Ommamma mia!

Papà, pensaci tu magari...

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  1. Stevenus McSion
     
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    User deleted


    La premiata ditta Sofferenza Piegata alle Necessità della Consorte S.a.S è lieta di presentarvi...

    Ommamma mia!
    -Papà, pensaci tu magari...-


    ovvero

    Quando superi i limiti della decenza
    non puoi che sconfinare nei territori della cacata


    ovvero

    Non ci crederete (e cmq me ne vergogno tantissimo)
    ma ho pagato 8 euro per vedere "Mamma mia" al cinema



    Credo che i titoli parlino da soli. Non è un problema, ho la giustificazione. Ho portato mia moglie a vedere Il Cavaliere Oscuro e per pareggiare i conti m'è toccato Mamma Mia. Che poi avrebbero potuto chiamarlo Mammia Mia Ahi Ahi Carramba che tanto era lo stesso, ma mi capiranno in pochi.

    -La fantastica sinossi

    (blank)

    ....

    No, non è che ho sbagliato a premere dei tasti, la disarmante verità è che non esiste una storia. Vediamo di capirci.
    L'idea di questa specie di musical nasce, come ben saprete, dalle canzoni degli Abba, quindi non sono partiti da una trama ma hanno cercato di costruirne una attorno alle canzoni. Non ho ancora visto il musical teatrale (purtroppo mi toccherà) ma da quanto ho capito la situazione è la medesima.
    L'accrocchio giustificativo al massacro visivo è dato da una signora un po' mignotta (Meryl Streep), che in una felice estate 68ina con la scusa che un po' erano quegli anni e con - giustamente - la scusante di abbandoni vari, si tromba tre uomini e uno di loro sarebbe il padre della figlia, che si starebbe per sposare di lì a poco.
    La donzella trafuga il diario di mamma e manda gli inviti ai tre bellimbusti, che si ritrovano in quest'isola greca senza sapere perchè e percome però ci sono.

    -E quindi?

    Parliamone. La struttura di questo film è la stessa paro paro identica dei film porno.
    Personaggi inutili si presentano sullo schermo, si scambiano qualche banalità con la scusa di arrivare a cantare qualcosa. Ed è proprio il leit motiv delle canzoni che mi lascia basito.
    Con tanto di cappello per gli Abba, 'ste canzoni non c'entrano un caxxo! Praticamente i dialoghi e le situazioni sono forzate a rappresentare il testo del brano, con buona pace della coerenza e del significato stesso della canzone (che sicuramente aveva altri scopi all'epoca).
    Sì, vabbé, direte voi, ma almeno sarà un musical guardabile?
    Il primo paragone che m'è sorto nella zucca è il bellissimo Mago di Oz. Scordatevelo. Poi mi sono tornati in mente addirittura quelli con Jerry Lewis. Scordateveli. Scordatevi tutto.
    Il musical in sé racconta una storia che, per ovvii motivi, porterà i protagonisti a cantare. Fin qui ci siamo. Tutti i musical che ricordo, tuttavia, avevano una qualche coreografia, perché d'accordo che si canta, ma qualcosa 'sti scemi dovranno pure fare mentre muovono le labbra, giusto? Macché! Scordatevi il balletto bambinesco di Doroty o i balli di gruppo di qualsiasi altra cosa abbiate visto sui generis: in questo film quando uno canta lo si inquadra dal busto in su, possibilmente zoomando sulla faccia.
    Ne risulta che appena parte una canzone saprete per certo che per i prossimi 1-2-3 minuti vedrete solo la sua faccia. Il che per la donzella mi sta anche bene, magari alla mia signora andava bene pure Pierce Brosnan e a mio padre (o al 70% dei membri di questo forum... gh gh) la Streep. Ok, mi sta bene. Una volta. Due. Tre, dai, poi basta, eh.
    No, signori, in tutto il film ci sono solo due coreografie, se escludiamo il trio medusa che canta alla festa di addio al nubilato (e che cmq impallidisce davanti alle drag queen di Priscilla, la Regina del Deserto).
    La prima è su un pontile, quando spuntano improvvisamente una decina di beduini che saltellano con ai piedi delle pinne e abbozzano pose macho sotto il sole del Mediterraneo.
    La seconda è il ballo alla festa di addio al nubilato, invero alquanto gradevole (ma giusto perché bisogna accontentarsi), certo che una sola coreografia non è proprio ciò che mi aspetto dal musical (genere che, a scanso di equivoci, mi piace pure).

    -Gli aspetti positivi

    Non dura molto.

    -Analisi il più critica possibile

    Partiamo dall'aspetto tecnico. Campi strettissimi che lasciano ammirare ben poco anche della bellissima location (probabilmente i nativi non apprezzavano l'invasione e non volevano che gli inquadrassero le case). La stessa tecnica utilizzata al momento del canto (come precedentemente espresso) è altamente criticabile, giustificata molto probabilmente da una serie di fattori che ora provo a supporre:

    -Poca praticità del regista e della troupe nel realizzare un musical
    -Nessuno degli attori sapeva abbozzare un passo di danza ed era troppo vecchio/non aveva tempo/voglia per imparare (sono serio)
    -La succitata teoria dell'impedimento di filmare parte dell'isola (i teatri di posa esistono ancora comunque, quindi non sono convinto: cioé, non c'è bisogno di allargare per forza all'esterno, anche una location interna si poteva fare e siccome non li considero scemi propendo ancora per la prima ipotesi)

    Insisto su questo punto perché, oltre all'assenza totale di trama, è proprio quello che più mi ha infastidito. La cosa più grottesca erano i cori, mimati da quattro vecchietti greci che fungevano da dipendenti dell'albergo. Sono talmente ridicoli e fuori luogo che non strappano nemmeno un sorriso.
    Un altro aspetto che ho trovato distruttivo è il finale. Concordo che senza una trama dare un finale plausibile sia impossibile, tuttavia (attenzione allo spoiler)

    SPOILER (click to view)
    Colin Firth che alla fine si rivela gay. Potrebbe anche starci, ma visto che l'argomento non è stato minimamente affrontato per tutto il film, mi pare più che altro un'autentica ruffianata. Per i pochi che non lo sanno, infatti, gli Abba rappresentano una delle realtà musicali gay-appreciated come la Carrà e una vagonata di altra roba.


    La pellicola termina quindi nella maniera più banale (e inverosimile), gettando un po' qua e un po' là qualche petalo di buonismo volemose bene tipico delle commedie americane.
    Non fa nemmeno ridere, le uniche scene che potremmo definire 'comiche' sono quelle che vedono protagonista Julie Walters, alle prese con scivoloni, cadute, inciampamenti (mancavano solo le torte in faccia e il campionario comico pappagonico era completo) e una battuta allusiva (ma non troppo) alle chiappe di Stellan Skarsgard (nudo gratuitissimo per la gioia delle signore attempate, altra ruffianata).
    Più brava la Baranski che almeno s'è ritagliata una macchietta, potenzialmente volgare ma che è riuscita in qualche modo a tenere a galla.
    E la Streep? Non dico nulla sull'attrice in sé, il problema è che non c'era molto su cui recitare, quindi sentirmi dire "Lei è brava" non riesco a collegarlo a questo film. Non so se mi sono spiegato. Insomma, ho esempi di gran lunga superiori della sua bravura e comunque la presenza non solleva affatto la qualità del baraccone.
    La musica? Bella, sì, se vi piacciono gli Abba, ma visto lo spettacolo visivo offerto tanto valeva far girare il CD a casa e berci sopra.

    In my humble opinion, siamo di fronte all'ennessima carrozzonata hollywoodiana, con l'aggravante di essere pure ruffiana. Purtroppo la mia era la solita voce fuori dal coro, non voglio fare il saputo, ma continuo a pensare che un poco di cinema più di costoro ne capisco e questo non era cinema. Ho sentito dire da qualcuno pure "E' un po' trash".
    No, signori, se la pensate così, allora non sapete cos'è il trash.

    Ai Brutti la sentenza.


    P.S.: ma me lo darete un premio, prima o poi per questi martiri? Mi va bene anche una porchetta...
     
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37 replies since 15/10/2008, 14:30   562 views
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