Satan's Sadist

Colpa vostra. E solo vostra.

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  1. tito_barozzo
     
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    La consultazione di questo sito ha fatto sì che io, persona assolutamente normale sotto diversi punti di vista, sia stato spinto ad acquistare (e sottolineo: acquistare), nel corso di un soggiorno fuori porta per lavoro, i seguenti film in DVD:

    - "Godzilla contro i giganti"
    - "I diavoli n. 2 - Aristocrazia immorale"
    - "Contagion"
    - "Amami mortalmente" (conosciuto anche come "La necrofila")
    - "La casa degli zombie"

    ma, soprattutto (e per dire soprattutto dopo aver visto quanto sopra ce ne vuole):

    - "Satan's sadist"

    Ora, voglio soffermarmi su quest'ultima visione, per la quale vi ritengo responsabili, avendo ridestato in me il sopito amore per i b-movies (o anche f-movies, a tali livelli).
    Trama risibile, sull'onda probabilmente dell'euforia di uno sceneggiatore ubriaco per l'uscita di Easy Rider: una banda di teppisti-motociclisti (mentecatti e assolutamente poco credibili, valga per tutti il capo ricciolino italianizzato in "Angelo") terrorizza una statale della California, violentando e uccidendo coppiette che inspiegabilmente devono percorrere 800 km di deserto sassoso per appartarsi a copulare. Ovviamente alla fine incapperanno nell'ex-marine eroico che li farà fuori uno ad uno, sfruttando le loro debolezze di costituzione (il primo viene infatti ucciso con un colpo di porta in faccia, in seguito alla quale spira sanguinolento dentro una vasca da bagno: evidentemente, si trattava di un emofiliaco). L'assenza di una sceneggiatura sarebbe anche scusabile se ci fosse almeno una struttura intorno tale da far ricordare una cosa chiamata "film": ma "film" è una parola che non può venire in mente mai, di fronte a un qualcosa che riesce a essere brutto sin dai titoli di testa, sconclusionati e girati da un cane in preda agli effetti del peyote. Il dilettantismo regna sovrano in ogni elemento: dalla fotografia, al trucco (assurdo quello da bambolina dolce dell'unica teppista-donna), alla assenza di effetti "speciali" dovuta forse a problemi di budget tali da non aver potuto permettere l'acquisto di una scatola da 12 di salsa Cirio: così le vittime vengono abbattute da revolverate in testa, ma non viene giù neppure una goccia di sangue; le scene in moto sono sempre le stesse, ripetute e rimontate più volte, un po' come accadeva con i primissimi cartoni animati giapponesi dove, per risparmiare sul disegno, si riciclavano le scene di "massa" o di "azione"; il drammatico inseguimento nel deserto avviene in uno spazio di quaranta metri quadri brulli e sassosi, probabilmente qualche campo giochi in disuso di Los Angeles, con le motorette che sgommano per l'effetto dell'accelerata da sborone quattordicenne per simulare l'impantanamento; e così via. Menzione speciale è dovuta al cast: tutti penosi e improponibili, con la somma vetta dell'eroina che possiede la mobilità e la varietà di espressione facciale di Barbie Principessa (vedere per credere: tiene le braccia rigide ad angolo retto in ogni scena come la nota bambola e conserva una emiparesi con sorriso beota anche nei momenti più "drammatici").
    Quello che è peggio è però l'ipocrisia che fa tendere il film verso due direzioni opposte, mai neppure lontanamente sfiorate: quella del prodotto truculento, violento, provocatorio e gonfio di sesso, che porta a ridicole situazioni da "vorrei ma non posso" (vedi ammucchiata con le geologhe ripresa a colpi di camera in movimento e frazioni di secondo, nel tentativo di non far capire che sono tutti vestiti e si stanno solo strusciando come tredicenni a una festa delle medie), e quella dell'opera morale, con tanto di "messaggio" (racchiuso tutta nell'invettiva (quasi) finale dell'eroe "Mio Dio, perché l'uomo deve sempre uccidere il suo simile?"). C'è pure il tentativo di colpo di scena finale, ma è così patetico che non vale la pena riferirlo.
    In compenso il DVD in mio possesso è di ottima qualità, dato che non ha alcun extra (e vorrei vedere) e che non funzionano né la selezione delle scene né l'avanzamento automatico, così da rendere necessaria, ogni volta, l'integrale e attenta visione, senza possibilità di pause, del capolavoro in questione.
    Grazie di tutto, e a presto.
     
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17 replies since 28/3/2005, 18:06   511 views
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