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Gandhi a Las Vegas.
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Eravamo in due all'America Hall in sala, e la bigliettaia ci ha sconsigliato di vederlo. 
Molto inquietante, non c'è che dire, anche perché come negli altri film e serie TV (Il Regno e il Regno II) di Lars Von Trier, i protagonisti rimangono fin troppo poco sorpresi dalle situazioni irreali e terrificanti che essi vivono. Lo sconsiglio agli appassionati di quella tipologia di horror dove la paura viene principalmente dall'apparizione improvvisa del mostro (accompagnata da un colpo di percussione e una nota secca di tastiera o violino). E' più psicologico e per di più di non facile interpretazione (se non impossibile, almeno per me). Si può quasi essere persuasi dall'idea che Lars Von Trier sia pazzo, e infatti per me non ci sta tanto con la testa.
Nonostante ciò 'sto folle mi piace, e mi fa davvero paura.
La sua pellicola si articola in epilogo, tre capitoli e prologo. Ciascuna parte è introdotta da un titolo, ed affronta le fasi del lutto di una donna, derivante dalla morte del suo unico figlio. Il marito, psicoterapeuta, incurante della deontologia professionale, si prenderà personalmente cura della donna, e insieme cominceranno un percorso che li condurrà ad un tragico evento.
Il finale NON è assolutamente decifrabile. Se il film fosse finito solo 5 secondi prima dell'ultimo fotogramma sarebbe terminato in modo abbastanza appagante..
AntichristLars Von Trier non sta poi così bene. |
