria Paganelli, co-regista del backstage di Elisa di Rivombrosa e realizzatrice del backstage di Incantesimo 6) e attori. Le informazioni sui precedenti lavori della regista non sono per nulla promettenti, però provo a darle qualche speranza sapendo che il film è stato girato in 35mm e sviluppato in technicolor: il massimo secondo me.
Inizia la proiezione, non so cosa aspettarmi o forse sì... e infatti è così: l'impatto estetico è quello di una soap opera: non c'è nessun filtro cromatico rendendo tutto "saponato", illuminazione degli interni è palese e finta. Sembra una qualsiasi serie tv italiana/sudamericana.
Povera pellicola spercata, mi molce il cuore...
E ora veniamo alla trama.
Un tizio, Isak (un nome italianissimo per un romano) è in crisi esistenziale perchè è un musicista e non riesce più a comporre. Consigliato dai genitori va a vivere in Sardegna. Come ci arriva? Beh, è chiaro, con l'unico treno esistente in Sardegna nel 2009: il treno a vapore. Per la precisione prende casa a s'archittu (sulla location sono squisiti alcuni blooper in cui si nota che il posto cambia ripetutamente) e accanto alla sua c'è una casa abitata negli anni '40 da una certa Sofia, pianista anche lei. Inizia quindi la ricerca interiore che inizia sentendo voci, musiche e presenze e vedendo una tizia che di bianco vestita si mette a ballare a notte fonda in una spiaggia isolata. La suddetta ricerca si concretizza con passeggiate chilometriche a piedi e in bici attraverso una Sardegna in cui le persone vestono sempre in costume tradizionale, ballano random il ballo sardo e le signore anziane fanno ancora il bucato al fiume. Nel 2009.
In queste passeggiate il nostro prode conosce gente, alcuni parlano con una dizione corretta altri con dizione forzata e altri con palese accento isolano. ma questo non importa, importa solo che Isak cerca e sa dove cercare, sa a chi chiedere e potrebbe anche saper ballare il "passu torrau". E siamo giunti alla conclusione...
Come poteva finire il film?SPOILER (click to view)Semplice: Se non ricordo male scopre che la signora anziana che lavava i panni è Sofia, e che è pure la nonna o la bisnonna o qualcosa del genere. Quindi torna a casa col treno a vapore e fa pace col mondo.
Insomma, fatto in 80 puntate, 9 serie e almeno 4 repliche, sarebbe stata un'ottima idea per il preserale di raitre o per il pomeridiano di retequattro. Almeno ruoterebbero un pochino con "un posto al sole" e "centovetrine".
Un film di una pallosità incresciosa, un film brutto ma non nel senso de "Il messaggio" questo proprio non fa ridere! Fa piangere, e non di commozione, ma per i soldi spesi per il biglietto o per il supporto audiovisivo utilizzato e anche per il tempo perso nel vederlo. Soldi e tempo che, parafrasando Elio "sono andati via, e non torneranno mai...".
E da Sardo quale sono, mi sono sentito offeso nel vedere la Sardegna rappresentata in quel modo, e dire che è sarda la regista stessa. Mah...
Anno: 2009
Paese: Ita/Sardegna(!)
Regia: Ilaria Paganelli
Attori principali: Giordano Petri, Emma Medas, Stephanie Capetanides, Nadia Kibout, Carina Wachsmann, Jonathan Deman, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Gianluca Medas
Genere: Drammatico. E non so dire in che senso possa essere inteso.
A chi è consigliato: agli amanti di Soap Opera e telenovelas, in particolare Incantesimo, Elisa di Rivombrosa e il recente colossal "Terra Ribelle".
Se ti piace guarda anche: Le serie tv sopracitate oppure giocare al superenalotto a tutte le estrazioni della settimana per più settimane. La perdita di tempo e denaro è praticamente la stessa.
Reperibilità: Non mi risulta ancora distibuito in dvd.
ps. Ecco il sito ufficiale: www.persofia.com/
e il trailer:
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"Per Sofia"un film brutto, nel vero senso della parola... e non c'è da ridere. |
