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Gandhi a Las Vegas.
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Ragazzi, mi hanno incastrato facendo leva sulla mia salutare attrazione verso Scarlett Johansson e Penelope Cruz.
Non vi aspettate granchè da Woody Allen perchè stavolta punta parecchio sulla sensualità delle due splendidi attrici, con l'unico merito di non scadere mai nell'eccessivo. Tanto per cominciare lo spettatore ha un unico punto di vista, piuttosto manicheo, dal quale poter ammirare la protagonista principale dividersi, prevalentemente dal punto di vista sessuale, tra un fidanzato damerino della upper class americana, basso, bruttino, ma apparentemente tradizionalista, e un artista catalano appena conosciuto, alto, brutto lo stesso, ma apparentemente anticonformista.
"Qual è il problema?", vi chiederete. Beh, tanto per cominciare l'anticonformista ha molte proprietà, ha un parco auto non indifferente e un piccolo cessna di sua proprietà. Mai che qualcuno presenti le cose come stanno: l'anticonformismo va bene per chi è abbastanza conforme da poterselo permettere. Altrimenti fai solo la figura del fesso.
Secondo: i personaggi coinvolti in questa girandola di tradimento, di rapporti a tre, di lesbismo, etc. amano riempirsi la bocca di parole quali sentimento, emozioni da esprimere, arte. Il rapporto a tre non è ben approfondito, il modo in cui nasce il tradimento invece non fa onore all'intelligenza delle donne. Si tratta soltanto di stereotipi, di clichè! Di sentimento ve n'è ben poco, di emozione ve n'è ben poca, l'arte contemporanea invece non la capisco.
Quindi che si fa? Si giunge alla conclusione!
Ho fatto più ridere io prendendo in giro le incongruenze e la totale mancanza di senno dei personaggi, che il film stesso.
Non aspettatevi un film profondo, ma neanche un film leggero con l'arguzia tipica di Woody..
Vicky Cristine Barcelona5 sulla fiducia. |
