Si è toccato il fondo!!!!

Natale a Beverly Hills è un film di "interesse culturale"

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  1. Frank Costello
     
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    Odissea di Natale aka Natale a Itaca

    Con: Christian De Sica (Ulisse), Belen Rodriguez (Penelope), Emanuele Prepuzio (Telemaco), Paolo Conticini (Antinoo, il capo dei Froci), Sabrina Ferilli (la Maga Circe), Michelle Hunzi(n)ker (Nausicaa), Massimo Boldi (Polifemo), Enzo Salvi (amico di Ulisse 1), Claudio Bisio (il Re dei Feaci), Biagio Izzo (amico di Ulisse 2), Riccardo Scamarcio/ Silvio Muccino, tanto sò intercambiabili, (il cane Argo), Maurizio Mattioli (Laerte), Cristiano Malgioglio (un Procio), Leopoldo Mastelloni (un altro Procio), Wlady (un altro Procio ancora), Alvaro Vitali (Eumeo), Fabio De Luigi (il promesso sposo di Nausicaa), Massimo Ghini (Omero), Bombolo (hanno fatto recitare da morto Laurence Olivier, perchè lui no?) nel ruolo di uno della ciurma di Ulisse, zoccolette prese dalla tv (le sirene).

    Durata: 180'

    Frasi di lancio:

    Dopo Troy, Omero si rivolta nella tomba un'altra volta!

    Per la prima volta, 3 ore 3 di scoreggie, corna, puttane, merda, volgarità e grasse risate! Anche in 3D!

    Natale a Stoccolma
    Regia: Ingmar Bergman, dall'oltretomba
    Con: Christian De Sica, Max Von Sydow, Sabrina Ferilli, Paolo Conticini, Erland Josephson, Liv Ullmann, Bibi Andersson, Massimo Ghini, Enzo Salvi
    Trama: il politico Fabio Ciula (De Sica) vuole passare il Natale in Svezia per verificare la facilità dei costumi delle svedesi. Grasse risate e disimpegno nello stile del regista di Sinfonia d'autunno.

    8 Natali e 1/2
    Regia: Federico Fellini, dall'oltretomba
    Cast: Sempre il solito De Sica e la combriccola
    Trama: Il regista di film d'essai, tutti d'avanguardia e impegnatissimi nonchè vincitore di 5 premi Oscar, 10 Golden Globe, 69 David di Donatello, 5 Hot d'Or e 1 Mongolino d'Oro Fabio Pisellone (Christian De Sica) è alle prese con il suo ultimo capolavorone dal titolo Natale in Vaticano, prodotto dalla Santa Sede in collaborazione con la Metro-Goldwyn-Mayer. Ma è in crisi di mezza età e d'ispirazione: nonostante il grande successo sente che qualcosa non funziona più. Il pubblico non ride più alle sue gags piene di umorismo colto e delicato quali ''Delicatissimo (appunto)! T'ho portato 'ddu 'zzoccolone da trombare!'', '''A posizzione der missionario, co' 'll omo sopra e 'a donna sotto!'' e via dicendo. Vuole gags triviali e volgarissime che il buon Pisellone, per rispetto e stima verso il suo pubblico, s'è sempre guardato bene dal proporre. E cosi' ha un esaurimento nervoso e gli tocca ritirarsi per Natale in una stazione termale frequentata solo da zoccolone. Lo vanno a trovare la moglie (Sabrina Ferilli), l'amante (Michelle Hunziker), il figlio Marlon (Emanuele Propizio), il figlio illegittimo Gustavo La Mazza (Fabrizio Corona) con la madre, un'attricetta sudamericana (Belen Rodriguez) venuta insieme al marito produttore italoamericano Felice Gustavo La Mazza (Biagio Izzo), che je rompe er cazzo per fargli dirigere Jennifer's Body and Rocco's Cock 2, l'assistente di produzione scemo che 'n ce capisce 'n cazzo (Enzo Salvi), l'altro amante (Paolo Conticini) nonchè divo del suo film, gay superdotato che non vede l'ora di aprirlo in due come una cozza, i critici che lo osannano (Massimo Bertarelli, Vincenzo Mollica, Enrico Ghezzi nel ruolo di loro stessi) e quelli che lo stroncano ritenendolo troppo criptico e incomprensibile (Gian Luigi Rondi), e il fantasma di Carmelo Bene che gli propone di realizzare un Amleto con Chuck Norris. Viene anche il produttore Aurelio De Laurentiis, incasinato col Napoli, a chiedere di finire il film, e a dirgli che la sua casa di produzione indipendente, la ''Delicatissimo Films International'' sta per fallire e per essere rilevata dal suo acerrimo rivale Lorenzo Colombo (Massimo Boldi). Mentre sogna un remake di Lost in Translation intitolato ''Natale a Tokyo'' interpretato da Bill Murray e Scarlett Johansson gli appare il padre Vittorio, defunto da anni, anche lui regista ma di film di infima qualità come ''Ladri di Sellini, ovvero Ahi! Me fa male er culo!'', ''Umberto D. 'na stronzata qualsiasi'' che gli dice di continuare a fare film impegnati e colti, non come lui che ha realizzato solo stupidaggini. Pensa al suicidio ma poi capisce che il suo grande sogno è quello di dirigere Rocco Siffredi in un kolossal intitolato ''Ben Dhur''. Dopo aver meditato sulla pochezza dell'essere umano (in pratica una sequela de scoreggie) dichiarerà a Schicchi e De Laurentiis il suo progetto, e loro accetteranno felicissimi. Gran finale con trenino e sodomia.

    Edited by Frank Costello - 23/12/2009, 00:01
     
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181 replies since 20/12/2009, 13:10   6139 views
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