pink flamingos

questione filosofica: è un film brutto?

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  1. uomocaverna
     
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    Pink Flamingos (ovvero Fenicotteri Rosa) è il titolo più noto fra quelli prodotti dal regista John Waters, e fa parte di una "trash trilogy" composta dal successivo Female Trouble (1974), da alcuni ritenuto anche il migliore, e da Nuovo Punk Story (Desperate Living, 1977). Titolo e regista praticamente sconosciuti al pubblico mainstream, il quale rigetterebbe visceralmente le sue trovate che definire "sopra le righe" sarebbe eufemistico, Waters, proprio grazie a Pink Flamingos, ha ottenuto una fama incredibile nell'ambiente underground, affascinato dalla sua "filth politic" che andava a scardinare l'America perbenista e interpretava in chiave trash la rabbia giovanile del periodo della contestazione. La drag queen Divine, che Waters conobbe da giovane quando prendeva il pulmino che lo portava al college, presente in questo e in altri film del regista, è a buona ragione la persona più lurida del mondo e nella pellicola ne combina di ogni. La mdp di Waters, dalla sua, fra zoomate grezze ed inquadrature non sempre precise, non lesina e mostra con dovizia di particolari le imprese infami di Divine e di tutto il resto del ruspante cast. Babs/Divine fa un pompino al figlio, un freakettone si dilata il buco del culo, dei poliziotti vengono divorati da un gruppo di giovani festaioli anni '70, una gallina viene tirata in mezzo ad un amplesso e perde la testa (letteralmente) e, per concludere con la scena che ha fatto passare alla storia la pellicola, Divine aspetta che un barboncino abbia defecato, raccoglie la cacca e se la mangia. Ed è tutto vero, niente trucchi! Come fanno notare Curti e La Selva "Pink Flamingos è un capitolo fondamentale della coprofagia al cinema: ma se Salò è un film che ' può e deve essere visto una sola volta' (A. Pezzotta), il finale di Pink Flamingos è il punto d'arrivo di un cinema da vedere, rivedere e stravedere [...] Divine che sorridendo si lecca le labbra, trattenedo a stento i conati di vomito, è il vessillo di una controestetica del brutto e dell'orrido che farà proseliti". Nonostante tutte le schifezze e le nefandezze, nonostante la recitazione con tempi sbagliati, nonostante la mdp non compia un lavoro degno di nota e le restrettezze del low budget limitino le locations e quant'altro, Waters riesce a dire qualcosa di diverso che non sia solo un mero superamento del tabù, che non è solo trash exploitation. Nonostante la sua avversione per il perfezionismo hollywoodiano, Waters mantiene attive alcune regole quali il plot, la sceneggiatura non improvvisata, una certa ricerca di una buona performance attoriale (non sempre ottenuta), la derivazione delle sue storie dal dramma classico. D'altra parte le sue influenze non sono così esoteriche: Russ Meyer, H.G. Lewis, ma anche Walt Disney (non è cartoonesca la "nonna mangia uova"?); affetto ricambiato per quest'ultimo dall'ispirazione che i cartoonists presero da Divine per la creazione di Ursula ne La Sirenetta (1989). Solo che Waters, self-made man definito da alcuni come "The King of Puke" (il Re del vomito), con i mezzi e mediando dal cinema mainstream, vuole scardinare e sovvertire le regole, più che del cinema della società stessa partendo dalla destrutturazione della classica famiglia americana. Ora che Pink Flamingos si è ritagliato il suo spazio negli annali del cinema ed è divenuto "blockbuster" come molti altri film "normali", ecco che la carica eversiva si è persa e la ricerca dello spettatore affamato di weird rimane un piacere del tutto personale, intrappolato nelle quattro mura di una casa privata, svuotato di ogni velleità rivoluzionaria, tanto da chiedersi: "Cosa oggi potrebbe essere weird e cosa sovversivo?". In una società, la nostra, dove la "cultura" è lo stupido ed il superficiale, forse la controclutura è rappresentata dalla cultura stessa, e, mi tremano le gambe a dirlo, dal "normale", ma questo mi pare superficiale... meglio non cimentarsi. Meditate gente, meditate...

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    (Divine)

    FORSE NON TUTTI SANNO CHE...

    Le riprese avvenivano solamente nei weekends. Waters tirava su i soldi durante la settimana.

    Alcune scene vennero tagliate. Fra queste: la nonna viene legata dai Marbles e bersagliata con le uova; Babes è nuda sul divano (e non è un bello spettacolo); la ragazza che fa la spia viene uccisa (questa scena è un po' gore).

    Le feci di cane della disgustosa scena finale erano vere. Come riferisce il regista, il cane fu nutrito a bistecche per i tre giorni precedenti alla ripresa.

    Il regista Waters scrisse un sequel di questo film. Il seguito si sarebbe dovuto intitolare Flamingos Forever e si sarrebbe dovuto svolgere 15 anni dopo gli eventi raccontati nell'originale. Il film vedeva il ritorno di Babs a Baltimora, insieme a Cotton, a Crackers, e Miss Edie e al suo nipotino Dwayne, un travestito di 8 anni. I loro nemici sarebbero stati Vera Venninger, sorella di Connie Marble, e suo marito, Wilbur, un necrofilo che gestiva un obitorio. La Troma si offrì di finanziare il film con 600.000$ ma la pellicola non fu mai realizzata a causa della morte di Edith Massey e più tardi per quella di Divine, il cui ruolo era centrale. Lo screenplay di questo lavoro lo si può vedere in una collezione intitolata Trash Trio che comprende anche Pink Flamingos e Desperate Living (1977).

    Divine, al secolo Harris Glen Milsted, conobbe Waters al liceo e la loro collaborazione iniziò a quel tempo con la Dreamland Productions, scalcagnata compagnia di pellicole ultra low in 16mm e in b/n. Personaggio eccentrico anche fuori dallo schermo, Divine muore il 7 marzo 1988 nel sonno per complicazioni cardiache e apnea respiratoria legate alla sua obesità. E' sepellito/a al cimitero di Prospect Hill a Towson, Maryland.

    Il film ha una delle più lunghe sequenze "front credit" di tutti i tempi.

    Durante le riprese Divine fu arrestato per furto e in sua difesa si disse che era un metodo di immedesimazione recitativa per entrare nel personaggio.

    La voce fuori campo è quella di Waters che imita quella di Mr.Ray, un famoso speaker radiofonico di Baltimora.

    In alcuni cinema fu dato agli spettatori un "Pink Phlegm-ingo sacchetto per il vomito" (Phlegm in inglese vuol dire muco).

    Il tipo che dilata lo sfintere anale ha chiesto a Waters di non inserirlo nei credits. Posso capire...

    Alla scena del party, Divine e gli ospiti iniziano ad inalare amilnitrato. Ai tempi, negli USA, era legale comperare il "popper" nelle drogherie.

    Elizabeth Coffey (Chick with a Dick, ovvero Tipa col Cazzo) era un transessuale che aveva assunto ormoni al fine di sviluppare il seno. Una settimana dopo la ripresa che lo riguardava, si operò facendosi togliere definitivamente il pene. Appare come donna (in tutta la sua beltà) nel successivo film di Waters Female Trouble (1974).

    Tutto tratto dal sito exxagon
     
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25 replies since 13/7/2006, 12:07   858 views
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